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filosofo e giurista italiano (1960-), docente di diritto pubblico comparato Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ciro Sbailò (Ottaviano, 29 febbraio 1960) è un costituzionalista e filosofo italiano.
È professore ordinario di Diritto pubblico comparato all’Università degli Studi Internazionali di Roma, dove presiede la Facoltà di Scienze della politica e delle dinamiche psico-sociali. Di formazione filosofica, intraprende gli studi giuridici su suggerimento di Luigi Pareyson[1], alla fine degli Anni Ottanta.
Dopo avere collaborato alla cattedra di Diritti dell'Uomo e alla Cattedra di Storia delle Codificazioni moderne della Luiss con Paolo Ungari[2], su consiglio di quest'ultimo, si interessa alle costituzioni dei paesi islamici. Inizia, così, tra la fine degli anni Novanta e i primi del Duemila, ad approfondire lo studio della cultura islamica, evidenziandone gli aspetti più rilevanti per la dottrina giuspubblicistica, e sviluppa, allo stesso tempo, una linea di ricerca sui fondamenti del diritto costituzionale, con particolare riferimento ai temi della sicurezza e della società multietnica.
Dal 2006 al 2016 ha insegnato Diritto pubblico comparato all’Università Kore di Enna, dove ha diretto il Corso di laurea in Scienze della difesa e della sicurezza e ha fondato il centro studi SKAI-Studi Kore del costituzionalismo arabo e islamico.
Ha curato la traduzione dall’arabo della Costituzione egiziana del 2012, traduzione non pubblicata poiché abrogata prima della pubblicazione del lavoro, e di quella del 2014[3].
Nel 2017 si è trasferito alla UNINT dove insegna Diritto pubblico comparato[4] ed è Preside della Facoltà di Scienze della Politica e delle Dinamiche Psico-Sociali[5].
La sua produzione scientifica in ambito giuridico muove dallo studio della struttura critica del costituzionalismo occidentale, la cui dinamicità e resilienza sono dovute alle sue stesse aporie. In questa chiave viene riletta l’esperienza della Repubblica di Weimar e vengono analizzati successivamente i problemi di sicurezza tipici delle democrazie contemporanee, quali le strategie politiche-anti-occidentali, l’eversione diffusa urbana e internazionale, il cyber-terrorismo e le guerre ibride. Sostiene la necessità di un rafforzamento dell’Esecutivo accompagnato da una riqualificazione della funzione parlamentare e delle Seconde Camerehttps://www.forumcostituzionale.it/wordpress/images/stories/pdf/documenti%20forum/autorecensioni/0029%20sbailo.pdf[collegamento interrotto], per questo ha criticato il taglio dei parlamentari, che ha creato un vulnus nella rappresentanza.
È stato tra i primi costituzionalisti europei a richiamare l'attenzione della comunità scientifica e del Parlamento sulle implicazioni di medio e lungo termine della Primavera araba[6], rispettivamente, per la teoria giuridica e per gli interessi dell’UE. In sede di audizione parlamentare si è espresso contro l’obbligatorietà delle intese tra lo Stato e la Comunità islamica, ritenendolo un problema afferente alla discrezionalità politica e non alla sfera della libertà religiosa. Negli ultimi anni si è avvicinato al pensiero di Emanuele Severino, il cui studio ritiene necessario da parte dei giuristi, per la riqualificazione del loro ruolo nello spazio pubblico europeo.
È un sostenitore della difesa europea[7] e dello sviluppo di strutture politiche e legali al fine di affrontare le nuove sfide geopolitiche dell'Europa.
Negli anni 90 è capo redattore di “Quaderni Radicali” e giornalista dell’"Avanti!".
Nel 1996 è portavoce del ministro Alfredo Biondi.
Fino al 2009 è membro laico del Consiglio giudiziario presso la Corte d’Appello di Caltanissetta.
Nel 2009 diventa consulente del Comitato parlamentare di controllo sull’attuazione e il funzionamento della Convenzione di applicazione dell’Accordo di Schengen e di vigilanza sull’attività dell’unità nazionale Europol[8].
Nell’agosto del 2016 viene nominato, insieme ad altre personalità del mondo accademico e della comunicazione, membro della Commissione sullo stato attuale del fenomeno della radicalizzazione e dell’estremismo jihadista in Italia, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri[9].
Dal 2021 è membro del Comitato scientifico della Fondazione Med-Or[10].
Nell’anno accademico 2020/2021 fonda il Centro di ricerca di geopolitica e diritto comparato (GEODI)[11].
Nel 2006 è incluso in una lunga lista di nomi fatti da Mario Pirani, in un articolo sul baronaggio delle cattedre: infatti, il giornalista insinua che la cattedra e la nomina di professore associato di diritto pubblico all'Università Kore di Enna sia da attribuirsi al fatto che l'interessato è stato a lungo giornalista dell’“Avanti!”.[12]. Tuttavia, non sono mai state avanzate obiezioni sulla regolarità della procedura concorsuale.
Nel 2012 il suo nome viene fatto in un servizio giornalistico sul "Tesoro delle Consulenze"[13] in quanto avrebbe ricevuto un significativo compenso per una consulenza in materia economico-finanziaria-contabile richieste dal Ministero dell’Economia, allora guidato dal Ministro Tremonti.
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