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società calcistica messicana con sede nella città di Città del Messico Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Cruz Azul Fútbol Club, detto anche Cruz Azul, è una società calcistica messicana di Città del Messico. Milita nella Primera División de México. Gioca le proprie gare casalinghe allo Stadio Azteca.
Cruz Azul Calcio | |
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La Máquina Celeste, La Máquina Cementera | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Rosso, bianco, blu |
Simboli | Coniglio |
Dati societari | |
Città | Città del Messico |
Nazione | Messico |
Confederazione | CONCACAF |
Federazione | FMF |
Campionato | Liga MX |
Fondazione | 1927 |
Presidente | Ricardo Pelaez |
Allenatore | Martín Anselmi |
Stadio | Stadio Azteca (87 523[1] posti) |
Sito web | cfcruzazul.com/ |
Palmarès | |
Titoli nazionali | 9 Campionati messicani |
Trofei nazionali | 4 Coppe del Messico 4 Supercoppe del Messico 1 Supercopa MX |
Trofei internazionali | 6 CONCACAF Champions' Cup/Champions League 1 Leagues Cup |
Si invita a seguire il modello di voce |
È uno dei club messicani più titolati, avendo vinto 9 titoli di prima divisione, risultato condiviso con il Toluca e superato da América e Guadalajara. È stato il primo club messicano a raggiungere la finale di Coppa Libertadores, persa nel 2001 contro il Boca Juniors.
Il Cruz Azul venne fondato il 22 marzo 1927 dai lavoratori della società Cemento Cruz Azul, che sponsorizza ancora il club.
Guillermo Álvarez Macías e Carlos Garcés furono i due principali fautori dei primi successi del club.
Dal 1927 al 1960, giocò spesso con le squadre riserve di América, Necaxa, Atlante, Asturias e Marte. Considerata la crescente importanza del club, nel 1960 venne costruito uno stadio a Jasso, l'Estadio 10 de Diciembre, e la squadra fu ufficialmente registrata nella Segunda División messicana per la stagione 1960-61.
Nel 1964, sotto la guida dell'allenatore ungherese György Marik, la squadra vinse la Segunda División, guadagnando quindi il diritto di entrare nell'élite del calcio messicano. La formazione schierata nel primo incontro dei capitolini nella massima serie messicana dal tecnico magiaro il 6 giugno 1964 fu: Jesús García, Roberto Reynoso, Francisco Ulibarri, Rafael Padilla, Héctor Pulido, Porfirio Gutiérrez, Fernando Bustos, Raúl Arellano (che segnò anche la prima rete del club), Hilario Díaz, Raúl Herrera e Jesús Pérez.[2]
L'ottavo posto conquistato in prima divisione alimentò le speranze. Solo quattro anni dopo la squadra di aggiudicò il titolo con Raúl Cárdenas come allenatore.
Il Cruz Azul è il club messicano più vincente degli anni settanta, con 6 titoli conquistati tra il 1970 e il 1980, quattro dei quali sotto la guida di Raúl Cárdenas e gli ultimi due con Ignacio Trelles. Questa serie positiva valse al club il soprannome de La Máquina (La Macchina), che ancora viene usato come soprannome del team.
L'anno 1997 portò il club all'ottavo e più recente successo, durante il torneo Invierno 1997, con allenatore Luis Fernando Tena. Questo successo rese il Cruz Azul la prima squadra capace di vincere 8 titoli in meno di 40 anni. Il club vinse anche la prima edizione della Coppa Panamericana.
Nel 2001, il Cruz Azul venne invitato ad un torneo che includeva club messicani e venezuelani. I due club finalisti avrebbero guadagnato l'accesso alla Coppa Libertadores. Il Cruz Azul raggiunse la finale della Libertadores quell'anno.
Incluso nel Gruppo 7 con São Caetano, Defensor Sporting e Olmedo, il Cruz Azul dominò, chiudendo con 13 punti. Negli ottavi affrontò il Cerro Porteño. L'andata vide il club messicano perdere ad Asunción per 2-1. Nella gara di ritorno, giocato in Messico, il Cruz Azul si aggiudicò il match con il risultato di 3-1. Il totale era perciò di 4-3 per i messicani, che quindi si aggiudicarono l'accesso ai quarti di finale
Ad attenderli trovarono gli argentini del River Plate. Il primo round al Monumental di Buenos Aires si concluse in pareggio (0-0). Il ritorno fu però dominato dai messicani con un secco 3-0.
Il Cruz Azul affrontò quindi le canallas argentine del Rosario Central nelle semifinali. Il Cruz Azul si aggiudicò l'andata per 2-0. Il ritorno al Gigante de Arroyito di Rosario si chiuse con un emozionante 3-3, risultato che permise al Cruz Azul di andare in finale.
La finale vide opposti i messicani ad un'altra squadra argentina, il Boca Juniors. All'andata Cruz Azul perse in casa per 1-0, rimontando però alla Bombonera. Si giunse dunque ai supplementari e, terminati i 30', ai rigori, che decretarono la vittoria del Boca Juniors. Il Cruz Azul fu comunque la vera sorpresa del torneo, avendo sconfitto club molto accreditati come São Caetano, Rosario Central e River Plate.
Il 19 luglio 2005 l'allenatore della squadra, Ruben Omar Romano, fu rapito dopo una seduta di allenamento fuori dalla sede del club. Fu in seguito liberato il 21 settembre dello stesso anno, riprendendo dopo poco tempo la guida del club.
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