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dolce romagnolo Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La ciambella romagnola è un dolce tipico della Romagna. Si distingue dalle altre ciambelle per non avere il foro e per la forma a panetto[2][1].
Il nome sembrerebbe derivare dal latino cymbula, cioè barcone, a cui rassomiglierebbe per la forma.[3] Gli ingredienti comuni sono: farina, uova, latte, zucchero, strutto, lievito e scorza di limone grattugiata o vanillina o liquore d'anice. Ricettari di famiglia di fine Ottocento riportano certe varianti: alcune più ricche, che usano burro al posto dello strutto, altre povere con farina di mais.[2] L'impasto viene suddiviso in filoni che vengono ricoperti di zucchero semolato o in granella e viene infornato a 170° per mezz'ora. Dopo la cottura si presenta con alcune caratteristiche screpolature dovute alla lievitazione. [4]
Si tratta di un dolce povero, che si consuma a colazione bagnandola nel latte, o fuori pasto bagnandola nel vino (per lo più Albana dolce)[1] o, tipicamente nei giorni di festa, al posto del pan di Spagna nella preparazione della zuppa inglese.[4][5]
È tradizionale anche una versione più ricca in cui si aggiunge la ricotta fra gli ingredienti.[6]
Un prodotto simile è il bensone emiliano, che differisce per avere, come ingrediente, il burro invece dello strutto.
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