Loading AI tools
gruppo di dialetti neolatini della Calabria meridionale Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
I dialetti calabresi meridionali sono un gruppo di dialetti (appartenenti al raggruppamento dei dialetti italiani meridionali estremi[1] secondo la classificazione elaborata da Giovan Battista Pellegrini[2]) parlati nel meridione della Calabria, ivi compresa la città di Reggio Calabria, dove è parlata la varietà reggina.
Il calabrese meridionale è parlato in un territorio corrispondente, a grandi linee, alla città metropolitana di Reggio Calabria, al settentrione della quale iniziano a sentirsi i dialetti calabresi centrali.
Include alcune interessanti varianti fonologiche[3], ad esempio, considerando le parole che in latino (ed italiano) contenevano la doppia l, si troveranno diverse varianti anche all'interno della stessa provincia. Consideriamo la parola agnello (dal latino agnellus, diminutivo per agnus):
Similmente si avranno varianti per altre parole, come la nota nduja:
Nella zona nei pressi delle Serre calabresi è diffusa la dittongazione delle vocali u ed o (caratteristica che si ritrova anche nel centro della Calabria). Ad esempio il numero otto in questa zona sarà dittongato:
Nel calabrese meridionale, la fricativa palatale sorda ([ç]) è resa graficamente come<χ>:
Il lessico di quest'area linguistica è di origine latina, ma presenta delle parole di origine greca (specie nella toponomastica), francese, spagnola e araba, dovute alle diverse dominazioni che in passato si sono succedute.
I sostantivi hanno genere maschile e femminile, numero singolare e plurale. La maggior parte dei sostantivi maschili terminano in -u mentre i femmini in -a e i plurali sia maschili che femminili in -i. Vi sono anche numerose eccezioni. Per quelle parole di terza declinazione latina che in italiano al singolare terminano in -e mentre in dialetto calabrese meridionale in -i. Per le parole che in latino erano neutre di terza declinazione il singolare termina -u mentre il plurale mantiene la -a latina come la parola osso: uossu, ossa. Ci sono poi parole femminili che terminano sia al singolare che al plurale in -u come suoru (sorella) e viceversa parole maschili in -a: frata (fratello).
Gli aggettivi si declinano concordandoli col genere del nome a cui sono associati. Il superlativo si compone con l'avverbio assai più l'aggettivo ma con la progressiva italianizzazione del dialetto non è raro trovare anche la terminazione italiana -issimo.
Possiede un modo indicativo, un modo condizionale, gerundio, infinito e participio. Per quanto riguarda l'indicativo non esiste il tempo futuro e per esprimere azioni ed eventi avanti nel tempo si usa il tempo presente del modo indicativo, esistono due tempi passati uno corrispondente al perfetto latino con il quale ci si riferisce a qualsiasi evento passato e l'imperfetto con quale ci si riferisce ad azioni in corso nel passato. Vi sono anche i tempi composti che si formano con il verbo avere.
Per dare l'idea di un'azione in corso nel passato o in corso fino al tempo presente si usa anche l'imperfetto del verbo essere con che e l'imperfetto del verbo: "era chi jia, quandu.." (Mentre andavo, ...), "era chi mangiava quandu... (mentre mangiavo all'improvviso...)". Il modo condizionale ha due tempi: il presente e il passato mentre il congiuntivo è pressoché scomparso ed è rimasto solo in espressioni idiomatiche tipo: "dom'avissa che è bieru!" (Come se fosse vero!). Quindi per formare periodi ipotetici si usa l'imperfetto o il presente indicativo nella subordinata introdotta da "si" (in italiano: "se") e il condizionale presente o passato o nuovamente l'imperfetto indicativo nella reggente:
Il modo infinito è spesso sostituito con la forma "u + presente indicativo"[4] oppure dalla forma "mu/mi + presente indicativo"[5] :
Il modo gerundio è usato ormai come in italiano per esprimere azioni in corso:
Il modo participio ha solo il tempo passato per formare i tempo composti.
Il participio presente viene ricreato attraverso la formula: "chidu chi..." (quello che, colui il quale...).
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.