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edificio religioso di Sant'Antonino di Susa Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
La chiesa di Sant'Antonino Martire è la parrocchiale di Sant'Antonino di Susa, in città metropolitana di Torino e diocesi di Susa[1]; fa parte della vicaria di Sant'Antonino di Susa.
Chiesa di Sant'Antonino | |
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Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Località | Sant'Antonino di Susa |
Indirizzo | piazza della Libertà |
Coordinate | 45°06′26.1″N 7°16′22.37″E |
Religione | cattolica |
Diocesi | Susa |
Completamento | 1698 |
La prima citazione di un luogo di culto a Sant'Antonino è da ricercare in un documento datato 9 luglio 1029 riguardante la fondazione del monastero di San Giusto di Susa; successivamente, nel 1043 questa cappella fu donata alla pieve di Susa[1].
In un atto del 1297 si legge che Sant'Antonino rientrava tra i territori sottoposti alla giurisdizione dell'abbazia nullius dioecesis di San Michele della Chiusa[1].
Alla fine del XVII secolo la chiesa versava in pessime condizioni e, così, nel 1698 venne interessata da un intervento di rifacimento e di risanamento[2]; nel 1739 il campanile fu restaurato[1] e nel 1772 la parrocchia entrò a far parte della neo-eretta diocesi di Susa[3].
La facciata venne edificata nel biennio 1930-31[4]; in seguito al Concilio Vaticano II la chiesa fu adeguata alle nuove norme, mentre all'inizio degli anni duemila si provvide a restaurarla[1].
La facciata a salienti della chiesa, rivolta a ponente e caratterizzata da coronamenti mistilinei, presenta in basso i tre portali d'ingresso, di cui i laterali sormontati da finestrelle semicircolare, e sopra il rosone con leggera strombatura[1].
Annesso alla parrocchiale è il campanile romanico a base quadrata, alto 29 metri e suddiviso in più ordini da cornici; la cella presenta su ogni lato una bifora ed è coronata dalla guglia piramidale[1].
L'interno dell'edificio si compone di tre navate, separate da colonne sorreggenti archi a tutto sesto, sopra i quali corre la trabeazione modanata e aggettante su cui si imposta la volta; al termine dell'aula si sviluppa il presbiterio, rialzato di due gradini, ospitante l'altare maggiore e chiuso dall'abside semicircolare, mentre due altri absidi di minore ampiezza caratterizzano le navate laterali[1].
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali lacerti di affreschi trecenteschi raffiguranti l'Annunciazione, i Santi Agata e Sebastiano e la Crocifissione con la Vergine e San Giovanni, la tela con soggetto l'Addolorata, risalente alla fine del XVII secolo, e la statua ritraente la Madonna del Rosario, scolpita nel Settecento[3].
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