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meccanismo che attua il cambio dei rapporti di trasmissione nelle biciclette Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il deragliatore è un meccanismo che permette alle biciclette di usare diversi rapporti di trasmissione e facilitare la pedalata e quindi adattarla alle diverse situazioni del percorso.
Diversi sistemi a deragliatore furono costruiti sul finire del 1800, mentre lo scrittore e cicloturista Paul de Vivie inventò nel 1905 un deragliatore che usò in un viaggio sulle Alpi.
Alcuni sistemi prevedevano l'inversione della ruota (cambio flip-flop), altri usavano aste per spostare la catena (cambio a bacchetta) e il deragliatore si diffuse a inizio degli anni ’30 con i fratelli Tommaso e Amedeo Nieddu che idearono il cambio "Vittoria Margherita", primo esempio di deragliatore e successivamente dal "Super Champion Gear (o "Osgear") che ne migliora la funzionalità (non è più necessario contropedalare per cambiare), ma nel 1934 quando il francese Lucien Juy creò il Simplex si hanno i primo esempi di deragliatore moderno[1]. Negli anni cinquanta fu introdotto da parte di Tullio Campagnolo il sistema attualmente in uso, che richiede un solo cavo d'azionamento. Per diversi decenni le migliori biciclette da corsa montavano deragliatori, ruote e catene prodotte dall'azienda di Campagnolo, mentre attualmente sono largamente diffusi anche i prodotti della ditta giapponese Shimano.
Nel 1964 la Suntour inventò un tipo di deragliatore posteriore che permetteva di mantenere una maggiore distanza dalla ruota dentata e avere così una cambiata più facile. Una volta scaduto il brevetto, altre aziende ne impiegarono l'idea nei loro deragliatori.
Il deragliatore consiste in un dispositivo che crea un passaggio obbligato per la catena e che ha una struttura a parallelogramma articolato, la quale viene spostata parallelamente alla ruota dentata generalmente per mezzo di un cavo azionato da una manetta installata sulla canna o sul manubrio.
Per consentirne il ritorno e il corretto posizionamento, il cavo è mantenuto in trazione da una molla, inoltre nel caso del deragliatore posteriore, si hanno altre molle, leve e pulegge, che permettono un corretto e costante tensionamento della catena evitando che questa fuoriesca e non faccia più presa sulle ruote dentate.
L'escursione del deragliatore è limitata da due viti di regolazione entro i limiti delle due ruote agli estremi laterali, inoltre per il deragliatore posteriore può essere presente una regolazione della molla di torsione (permette di avvicinare o allontanare la prima puleggia dal pacco pignoni), mentre è sempre presente la regolazione fine della tensione del cavo del cambio; per il deragliatore anteriore tale regolazione è presente sul selettore della corona.
Possono agire sia sui pignoni posteriori sia sulle corone anteriori, si dividono perciò in:
Entrambi i deragliatori richiedono il movimento dei pedali (si può cambiare solo mentre si pedala) in quanto altrimenti la catena non riesce a passare da un ingranaggio all'altro, ma in particolar modo il deragliatore anteriore per garantire la cambiata necessita anche una forte riduzione della forza impressa ai pedali, mentre non è necessario per il deragliatore posteriore, anche se cambiare mentre s'imprime una forza importante sui pedali può portare a danneggiare i denti degli ingranaggi o la catena.
Il deragliatore può essere fissato in diversi modi:
Il deragliatore sposta la gabbietta guidacatena in modo differente a seconda delle sue caratteristiche:
Il comando del deragliatore può essere:
Il cambio a deragliatore della bicicletta ha un'efficienza molto variabile, in quanto la catena non lavora sempre alle stesse condizioni operative, il rendimento massimo si attesta intorno al 98,6%, mentre nella condizione operativa peggiore scende all'81%, evidenziando anche come tale efficienza veniva alterata dalla "dimensione delle corone dentate", infatti con ruote più grandi si ha maggiore efficienza, dovuto sia al minore angolo tra le maglie sia al migliore ingranamento con la ruota dentata, in secondo luogo viene modificata dalla "tensione della catena", dove una maggiore tensione porta a maggiore efficienza, mentre per quanto riguarda la lubrificazione non sono stati rilevati significativi miglioramenti in condizioni di laboratorio.[6]
Il cambio a deragliatore, in particolar modo quello posteriore è molto esposto agli urti, per questo esistono diversi sistemi di protezione:
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