Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio (Torino, 17 settembre 1816 – Roma, 24 aprile 1890) è stato un diplomatico e politico italiano.
Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio | |
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Caricatura del marchese d'Azeglio ad opera di Ape apparsa su Vanity Fair nel 1874 | |
Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 30 novembre 1871 – 24 aprile 1890 |
Legislatura | dalla XI (nomina 15 novembre 1871) alla XVI |
Tipo nomina | Categoria: 7 |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Marchese |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università di Torino |
Professione | Diplomatico |
Biografia
Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio era figlio dei nobili Roberto e Costanza Alfieri di Sostegno, oltre che nipote di Massimo d'Azeglio che lo tenne a battesimo e dal quale si guadagnò il soprannome di minimo (per distinguerlo appunto dallo zio "Massimo").
Dopo essersi laureato in legge all'Università di Torino, Taparelli d'Azeglio prestò servizio come diplomatico nel Regno di Sardegna iniziando la propria carriera nel 1838: dal 1839 fu membro dell'ambasceria in Baviera, a Vienna, sino a ricoprire l'incarico di Segretario di III classe a Le Hague. Successivamente fu Segretario di I classe nelle ambascerie unificate olandese e belga a Bruxelles. Nel 1841, inoltre, re Carlo Alberto di Savoia lo nominò gentiluomo di corte. Tra il 1847 ed il 1848 fu Consigliere della legazione a San Pietroburgo e tra il giugno e l'ottobre del 1848 fu diplomatico a Londra. L'anno successivo venne destinato a Parigi e poi nuovamente a Londra ove tra il 1850 ed il 1868 fu Ministro Plenipotenziario. Nel 1867 fu tra i firmatari del Trattato di Londra dopo la crisi lussemburghese che fu di fatto il primo atto tra le grandi potenze europee ove venne inclusa la partecipazione dell'Italia.
A Londra nel 1857 fu cofondatore del St James's Club e divenne grande amico di lord Shaftesbury e Lord Palmerston. Raffinato collezionista d'arte, fu presidente a Londra del Burlington Fine Arts Club. In Italia presentò la sua collezione al Museo Civico di Torino nel 1875 per poi comprare Casa Cavassa a Saluzzo nel 1883 di modo da porvi i propri reperti e farne un museo per il comune. Trascorse molto tempo anche a Venezia ove si dedicò al collezionismo di vetreria colorata veneziana.
Al suo ritiro dal servizio diplomatico nel 1871, venne nominato senatore nell'XI legislatura del Regno d'Italia.
Onorificenze
Altri progetti
- Wikisource contiene una pagina dedicata a Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio
Collegamenti esterni
- Taparèlli d'Azèglio, Vittorio Emanuele, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Taparelli d'Azeglio, Vittorio Emanuele, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- Taparelli d'Azeglio, Vittorio Emanuele, in L'Unificazione, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2011.
- Giuseppe Locorotondo, AZEGLIO, Vittorio Emanuele Taparelli marchese d', in Dizionario biografico degli italiani, vol. 4, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962.
- (EN) Opere di Vittorio Emanuele Taparelli d'Azeglio, su Open Library, Internet Archive.
- TAPARELLI D'AZEGLIO Vittorio Emanuele, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 25680737 · ISNI (EN) 0000 0001 0881 092X · SBN CUBV027899 · BAV 495/24550 · CERL cnp00597154 · LCCN (EN) n98014141 · GND (DE) 129357421 · BNE (ES) XX1215473 (data) · BNF (FR) cb11194263r (data) · J9U (EN, HE) 987007285011705171 · CONOR.SI (SL) 132797283 |
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