Conza della Campania
comune italiano Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Conza della Campania (IPA: ['kondza 'della kam'pania][4], Cònze in campano[5]) è un comune italiano di 1.256 abitanti in provincia di Avellino in Campania.
Conza della Campania comune | |
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Il nuovo abitato di Conza realizzato dopo il sisma del 1980. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Avellino |
Amministrazione | |
Sindaco | Luigi Ciccone (lista civica Conza al centro) dal 10-6-2018 |
Territorio | |
Coordinate | 40°52′27″N 15°18′28″E |
Altitudine | 440 m s.l.m. |
Superficie | 51,64 km² |
Abitanti | 1 256[1] (31-3-2022) |
Densità | 24,32 ab./km² |
Frazioni | zona prefabbricati - 16 abitanti |
Comuni confinanti | Andretta, Cairano, Caposele, Castelnuovo di Conza (SA), Morra De Sanctis, Pescopagano (PZ), Sant'Andrea di Conza, Teora |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 83040 |
Prefisso | 0827 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 064030 |
Cod. catastale | C976 |
Targa | AV |
Cl. sismica | zona 1 (sismicità alta)[2] |
Cl. climatica | zona D, 2 086 GG[3] |
Nome abitanti | conzani |
Patrono | sant'Erberto |
Giorno festivo | 20 agosto |
Cartografia | |
Il comune all'interno della provincia di Avellino | |
Sito istituzionale | |
Chiamata semplicemente Conza fino al 1860, è stata un'importante città degli Irpini[6] benché, secondo recenti studi, è possibile che l'abitato originario sannitico fosse posto alla località Monte Oppido (a sud di Lioni) e solo successivamente trasferito nell'area di Conza a seguito della conquista romana.[7]
Conza si trova nella valle del fiume Ofanto, a metà strada tra Lioni e Calitri, lungo la strada a scorrimento veloce (detta "Ofantina", parzialmente sull'Appia e poi sulla SS 401) che collega Avellino con Melfi e Barletta. È collegata stradalmente con la sella di Conza, che segna l'ingresso nella provincia di Salerno.
A seguito del terremoto del 1980 l'abitato storico, in collina e nei pressi dell'antica Compsa, rimase disabitato; esso resta in fase di ristrutturazione per fini storico-turistici. L'abitato provvisorio, composto da prefabbricati, sorse lungo la sponda meridionale del lago nei pressi della zona industriale; esso è oramai disabitato e parzialmente in dismissione. Il nuovo insediamento conzano, sorto alcuni anni dopo il sisma, si trova ai piedi della collina sulla quale sorge l'abitato storico.
Il lago di Conza è un invaso artificiale creato negli anni settanta del XX secolo costituente una diga sul fiume Ofanto. La diga di Conza[8] è in esercizio sperimentale dal 1992, sottende un bacino imbrifero di 252 km² e determina un invaso di 63,00 x 106 m³ di capacità utile. Il deflusso medio annuo alla sezione di sbarramento è pari a circa 99 x 106 m3. L’invaso è destinato ad uso plurimo, irriguo e, dal 2013, potabile. Per via del suo habitat naturale floristico e faunistico sorse, nel 1999, un'oasi protetta[9] del WWF sul lato meridionale del lago, lungo la strada Ofantina ed a metà strada fra la piccola zona industriale e l'insediamento di prefabbricati installati post terremoto dell'ottanta.
Il toponimo Conza, attestato fin dal Settecento[10], deriva da una forma seicentesca Consa[11] che, a sua volta, trae origine dal latino Compsa. In passato si riteneva però che tale ultima denominazione ammettesse una forma sincopata Cosa, tanto che nel 1836 il numismatico emiliano Celestino Cavedoni scriveva "Cosa di Campania o degli Irpini"[12] e nel 1843 l'archeologo napoletano Achille Gennarelli similmente la definiva "Cosa della Campania o degli irpini nel Sannio", specificando però che "la Cosa della Campania, o del Sannio, fu per lo più chiamata Compsa"[13]; tale ipotesi è stata successivamente abbandonata, poiché l'archeologia contemporanea ritiene più plausibile che Cosa fosse una città diversa situata altrove[14].
È opportuno rammentare che fin dal 1818 all'arcivescovo di Conza spettava il titolo di Archiepiscopus Compsanus Campaniensis administrator perpetuus[15], tuttavia il termine Campaniensis non era riferito alla Campania, bensì alla diocesi di Campagna che era stata posta sotto l'amministrazione perpetua della stessa arcidiocesi di Conza. Viceversa, gli autori di epoca romana non attribuirono mai l'antica Compsa ai Campani, ma piuttosto agli Hirpini o, più tardivamente, ai Lucani o agli Apuli.[16]
Il territorio è stato abitato da popolazioni appartenenti alla cosiddetta cultura di Oliveto-Cairano. Influente centro irpino, romano e longobardo, sede vescovile prima, e arcivescovile in seguito, a causa di frequenti terremoti, col tempo perse la sua importanza a favore di Sant'Angelo dei Lombardi e Teora.
Dal 1811 al 1860 ha fatto parte del circondario di Teora, appartenente al distretto di Sant'Angelo de' Lombardi del regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il regno d'Italia ha fatto parte del mandamento di Teora, appartenente al circondario di Sant'Angelo de' Lombardi.
Completamente rasa al suolo dal terremoto del 23 novembre 1980, al cui epicentro era il paese più vicino, Conza è stata interamente ricostruita in altro sito. Dalle macerie della vecchia città sono emerse le rovine dell'insediamento di epoca romana, oggi facenti parte dell'area archeologica di Compsa.
Abitanti censiti[18]
Al 31 dicembre 2016 nel territorio di Conza della Campania risultano residenti 53 cittadini stranieri. I gruppi più numerosi sono quelli di:
fonte Istat
La maggioranza della popolazione[19] è di religione cristiana di rito cattolico; il comune appartiene all'Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.
Il primo documento che ci parla di un vescovo di Conza risale all'anno 743 e ci riferisce di un certo Pelagio che partecipò al Concilio Romano di quell'anno. Negli anni tra il 1051 e il 1081, la Chiesa conzana, fu insignita della dignità Arcivescovile ed elevata a sede Metropolitana. L'Arcidiocesi di Conza costituiva la XV provincia ecclesiastica in tutta l'Italia. Aveva come sue suffraganee le diocesi di S. Angelo dei Lombardi, Bisaccia, Lacedonia, Monteverde, Muro Lucano, Satriano. Nel 1818 all'Arcivescovo di Conza fu inoltre data in amministrazione perpetua la sede Vescovile di Campagna. Dal 30 settembre 1986, a seguito del decreto "Instantibus votis" della Congregazione per i Vescovi, la Chiesa conzana è entrata a far parte della nuova Arcidiocesi di Sant'Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia, suffraganea della sede metropolitana di Benevento.
Tra i tanti presuli che la guidarono rifulge Sant'Erberto (1169 1181), le cui spoglie sono tutt'oggi conservate in un prezioso sarcofago lapideo custodito in loco.
Purtroppo la storia di questa diocesi, come pure delle altre chiese altirpine, fu funestata, spesso in maniera drammatica, nel corso dei secoli, da vari terremoti, l'ultimo dei quali, il 23 novembre 1980, ha irreparabilmente distrutto l'antica cittadina e la secolare chiesa cattedrale ridotta attualmente a poche vestigia. Oggi la nuova Conza sorge nella piana sottostante l'antico centro ove è costruita la nuova chiesa concattedrale che accoglie, come prezioso scrigno, reperti e memorie di un glorioso passato.
Come già precedentemente accennato, a seguito del sisma del 1980 il centro storico venne completamente raso al suolo. Le autorità politiche dell'epoca decisero di non ricostruire l'abitato nello stesso sito ma di creare un insediamento con unità abitative prefabbricate, in attesa di ricostruire la nuova Conza in altro sito. La cittadina venne realizzata in località Piano delle briglie, una zona pianeggiante a circa un chilometro dal vecchio abitato[20]. La nuova Conza è stata realizzata con criteri antisismici e strade e piazze larghe.
Lo statuto comunale di Conza non menziona alcuna frazione. In base al 14º Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni[21] vi è, oltre al capoluogo, l'unica località abitata di Conza della Campania - insediamento prefabbricati, 16 abitanti, 440 m s.l.m..
Il comune è servito dalla stazione di Conza-Andretta-Cairano, attiva per soli treni storici e/o turistici, sulla ferrovia Avellino-Rocchetta Sant'Antonio.[22][23] Era inoltre presente la stazione di Sanzano-Occhino, a servizio delle omonime località.[24]
Il comune è collegato ai centri limitrofi da autolinee private.[25]
L'economia di Conza della Campania è caratterizzata da un numero importante di aziende agricole, attive nella produzione di grano, mais, prodotti caseari, salumi e miele. Notevole è la presenza di capi di bestiame da allevamento per il latte e per la carne. Il comune di Conza della Campania ha inoltre un Pip (Piano di insediamento produttivo) dove operano circa 30 aziende nei settori più diversi (trasporti, agroalimentare, meccanico, servizi) e una Zona Industriale dove insistono da anni 3 aziende principali che garantiscono occupazione a circa 300 persone (Condor, Awelco e Polieco), difatti la Zona industriale è satura. Questo consente al comune di Conza della Campania di avere la piena occupazione.[senza fonte]
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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1995 | 1998 | Luigi Ciccone | centro | Sindaco | |
1998 | 2003 | Vincenzo Vito Turri | lista civica | Sindaco | |
2003 | 2013 | Raffaele Vito Farese | lista civica | Sindaco | |
2013 | 2017 | Vito Cappiello | centrosinistra | Sindaco | |
2017 | 2018 | Maria Antonietta Cava | Commissario Straordinario | ||
2018 | in carica | Luigi Ciccone | lista civica di centro | Sindaco |
Il territorio fa parte della Comunità montana Alta Irpinia e dell'Unione dei comuni Alto Ofanto[26].
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