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generale tedesco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel (Wolfenbüttel, 9 ottobre 1735 – Ottensen, 10 novembre 1806) è stato un generale prussiano, duca di Brunswick-Lüneburg, principe di Brunswick-Wolfenbüttel e feldmaresciallo.
Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel | |
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Carlo Guglielmo Ferdinando di Brunswick-Wolfenbüttel in un ritratto di Johann Georg Ziesenis | |
Duca di Brunswick-Lüneburg Principe di Wolfenbüttel | |
In carica | 26 marzo 1780 – 10 novembre 1806 |
Predecessore | Carlo I |
Successore | Federico Guglielmo |
Nome completo | Karl Wilhelm Ferdinand |
Nascita | Wolfenbüttel, 9 ottobre 1735 |
Morte | Ottensen, 10 novembre 1806 (71 anni) |
Luogo di sepoltura | Duomo di Braunschweig |
Casa reale | Brunswick-Bevern |
Padre | Carlo I di Brunswick-Wolfenbüttel |
Madre | Filippina Carlotta di Prussia |
Consorte | Augusta di Gran Bretagna |
Figli | Augusta Carlo Giorgio Augusto Carolina Giorgio Guglielmo Augusto Federico Guglielmo Amalia |
Religione | luterana |
Firma |
Carlo Guglielmo Ferdinando era figlio del duca Carlo I di Brunswick-Lüneburg e della principessa Filippina Carlotta di Prussia, una delle sorelle del re Federico II di Prussia. Come principe ereditario, maschio di quattordici fra figli e figlie, ricevette una adeguata formazione.
A causa dello stretto rapporto di parentela con la casa reale prussiana e di un rapporto di sussidiarietà per cui il Principato di Brunswick metteva a disposizione della Prussia le sue truppe, il giovane Carlo Guglielmo Ferdinando combatté valorosamente dalla parte dei prussiani la Guerra dei sette anni e partecipò alla battaglia di Hastenbeck, guadagnandosi la fama di grande stratega.
Il 16 gennaio 1764 sposò la più anziana delle sorelle del re Giorgio III d'Inghilterra, la Principessa Augusta di Hannover. Il rapporto fra i due coniugi fu molto convenzionale e seguì rigorosamente il protocollo di corte. Da Augusta ebbe sette figli, tre femmine e quattro maschi, uno solo dei quali, Federico Guglielmo, ebbe capacità e salute da poter prendere nel 1806 il posto del padre. Durante un viaggio in Italia, effettuato nel 1766, Carlo Guglielmo Ferdinando conobbe Maria Antonietta Branconi, che fu la sua amante e dalla quale ebbe un figlio, Karl Anton Ferdinand, Conte di Forstenburg.
Nel 1773 successe al padre come principe del Braunschweig-Wolfenbüttel, al quale era collegato il titolo di duca di Braunschweig-Lünenburg. All'inizio il suo governo fu condotto con abilità e competenza: intelligenti riforme fecero rifiorire il piccolo principato di Braunschweig. Sotto l'influenza dell'abate Jerusalem e del pedagogo Gioacchino Enrico Campe, il duca fu un vero sovrano illuminato. Ma la sua vera passione fu l'attività militare e nel 1787 divenne Feldmaresciallo di Prussia.
Da buon reazionario ancien régime, durante la guerra della prima coalizione, a seguito dell'accordo di Pillnitz, divenne il comandante in capo delle truppe austro-prussiane che dovevano combattere contro le armate rivoluzionarie francesi il 7 marzo 1792. Il 25 luglio dello stesso anno, convinto dal conte svedese Hans Axel von Fersen, amante della regina Maria Antonietta, emise il famoso proclama destinato ai parigini, scritto da Fersen con il consenso della regina, la quale scriveva delle lettere segrete agli austriaci e ai prussiani informandoli degli spostamenti dei generali dell'esercito francese nella speranza di schiacciare la rivoluzione e restaurare l'assolutismo, nel quale minacciava sanzioni gravi in caso di attentato alla incolumità di Luigi XVI e della famiglia reale. Ecco che cosa recitava il proclama, pubblicato a Parigi il 1º agosto:
«S'il est fait la moindre violence, le moindre outrage à leur Majestés, le roi, la reine et la famille royale, s'il n'est pas pourvu immédiatement à leur sûreté, à leur conservation et à leur liberté, elles (les Majestés impériale et royale) en tireront une vengeance exemplaire et à jamais mémorable, en livrant la ville de Paris à une execution militaire et à une subversion, et les révoltés coupables d'attentats aux supplices qu'ils auront mérités.»
«Nel caso in cui venga usata la più piccola violenza o venga recata la minima offesa nei confronti delle loro Maestà, il re, la regina e la famiglia reale; se non si provvede immediatamente alla loro sicurezza, alla loro protezione ed alla loro libertà, esse (la Maestà imperiale e reale) si vendicheranno in modo esemplare e memorabile, abbandoneranno cioè la città ad una giustizia militare sommaria ed i rivoltosi colpevoli di attentati subiranno le pene che si saranno meritati.»
A metà agosto attraversò con la sua armata, composta da parecchi emigrée (cioè monarchici francesi fuggiti dinnanzi allo sconvolgimento della rivoluzione), il confine con la Francia. Sconfitto a Valmy il 20 settembre 1792 dai francesi di Dumouriez e di Kellermann, si ritirò. L'episodio non fece certo onore alla sua fama di stratega, non certo per codardia, ma per sopravvalutazione eccessiva delle forze nemiche e per indecisione, dovuta anche al cattivo stato di salute delle sue truppe, affette da dissenteria per cattiva alimentazione.
Il 23 luglio 1793, dopo un assedio durato poco più di quattro mesi, prese la città di Magonza. All'inizio del 1794 si dimise da comandante in capo a causa dei contrasti con il collega Wurmser. Venne tuttavia richiamato in servizio dal re di Prussia come comandante dell'esercito prussiano nel 1806. Nelle battaglie di Jena ed Auerstadt venne gravemente ferito ad entrambi gli occhi. Si rifugiò allora in territorio neutrale danese, presso Amburgo, ove morì a seguito delle ferite riportate.
Massone, nel 1783 si affiliò all'Ordine degli illuminati con lo pseudonimo di "Aaron".
Carlo Guglielmo Ferdinando e Augusta Frederica ebbero sette figli:
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