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genere di pianta della famiglia Crassulaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Crassula (L., 1753) è un genere di piante succulente sempreverdi appartenente alla famiglia delle Crassulaceae[1][2].
Il suo nome deriva dal latino crassus (grasso), con riferimento alle caratteristiche foglie succulente.
Benché si tratti di un genere cosmopolita la maggioranza delle specie è originaria del Sudafrica, dove numerosi sono gli endemismi. Molte specie sono apprezzate come ornamentali, coltivate soprattutto come piante da appartamento. Tre di queste appartengono alla flora indigena italiana.
Il genere Crassula è stato descritto per la prima volta nel 1753 da Linneo nel suo Species Plantarum con sole 10 specie al suo interno[1], mentre ad oggi ne conta 205[2].
Tra le più note vi sono:
Sono indigene della regione mediterranea:
Menzioniamo anche Crassula aquatica ((L.) Schönland, 1891), autoctona di una vasta area nell'Europa Settentrionale.
Diverse altre specie, introdotte per opera dell'uomo, risultano ormai naturalizzate nell'area mediterranea.
La coltivazione delle Crassula richiede un terreno molto poroso composto da terra concimata, terriccio di foglie e sabbia, l'esposizione per quasi tutte le specie è di mezzo sole pur richiedendo comunque una grande luminosità.
Le annaffiature in estate dovranno essere frequenti, mentre in inverno quasi del tutto sospese. La temperatura nel periodo invernale non dovrà essere inferiore ai 7-5 °C.
La moltiplicazione può avvenire sia per seme che per talea. Per seme in terriccio leggero misto a sabbia in zona ombreggiata e ad una temperatura di 21 °C. Per talea mettendole a radicare in sabbia umida.
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