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regista e scrittore tedesco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Egon Günther (Schneeberg, 30 marzo 1927 – Potsdam, 31 agosto 2017) è stato un regista e sceneggiatore tedesco.
Studiò filosofia, letteratura tedesca e teoria dell'educazione all'Università di Lipsia.[1][2] Dopo la laurea lavorò come insegnante e successivamente come redattore della casa editrice di Halle/Saale Mitteldeutschen Verlag, per cui pubblicò anche drammi teatrali, romanzi e raccolte di poesie.[1]
Nel 1958 fu assunto come sceneggiatore dalla Deutsche Film AG, e nel giro di pochi anni iniziò a dirigere i film da lui scritti.[1] Si rivelò a livello internazionale nel 1972 grazie al film Der Dritte, presentato alla 33ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia nella sezione "Venezia Critici", dove Jutta Hoffmann fu premiata come migliore attrice, e in seguito designato dalla Germania Est come candidato all'Oscar per il miglior film straniero.[1][3]
Dedito ad adattamenti letterari che gli permettevano critiche sotterranee all'ordinamento sociopolitico della Germania Est,[2] fu comunque bersagliato dalla censura, come con il film Wenn du groß bist, lieber Adam bloccato e rimasto inedito fino alla caduta del muro di Berlino, mentre altri film non ricevettero il visto per essere distribuiti all'estero; nel 1977, in seguito al caso internazionale riguardante l'espulsione di Wolf Biermann decise di espatriare in Germania Ovest, dove inizialmente lavorò principalmente per la televisione.[1] Ebbe un grande successo di critica e pubblico con la miniserie Heimatmuseum.[1]
Fu insignito del premio alla carriera ai Deutscher Filmpreis del 1999.[1]
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