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Il Codex diplomaticus cavensis (abbreviazione bibliografica CDC; in italiano: Codice diplomatico cavense, o cavese) è un progetto editoriale attivo nel campo della storia dell'Italia medievale e della Langobardia Minor, iniziato nel 1873 e proseguito con andamento irregolare. Il progetto persegue l'obiettivo della pubblicazione esaustiva dell'intero corpus diplomatico e documentario custodito nell'archivio della Badia benedettina della Santissima Trinità, situata a Cava de' Tirreni. La consistenza dell'archivio si dipana su oltre 15.000 pergamene, a partire dalla prima scrittura che risale al 792. A tale patrimonio membranaceo è da aggiungere una mole consistente di documenti su carta[1].
Codex diplomaticus Cavensis | |
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Codex diplomaticus cavensis, frontespizio del volume I della prima edizione del 1873 | |
Autore | autori vari |
1ª ed. originale | 1873 |
Genere | archivistica |
Lingua originale | latino |
La raccolta a stampa dei documenti d'archivio conobbe il suo esordio nel 1873, con l'edizione del primo volume dell'opera. Il progetto è poi proseguito fino al 1893, anno in cui si è arrestato, dopo la stampa dell'ottavo volume. L'intervallo cronologico coperto dai primi 8 volumi partiva dall'anno 792 e giungeva fino al 1065. L'edizione degli otto tomi ottocenteschi si deve a tre monaci dell'abbazia, Mauro Schiani, Silvano De Stefano e Michele Morcaldi, con quest'ultimo in veste di contributore principale[2].
La ripresa delle pubblicazioni è avvenuta circa un secolo dopo, negli anni dal 1984 al 1990, in cui hanno visto la luce due nuovi volumi, il nono e il decimo, curati dal prof. Giovanni Vitolo, medievista dell'Università Federico II di Napoli, e dall'archivista don Simeone Leone. I due volumi hanno prolungato l'edizione alla serie di documenti datati dal 1065 al 1080.
Il contenuto dei primi dieci volumi assomma a un totale di 1669 documenti d'archivio pubblicati[1].
I volumi del Codex dal primo al decimo sono scaricabili e consultabili online accedendo al sito ALIM-Archivio della Latinità Italiana del Medioevo, mantenuto da una collaborazione interuniversitaria che coinvolge gli atenei di Milano-Statale, Napoli-Federico II, Palermo, Roma Tre, Venezia Ca' Foscari, Verona. L'edizione degli ultimi due volumi, avutasi nel 2015 a coprire l'arco cronologico dal 1081 al 1090, è stata possibile grazie ad un finanziamento accordato dal comune di Cava de' Tirreni e oggetto di un protocollo d'intesa stipulato con l'abbazia il 22 maggio 2009[3]. È comunque previsto il prosieguo dell'imponente opera editoriale.
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