Il Corpo di commissariato dell'Esercito Italiano[2] è un corpo militare dell'Esercito italiano, istituito il 1º gennaio 1998 dalla fusione del Corpo di amministrazione con il Corpo di commissariato, già sciolto nel 1997.
Fatti in breve Descrizione generale, Attivo ...
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Ha funzioni amministrative e di logistica militare, ed è composto prevalentemente da ufficiali (provenienti dall'Accademia militare di Modena, Ruolo Speciale, in ferma prefissata o di complemento) che formano i quadri dirigenti del Corpo, mentre i marescialli assolvono la funzione di contabili.[3]
Il Corpo di commissariato, assieme al Corpo sanitario, è stato il primo nel secondo dopoguerra ad avere in servizio ufficiali donne.[4]
Corpo di amministrazione
Il Corpo di amministrazione nacque come Corpo di amministrazione militare nel 1860 in seguito alla trasformazione del battaglione di amministrazione della Regia Armata Sarda, a sua volta nato il 14 dicembre 1856 per gestire i fondi e il mantenimento della forza armata. Benché soppresso nel 1870, il compito svolto dal Corpo impose nel 1872 di istituire il "ruolo del personale contabile, per il servizio di sussistenza e del materiale di casermaggio" a cui destinare i soldati. Il 17 luglio 1910 il Corpo di amministrazione riprese effettiva vita propria, cedendo però al Corpo di Commissariato le competenze relative alla sussistenza.
La legge 9 maggio 1940 lo denomina Servizio di amministrazione militare. La bandiera di guerra gli venne assegnata con decreto 16 febbraio 1949.
Dal 1º gennaio 1981 riprende il nome di Corpo di amministrazione che mantiene fino alla soppressione ii 20 aprile 1997. Dal 1º gennaio 1998 l'ex personale del Corpo è stato utilizzato per creare il Corpo di Commissariato attuale.[5]
Corpo di Commissariato
Il Corpo di commissariato militare nasce il 30 settembre 1873 (ricorrenza scelta poi come festa del Corpo) per cambio di denominazione del Corpo di Intendenza militare istituito nel 1853 e discendente a sua volta dall'Azienda generale di guerra della Regia Armata Sarda. In seguito alla rinascita del Corpo di Amministrazione, il 17 luglio 1910, e alla cessione di questo al Corpo di Commissariato delle competenze relative alla sussistenza, gli ufficiali del Corpo di Commissariato vennero divisi in due Ruoli: Commissariato e Sussistenza. Gli Ufficiali appartenenti al Ruolo Commissari venivano reclutati con concorso a nomina diretta riservato ai giovani già laureati in Giurisprudenza, Economia o Scienze Politiche. Gli Ufficiali del Ruolo Sussistenza provenivano dai corsi biennali dell'Accademia militare di Modena. I soldati, i militari di truppa, i graduati e i sottufficiali del Corpo appartenevano unicamente al ruolo sussistenza, mentre per il ruolo commissari era prevista solo la categoria degli Ufficiali, proprio perché per l'appartenenza a tale Ruolo era necessario essere in possesso del diploma di Laurea già conseguito prima di aver assunto lo status di militare.
Il 25 settembre 1938 il Corpo ricevette il labaro, in seguito sostituito dalla bandiera di guerra. La legge del 9 maggio 1940 lo rinominò Servizio di commissariato militare.
Come il Corpo di Amministrazione, dal 1º gennaio 1981 riacquista il nome di Corpo di Commissariato che mantiene fino alla soppressione il 20 aprile 1997, avvenuta dopo che le note vicende giudiziarie di "mani pulite" si erano estese all'Amministrazione della Difesa, con conseguenti coinvolgimenti dei vertici del Corpo di Commissariato.
Il nuovo ente
Dal 1º gennaio 1998 l'ex personale del Corpo, indistintamente, sia gli appartamenti al Ruolo Commissari, in possesso del diploma di laurea già come civili, sia quelli del Ruolo Sussistenza, unitamente all'ex personale del Corpo di amministrazione, sono confluiti nei quadri del neocostituito Corpo di Amministrazione, che successivamente veniva definitivamente rinominato come Corpo di Commissariato[6]
Le sue funzioni si esprimono a livello direttivo, gestionale ed ispettivo, ad ampio spettro e si riassumono nel sostegno logistico-amministrativo teso ad assicurare le migliori condizioni di qualità della vita del soldato, sia esso in guarnigione, in esercitazione, o in operazione, in territorio nazionale e nei molteplici scenari esteri.
In particolare, la logistica dei materiali si espleta mediante attività di studio, ricerca e sviluppo tecnico nei settori del vettovagliamento, del vestiario-equipaggiamento e dei materiali di attendamento, nonché nel settore dei mezzi mobili campali, del casermaggio e dai servizi generali.
Inoltre il personale del Corpo assicura il funzionamento amministrativo delle unità e dei reparti di forza armata, garantendo la disciplina del trattamento economico e della matricola del personale nonché svolgendo funzioni di consulenza legale (quali consulenti) e giuridico-amministrativa nei confronti degli organi di Comando. Di particolare rilievo è la consulenza legale in materia giudiziale ed extragiudiziale, riguardante questioni relative al personale e alle problematiche concernenti l'applicazione del Diritto umanitario e del Diritto internazionale nelle operazioni "fuori area".
La specializzazione del personale del Corpo ha un'ulteriore connotazione di tipo tecnico-scientifico nel corso interforze di "Merceologia e chimica applicata", il quale viene svolto presso l'Università di Roma "La Sapienza". Al termine di tale periodo formativo gli ufficiali commissari possono fregiarsi del titolo di "periti merceologi" ed acquisiscono il Master di II livello in "Il controllo e la gestione dei sistemi di qualità, ambiente e sicurezza". La particolare expertise acquisita consente lo svolgimento di attività specialistica attraverso lo studio e la sperimentazione di materiali ed equipaggiamento, analisi e perizie di laboratorio, controllo tecnico e collaudo delle forniture per la verifica della rispondenza ai capitolati tecnici contrattuali.
In origine gli appartenenti al Corpo di commissariato portavano mostrine a forma di "pipa" celesti filettate di nero, poi sostituite da quelle viola che vennero abbinate a tutti i sottopanni possibili (verde per gli Alpini, celeste per le truppe corazzate, ecc.). All'interno del Corpo di commissariato, il Ruolo sussistenza era contraddistinto da pipe celesti anziché cremisi. Solo gli Ufficiali del Ruolo Commissari, unici ad avere mansioni direttive, vestivano le mostrine di colore cremisi. Le pipe del Corpo di Amministrazione erano invece nere filettate di celeste, adattate, come le altre, a tutte le possibili combinazioni.[7]
Quando i due corpi vennero unificati nel 1998, le vecchie mostrine vennero sostituite con una mostrina unica a forma di pipa, nera filettata di violetto e celeste, in ogni caso adattata ai vari sottopanni in uso al momento.[7]
Dal 2003 al 2014, invece, il Corpo di commissariato ha indossato una nuova mostreggiatura, unica per tutto il Corpo e, contrariamente alla consuetudine, senza possibilità di adattamento alle specialità di appartenenza. L'insegna era rettangolare azzurra con una sfumatura verso il violetto, completata nella parte alta da un serto di foglie di alloro dorato e, nella parte bassa, dalla stella d'Italia.[8] Nel 2014 sono state introdotte mostreggiature caratterizzanti alcune peculiari Unità di impiego degli ufficiali commissari.
Fregi per basco del Corpo di commissariato: da sinistra quello per le aviotruppe, quello per l'AVES e quello per i militari non assegnati ad altre specialità
Per quanto riguarda il fregio, questo è composto da un cerchio color blu-viola carico poggiato su due rami d'alloro sormontati da una corona turrita. Il personale del Corpo facente parte delle aviotruppe o dell'Aviazione dell'Esercito (AVES) indossa invece il fregio unico composto da paracadute, gladio e ali spiegate nel caso dei paracadutisti o aquila e torcia per l'AVES, ovvero il fregio caratterizzante l'unità cui gli Ufficiali Commissari sono in forza. Sul basco le insegne del fregio sono in metallo argentato opaco mentre sul berretto rigido possono essere in metallo o ricamo dorato.
La Bandiera del Corpo di commissariato dell'Esercito Italiano (e predecessori) è decorata delle seguenti onorificenze:[9]
- 1 Medaglie d'argento al valor militare
- 1 Medaglia di bronzo al valor militare
- 3 Croci di guerra al valor militare
- 2 Medaglie di bronzo al valore dell'Esercito
- 2 Croci d'argento al merito dell'Esercito
- 1 Medaglia d'oro al merito civile
- 1 Medaglia d'argento al merito della Croce Rossa Italiana
Motivazioni
«Durante la seconda guerra mondiale, culminata in epiche lotte per la librazione del territorio nazionale, perpetuando gloriose tradizioni, operò in piena fraternità con le Armi combattenti, in territori impervi, fra dure avversità di clima, in tragiche situazioni determinate dalla schiacciante superiorità avversaria. Presente in tutti i settori operativi, assolse con feconda operosità con elevato senso di cameratismo e spiccato spirito di sacrificio i compiti logistici affidatigli, concorrendo decisamente ad alimentare audaci offensive e tenaci difese alle quali non esitò ad intervenire direttamente con i suoi uomini in emula gara coi reparti combattenti. Ligio alle leggi dell'onore militare diede largo tributo di sangue contro l'aggressore tedesco, partecipando efficacemente alla guerra di liberazione del suolo nazionale. Guerra 10 giugno 1940 - 9 maggio 1945
(al Servizio di Amministrazione militare)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 5 febbraio 1949
«In tutte le campagne di guerra e particolarmente durante la seconda guerra mondiale e quella di liberazione, assicurava con perizia e tenacia, il funzionamento amministrativo e contabile per le unità mobilitate, alle quali con ammirevole spirito di abnegazione si affiancava fino alle prime linee contribuendo, col sacrificio e col valore a tenere in grande onore il prestigio delle Armi italiane. Africa Settentrionale ed Orientale, Albania, Fronte Russo, Guerra di Liberazione, 10 giugno 1940 - 9 maggio 1945
(al Servizio di Amministrazione militare)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 27 maggio 1952
«Per le benemerenze acquistate nella campagna di guerra in Libia (1911-12)
(al Servizio di Commissariato militare)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1963
«Per l'opera alacre ed intelligente prestata durante la guerra nella quale, animato da fervido sentimento di cameratismo verso le Armi combattenti, dimostrò spirito di abnegazione e profondo sentimento del dovere nell'organizzazione e nel funzionamento dei servizi affidatigli. Prima guerra mondiale, 1915-1918
(al Servizio di Commissariato militare)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1963
«Trentino, maggio - giugno 1916; Piave, giugno 1918
(al Corpo di Amministrazione militare)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo 1963
«In occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, il Corpo di Amministrazione interveniva con tempestività con 68 Ufficiali, 78 Sottufficiali, 14 Allievi Ufficiali di Complemento e 121 Allievi Specializzati facenti parti della Scuola Militare di Commissariato e Amministrazione di Maddaloni e delle varie Unità inviate nelle zone terremotate fornendo un contributo determinante alla generale opera di soccorso alle popolazioni colpite dalla disastrosa calamità. In condizioni di oggettivo pericolo per le estese distruzioni e le incombenti possibilità di crolli, operava con il proprio personale dando prova di altissimo spirito di sacrificio e di profondo senso di solidarietà umana nel somministrare i primi aiuti ed infondeva in tal modo fiducia e conforto ai sinistrati duramente colpiti nei beni e negli affetti. Interveniva, inoltre, per salvare vite umane rimaste sepolte dalle macerie, recuperare salme e provvedere alla loro inumazione, rimuovere macerie per riattivare i più importanti ed urgenti servizi di urbanizzazione. Terminata l'esigenza iniziale, il Corpo di Amministrazione ha continuato a prestare con massima disponibilità e professionalità una efficace partecipazione ed un valido supporto sia nelle attività di normalizzazione del dopo sisma sia nel recupero e approntamento dei mezzi da impiegare in occasione di eventuali futuri eventi calamitosi. L'elevata compattezza morale, l'efficienza operativa, l'altissimo senso del dovere ed il nobile spirito di solidarietà dimostrati da personale del Corpo di Amministrazione nella vasta zona di operazione, riscuotevano ampi riconoscimenti dalle Autorità locali, ammirazione e riconoscenza dalle popolazioni soccorse, conferendo rinnovato lustro e prestigio alla Istituzione, al Corpo medesimo ed alla sua Bandiera. Province della Campania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - 31 marzo 1981
(al Corpo di Commissariato)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 11 dicembre 1981
«In occasione del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito le regioni Campania e Basilicata, il Corpo di Commissariato interveniva con immediatezza, tempestività ed efficacia, con un imponente complesso di uomini e mezzi, affluiti in rinforzo da tuta Italia, fornendo un contributo determinante alla generale opera di soccorso alle popolazioni colpite dalla disastrosa calamità. La sua opera condotta con altissimo spirito di sacrificio e profondo senso di solidarietà umana, vedeva impiegati quadri e militari di leva senza sosta ed in condizioni ambientali estremamente difficili per le avversità atmosferiche, il susseguirsi di scosse telluriche, l'incalzare delle richieste di soccorso e consentiva di assicurare, oltre che il completo sostegno logistico a tutte le unità operanti in zona, ricoveri in tenda, pasti caldi ed i necessari generi di vettovagliamento e di equipaggiamento ai sinistrati. Con coraggiosa generosità e sprezzo dell'incolumità personale interveniva, inoltre, per salvare vite umane rimaste sepolte dalle macerie, recuperare salme e provvedere alla loro pietosa inumazione, rimuovere macerie per riattivare i più importanti ed urgenti servizi di urbanizzazione. L'elevata compattezza morale, l'efficienza operativa, l'altissimo senso del dovere ed il nobile spirito di solidarietà dimostrati dal personale del Corpo di Commissariato nella vasta zona di operazione, riscuotevano ampi riconoscimenti dalle Autorità locali, ammirazione e riconoscenza dalle popolazioni soccorse, conferendo rinnovato lustro e prestigio alla Istituzione, al Corpo medesimo ed alla sua Bandiera. Province della Campania e della Basilicata, 23 novembre 1980 - 10 gennaio 1981
(al Corpo di Amministrazione)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 16 giugno 1985
«Conferendo ammirevole concretezza agli ideali del proprio motto "Tenacia, Sacrificio et Virtute", il Corpo di Amministrazione dell'Esercito, attraverso la valida partecipazione di propri Ufficiali nelle missioni d'oltremare, ha concorso, vigorosamente, a realizzare, in una cornice di sicurezza e di certezza giuridica, supporti logistici ed amministrativi idonei a fronteggiare le molteplici emergenze dei mutevoli scenari operativi. In siffatte situazioni d'eccezione - fra le macerie, la disperazione e i morti di Beirut, tra le martoriate popolazioni curde, nella disastrata economia albanese, nella dilaniata Somalia, nell'inquieto Mozambico - gli ufficiali del Corpo sono stati sempre presenti nei vari Contingenti, determinando, con sapienza professionale, duttile capacità organizzativa, coraggio di assumersi oneri e responsabilità, condizioni favorevoli per l'assolvimento del compito operativo dei Comandanti e delle truppe. In virtù di tale significativa azione propulsiva, arricchita di una modalità comportamentale capace, all'occorrenza, di modularsi anche nel disimpegno, pronto ed efficace, di compiti squisitamente operativi, il Corpo di Amministrazione, rinvigorendo l'apprezzamento e la stima di cui gode in ambito istituzionale, ha contribuito - esaltando, con altissimo senso del dovere, i principi etici ed i valori morali che costituiscono la "regola" che presiede ad una scelta di vita - ad accrescere il prestigio ed il lustro dell'Esercito Italiano. Libano, Kurdistan, Albania, Somalia, Mozambico, aprile 1982 - marzo 1983
(al Corpo di Amministrazione)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1993
«Animato da forte spirito e da profondo senso della disciplina, il Corpo di Commissariato ha saputo impegnarsi, in ogni circostanza, senza risparmio di mezzi e di uomini in tutti gli interventi "fuori area" che, di recente, hanno visto interessare le Forze Armate italiane, concorrendo, in tal modo, a difendere e riaffermare in Albania, in Somalia ed in Mozambico i principi basilari dello Stato legittimo. Tale concorso, che si è concretizzato in ogni occasione in un supporto insostituibile, reale, efficiente e dinamico allo strumento logistico dei Contingenti impiegati, non è stato rivolto soltanto alla F.A. ma ha consentito, più volte, di portare conforto anche alle popolazioni locali superando differenze di lingua, di razza, di religione. Tenendo, dunque, fede ad una storica tradizione il Corpo di Commissariato, nel rispetto del suo motto "Praevidet ac providet", ha rinnovato e vivificato il perpetuo valore che circonda l'istituzione e la sua Bandiera. Albania, Somalia, Mozambico, 1991 - 1994
(al Corpo di Commissariato)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 3 ottobre 1994
«Nella sua secolare attività, il Servizio di Commissariato dell'Esercito ha costantemente fornito alta testimonianza della propria vocazione umanitaria a vantaggio della comunità, prodigandosi senza risparmio di uomini e di mezzi in occasione di catastrofi e calamità naturali. Alle popolazioni colpite e demoralizzate, ha sempre assicurato, con generoso slancio ed elevato spirito di sacrificio, la solidarietà ed il conforto del proprio premuroso e sollecito soccorso, dando luminoso esempio di profonda abnegazione e di eccezionale altruismo. 1873 - 1973
(al Servizio di Commissariato dell'Esercito)»
— Roma, decreto del Presidente della Repubblica 29 maggio 1973
«In segno di gratitudine per la fervida e fattiva collaborazione data, in guerra e in pace, alla Croce Rossa Italiana, per i suoi fini e per le sue opere, con alto sentimento di solidarietà e di cameratismo. Roma, 1º marzo 1928
(al Corpo di Amministrazione militare del Regio Esercito)»
— Roma, regio decreto 6 febbraio 1944
Scudo rosso intermezzato da fascia d’azzurro, caricata da tre bisanti d’oro, (simbolo della funzione amministrativo finanziaria), accompagnata da tre api d’oro, due in capo, una in punta (simbolo della laboriosità e operosità posta a base della funzione logistica).
Corpi e Servizi, in esercito.difesa.it. URL consultato il 17 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 3 aprile 2013).
Il Corpo di Commissariato, in esercito.difesa.it. URL consultato il 17 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2013).