Fu un attivo artista del barocco siciliano, soprattutto scultore e decoratore dei principali poli monumentali della città di Palermo.
Componente di una nutrita famiglia di artisti provenienti da Carona stabilitasi rispettivamente nell'Italia settentrionale, a Roma e in Sicilia. Figlio di uno scultore di marmo del ramo familiare insediatosi a Genova, della sua formazione e del suo arrivo a Palermo nulla è noto.
Nel 1655 a Palermo riceve la commissione dall'arcivescovo e presidente del regno di SiciliaMartín de León Cárdenas per dirigere progetti di riqualificazione urbana, nonché per la risistemazione del piano della cattedrale.
Collaborazioni con Antonio Anello, Giovanni Travaglia, Gaspare Guercio. Le opere certe sono documentate esclusivamente a Palermo, qualcuna in provincia e a Caltanissetta.
1656, Cappella di San Giovanni Battista, apparato decorativo realizzato con la collaborazione di Giuseppe Marino, Ottavio Bonomo, opere presenti nella chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella di Palermo.
1661, Teatro marmoreo, statue e sculture marmoree raffiguranti i sovrani spagnoli, le allegorie delle quattro parti del mondo e degli otto regni di Filippo IV, i trionfi d'armi sui quattro re mori soggiogati, opere realizzate con la collaborazione di Gaspare Guercio, comprese nel monumento ubicato in piazza della Vittoria di Palermo.[2]
Vincenzo Mortillaro, "Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro" Archiviato il 9 luglio 2017 in Internet Archive., Palermo, Tipografia del Giorn. Letterario, 1836.