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scrittrice e sceneggiatrice statunitense Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Catherine Lucille Moore (Indianapolis, 24 gennaio 1911 – Hollywood, 4 aprile 1987) è stata una scrittrice e sceneggiatrice statunitense.
Nei primi anni Trenta iniziò a comporre narrativa fantastica firmandosi come C. L. Moore e la sua produzione è considerata tuttora una pietra miliare del genere, nonché una tappa fondamentale per aprire alle autrici donne la letteratura di fantasy e fantascienza. A partire dal suo matrimonio nel 1940, compose molte opere in collaborazione con il marito Henry Kuttner sotto vari pseudonimi (principalmente Lewis Padgett e Lawrence O'Donnell) e dopo la morte di Kuttner divenne sceneggiatrice per la televisione firmandosi Catherine Kuttner.
Dopo il suo pensionamento, Moore ha ricevuto i prestigiosi premi alla carriera World Fantasy Award e Gandalf Grand Master Award.
Catherine Lucille Moore nacque a Indianapolis, nello Stato dell'Indiana, da una famiglia di origini irlandesi, scozzesi e gallesi, emigrata nel nord degli Stati Uniti; sia la data di nascita sia quella di morte sono incerte.[1] Di salute cagionevole, la piccola Catherine fu costretta ad interrompere la scuola e a proseguire la sua istruzione in casa; incuriosita dai miti greci e dai romanzi di Edgar Rice Burroughs iniziò a scrivere, fin da bambina, storie che per protagonisti avevano eroi come Tarzan, Lancillotto e Robin Hood, cowboy e cavalieri. Nel 1931 acquistò per la prima volta un numero della rivista pulp di fantascienza Amazing Stories. Nel 1933, a ventidue anni, nel periodo della Grande depressione, fu costretta a lasciare l'Università senza laurearsi per problemi economici e trovò impiego come segretaria presso una banca di Indianapolis. Alla fine della giornata lavorativa si tratteneva nell'edificio deserto per continuare a scrivere i suoi racconti.
Fu proprio nel 1933 che la rivista Weird Tales pubblicò la prima opera dell'autrice ventiduenne: il racconto "Shambleau", un'inedita forma di space opera dalle venature tanto orrorifiche quanto romantiche, che ricevette il plauso del direttore della rivista, Farnsworth Wright, e dello scrittore di punta Howard P. Lovecraft. Poiché all'epoca sarebbe risultato insolito che una donna scrivesse storie di fantascienza, l'autrice si firmò con la sigla C.L. Moore ed è questa, ancora oggi, la denominazione con cui è maggiormente riconosciuta. In realtà, che C.L. Moore fosse una donna fu scoperto quasi subito da due ammiratori, Julius Schwartz e Mort Weisinger, che rivelarono questo fatto sulla fanzine The Fantasy Fan già nel 1934. Tuttavia, questo elemento rimase per lungo tempo sconosciuto sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori, al punto che nel 1936 lo scrittore californiano Henry Kuttner, da poco entrato nella scuderia di Weird Tales, indirizzò una lettera di ammirazione a Mister C.L. Moore c/o Weird Tales. Da questo iniziale equivoco scaturì rapidamente una stretta amicizia: nel 1937 Moore si fece aiutare da Kuttner nella stesura del racconto "La cerca della pietra stellare" ("Quest of the Starstone"), nel 1938 avvenne il primo incontro di persona fra i due e il loro rapporto professionale si trasformò in legame amoroso. Moore e Kuttner si sposarono a New York il 7 giugno 1940.
A seguito del matrimonio, i due coniugi scrissero in collaborazione la maggior parte delle loro opere, nell'ottica di bilanciare le rispettive doti: Kuttner era uno scrittore stilisticamente grezzo ma estremamente veloce nella stesura e abile nella costruzione di intrecci, Moore lavorava più lentamente e privilegiava gli afflati lirici e lo scavo psicologico; i due scelsero però di firmarsi con una varietà di pseudonimi (abitudine che Kuttner aveva sviluppato già da scapolo) e ciò ha reso molto difficile distinguere le loro produzioni individuali dalle collaborazioni, con il risultato che numerose opere sono state attribuite al solo Kuttner pur presentando tracce più o meno evidenti della mano di Moore. Inizialmente la coppia abitava fra l'hinterland di New York e Laguna Beach in California, ma quando gli Stati Uniti entrarono in guerra Kuttner fu riformato a causa del suo stato di salute instabile e svolse servizio sanitario sostitutivo nel New Jersey; di conseguenza nel 1948 i due coniugi si spostarono permanentemente a Laguna Beach, così che Kuttner potesse godere del suo clima mite.
All'inizio degli anni Cinquanta Kuttner e Moore si iscrissero assieme alla University of Southern California e ridussero significativamente la loro attività letteraria per dedicarsi agli studi; risalgono a questo periodo le prime edizioni antologiche dei loro testi. Caethrine conseguì il Bachelor of Arts nel 1956, mentre Henry stava scrivendo la sua tesi di master universitario quando fu stroncato da un infarto a Los Angeles il 4 febbraio 1958, a soli quarantadue anni. A seguito di questo lutto Moore abbandonò per sempre la letteratura: divenne sceneggiatrice televisiva (firmò, fra le altre, la serie Maverick), si risposò nel 1963 con Thomas Reggie e curò occasionalmente delle antologie di proprie opere giovanili, come il dittico The Best of Henry Kuttner (1975) e La stagione della vendemmia (The Best of C. L. Moore, 1975).
Nel corso dei successivi vent'anni Moore accettò di partecipare ad alcune convention di narrativa fantastica: fu l'ospite d'onore della BYOB-Con 6 di Kansas City nel 1976, vinse il World Fantasy Award alla 39ª World Science Fiction Convention del 1981 e nel medesimo anno ricevette anche il Gandalf Grand Master Award alla World Fantasy Convention. Nel frattempo, però, la scrittrice aveva sviluppato la malattia di Alzheimer e pian piano perse di lucidità, al punto che il marito Thomas Reggie chiese e ottenne dall'associazione Science Fiction Writers of America di non candidare Catherine al Grand Master Award, per evitarle lo stress della cerimonia. Moore morì a settantasei anni il 4 aprile 1987.[1]
È stata inserita, nel 1998, nella Science Fiction Hall of Fame.
Di fatto Moore esordì come scrittrice già nel 1930, mentre frequentava l'Università dell'Indiana, pubblicando sulla rivista studentesca The Vagabond tre racconti di genere fantasy firmati come "Catherine Moore". Quando tre anni dopo l'autrice iniziò a pubblicare professionalmente su Weird Tales, la sua opera rimase aderente alla tradizione fantastica nordamericana, privilegiando atmosfere oniriche e situazioni macabre, e si imperniò su due protagonisti iconici sviluppati da Moore in parallelo.
La prima creazione dell'autrice fu dunque Northwest Smith, un pistolero del lontano futuro dagli occhi di ghiaccio e dai trascorsi ambigui; Smith vive rintanato in sobborghi marziani o in umidi porti di Venere e traffica in affari loschi, finché non viene coinvolto inopinatamente in pericolose avventure: l'incontro con la Medusa in Shambleau, la fuga da una fortezza infestata da un vampiro in Sete nera (Black Thirst), la prigionia in un sogno che diviene incubo in Sogno rosso (Scarlet Dream), e così via; Smith è sufficientemente granitico da riuscire a cavarsela, ma sempre all'ultimo istante e sempre con immenso sforzo. Il ciclo di Smith appartiene superficialmente ai generi space western e planetary romance, ma nei fatti coniuga le situazioni esotiche tipiche della saga di Barsoom di Edgar Rice Burroughs con un elemento orrorifico derivato invece da Howard P. Lovecraft, ed entrambe le componenti sono asservite al gusto di Moore per lo scavo psicologico e le situazioni erotiche e sensuali – elementi inediti nella letteratura pulp coeva e rintracciabili in parte solo nella produzione (comunque più orrorifica che avventurosa) di Clark Ashton Smith.
Poco dopo la creazione di Northwest Smith, Moore decise di cimentarsi anche con il genere sword & sorcery, inaugurato poco tempo prima dal suo collega Robert E. Howard (autore delle saghe di Kull di Valusia e Conan il cimmero), e già nel 1934 inaugurò con il racconto Il bacio del dio nero (The Black God's Kiss) le avventure di Jirel di Joiry: la regina guerriera di una regione immaginaria della Francia medievale, impegnata a difendere il proprio dominio da avversari umani e potenze ultraterrene. Al contempo sensibile e volitiva, lussuriosa e spietata, anche Jirel presenta una psiche e una bussola morale assai più complesse rispetto ai personaggi contemporanei costruiti sul modello howardiano (per esempio l'Elak di Atlantide creato da Henry Kuttner) e in aggiunta è, di fatto, la prima eroine femminile proattiva della letteratura fantasy, anticipando di decenni figure quali la Éowyn di John Tolkien o la Thenar di Ursula Le Guin.
Accanto alle sue due saghe principali edite su Weird Tales, Moore compose e vendette alle riviste Astounding Stories e Strange Stories alcuni racconti auto-conclusivi, caratterizzati anch'essi da una sintesi fra i tropi classici della letteratura fantastica e una raffinata analisi interiore dei personaggi; esemplari fra di essi sono La radiosa illusione (The Bright Illusion, 1934) e Insieme nel tempo (Tryst in Time, 1935). L'autrice, inoltre, scrisse assieme al suo amico Forrest J. Ackerman La ninfa delle tenebre (Nymph of Darkness, 1935), una delle tre storie di Northwest Smith apparse su fanzine, e due anni dopo coinvolse Henry Kuttner nella stesura de La cerca della pietra stellare (Quest of the Starstone, 1937), un'avventura di Jirel di Joiry in cui ella incontra Northwest Smith – un cross-over fra i due personaggi in qualche modo profetico rispetto alla futura collaborazione fra i due scrittori. Va inoltre rimarcato che fra 1936 e 1937 morirono sia Robert Howard sia Howard Lovecraft e Clark Ashton Smith abbandonò la scrittura narrativa, così che per un biennio Moore fu, di fatto, l'unica autrice di alto livello nella scuderia di Weird Tales.
A cavallo fra 1939 e 1940, in coincidenza del suo fidanzamento e matrimonio, Moore concluse le avventure di Northwest Smith e di Jirel di Joiry e abbandonò Weird Tales, conscia che con la scomparsa dei "Tre Moschettieri" Howard, Lovecraft e Smith la testata aveva ormai perso il suo storico primato qualitativo. A questo distacco dalla narrativa macabra corrispose una svolta verso la pura fantascienza: l'autrice vendette infatti ad Astounding Stories il racconto Più grande degli dei (Greather than Gods, 1939), la cui trama orbita attorno al problema di differenti futuri possibili, di cui uno solo può essere attuato. Da questo momento in poi, Moore e Kuttner scrissero principalmente per Unknown e Astounding Stories (poco dopo ribattezzata Astounding Science-Fiction), le due testate gemelle dirette da John W. Campbell Jr, e parteciparono attivamente alla transizione culturale dall'epoca dei pulp magazine alla "età d'oro" della fantascienza, transizione promossa appunto da Campbell.
Già a partire dal 1941, i due coniugi iniziarono a scrivere in coppia la maggior parte dei loro racconti, firmandoli soprattutto con lo pseudonimo di Lewis Padgett (combinazione dei cognomi delle rispettive madri): appartengono a questo filone capolavori quali C'era uno gnomo (A Gnome There Was, 1941), Il Twonky (The Twonky, 1942), Tutti smolai erano i Borogovi (Mimsy Were the Borogoves, 1943), Il sistema ferroso (The Iron Standard, 1943) e Punto di rottura (When the Bough Breaks, 1944), nonché la saga post-apocalittica dei Mutanti (Baldies, quattro testi del 1945 e uno del 1953) e la serie umoristica della famiglia Hogben (quattro testi, 1947-1949); furono invece firmate come Lawrence O'Donnell le tre collaborazioni L'ora dei fanciulli (Children's Hour, 1944), This Is the House (1946) e Tempo di vendemmia (Vintage Season, 1946), e dei testi successivamente ricondotti alla sola Moore: il racconto di fantascienza horror The Code (1945) e la breve serie dei Thresholders (1950) imperniata su un'ipotetica colonizzazione spaziale del Sistema Solare. Opera della sola Moore ma firmato col suo nome anagrafico è pure il brillante racconto di transumanesimo ante litteram Figlia dell'uomo (No Woman Born, 1944) in cui una diva dello spettacolo viene coinvolta in incidente così devastante che l'unico modo per salvarne la coscienza consiste nel trapiantare il suo cervello in una macchina.
A fianco di questa vastissima produzione di racconti, Kuttner e Moore pubblicarono anche numerosi romanzi riconducibili a varie forme di fantascienza: su Astounding Science-Fiction, ad esempio, apparvero a nome di Lewis Padgett La scacchiera sterminata (The Fairy Chessmen, 1946) e Il tumore della terra (Tomorrow and tomorrow, 1947), un dittico di romanzi surreali modellati sull'opera di A. E. van Vogt, nonché la dilogia planetary romance delle Fortezze (Keeps, 1943-1947), firmata invece come Lawrence O'Donnell; Moore compose certamente da sola i romanzi Judgment Night (1943, firmato a proprio nome) e Paradise Street (1950, firmato come Lawrence O'Donnell), degli esempi maturi e articolati rispettivamente di space opera e space western; la collaborazione L'ultima cittadella della Terra (Earth's Last Citadel, 1943), edita su Argosy, anticipò una sequela di romanzi science fantasy apparsi su Startling Stories fra 1946 e 1949 e variamente basati su viaggi nel tempo, mondi paralleli e mondi perduti. Sin dalle prime edizioni su rivista e poi ancora nelle ristampe Ace Books degli anni Sessanta molti di questi testi sono stati attribuiti al solo Kuttner, tuttavia l'apporto di Moore risulta evidente in opere quali Il mondo oscuro (The Dark World, 1946) o The Portal in the Picture (1949)[2]. I due coniugi, infine, pubblicarono come Lewis Padgett due romanzi del mistero editi direttamente in volume da Duell, Sloan & Pierce: il giallo deduttivo Senza esclusione di colpi (The Brass Ring, 1946) e il thriller Ossessione (The Day He Died, 1947).
Poco dopo il loro trasferimento in California, Kuttner e Moore si trovarono davanti a una nuova trasformazione del mercato editoriale: da un lato stava emergendo una nuova generazione di riviste letterarie dal taglio più sperimentale rispetto ad Unknown e Astounding Science Fiction, dall'altro lato case editrici neonate quali Gnome Press, Ace Books e Arkham House stavano dando alle stampe le prime edizioni in volume della grande narrativa fantastica statunitense. I due coniugi, pertanto, si adattarono al nuovo panorama editoriale: la stagione di romanzi brevi composti per Startling Stories terminò con Il pozzo dei mondi (The Well of Worlds, 1952) e i nuovi racconti della coppia vennero pubblicati quasi esclusivamente con i nomi anagrafici (non più sotto pseudonimo) sulle testate più innovative oppure in volumi antologici – nel solo 1953, ad esempio, Con questi regali (By These Presents) del solo Kuttner apparve su Fantastic, le due collaborazioni Il trionfo del cacciatore (Home Is the Hunter) e La polizia dello Spazio (Or Else) uscirono rispettivamente su Galaxy Science Fiction e Amazing Stories, e infine la collaborazione Una supposizione insensata (A Wild Surmise) fu inclusa nella miscellanea Star Science Fiction Stories 1 curata da Frederik Pohl per Ballantine Books; due anni dopo La furia (Two-Handed Engine, 1955) sarebbe stato pubblicato sul prestigioso The Magazine of Fantasy and Science Fiction. In aggiunta a queste produzioni per riviste, Moore compose individualmente un terzo romanzo pubblicato in volume, il thriller distopico Il mattino dell'apocalisse (Doomsday Morning, 1957).
Accanto alla composizione di questi nuovi testi, Kuttner e Moore si adoperarono per ripubblicare in volume le proprie opere dei quindici anni precedenti: dopo una contrattazione infruttuosa con Arkham House[3] i due stamparono con Simon & Schuster A Gnome There Was (1950), una selezione dei loro racconti brevi firmati come Lewis Padgett, parzialmente riproposta da Bantam Books come Line to Tomorrow (1954); Gnome Press accettò invece di pubblicare a nome Padgett Scacchiera sterminata (Tomorrow and Tomorrow and the Fairy Chessmen, 1951), un omnibus di romanzi brevi, I robot non hanno la coda (Robots Have No Tails, 1952), una raccolta completa del ciclo di Galloway Gallegher scritto dal solo Kuttner, e Operazione apocalisse (Mutant, 1953), una versione riorganizzata della saga dei Mutanti. A quel punto Moore pubblicò sempre con Gnome Press le tre antologie Judgment Night: A Selection of Science Fiction (1952), Shambleau (Shambleau and Others, 1953) e La polvere degli dei (Northwest of Earth, 1954), in cui raccolse quasi tutte le sue opere individuali, mentre Kuttner contrattò con Ballantine Books la stampa delle raccolte Ahead of Time (a nome del solo Kuttner, 1953) e No Boundaries (a firma congiunta, 1955).
Dopo la morte del marito nel 1958, Moore smise di scrivere prosa narrativa e divenne una sceneggiatrice di programmi televisivi presso la Warner Bros. Television: per quattro anni lavorò alle serie western Sugarfoot, Maverick e The Alaskans e al telefilm giallo Indirizzo permanente (77 Sunset Strip), ma dopo il secondo matrimonio con Thomas Reggie abbandonò anche questa professione. Da allora in poi l'autrice si è limitata a curare occasionalmente delle riedizioni di opere proprie o del primo marito e in particolare ha sistematizzato buona parte dei propri racconti auto-conclusivi nell'antologia La stagione della vendemmia (The Best of C. L. Moore, 1975), lasciando stravagante solo una minoranza di testi.
Ciclo riunito per la prima volta dall'autrice nei due volumi Shambleau (Shambleau and Others, 1953) e La polvere degli dei (Northwest of Earth, 1954) editi da Gnome Press, ma tale edizione comprendeva solo i nove racconti originariamente pubblicati su Weird Tales; "Canto in chiave" minore fu riunito al resto della serie nell'edizione in volume unico Scarlet Dream, Donald M. Grant, 1981, mentre "La lupa mannara" e "La ninfa delle tenebre" furono aggiunti a partire dall'edizione Northwest of Earth: The Complete Northwest Smith, Paizo Publishing, 2008.
La prima edizione integrale in italiano è nel volume Northwest Smith il terrestre, traduzione di Roberta Rambelli e Ugo Malaguti, Fantacollana 44, Editrice Nord, 1982.
Ciclo riunito per la prima volta dall'autrice nei due volumi Shambleau (Shambleau and Others, 1953) e La polvere degli dèi (Northwest of Earth, 1954) editi da Gnome Press, ma tale edizione comprendeva solo i cinque racconti composti dalla sola Moore; "La cerca della pietra stellare" fu riunito al resto della serie nell'edizione in volume unico Black God's Kiss, Paizo Publishing, 2007.
La prima edizione integrale in Italiano è nel volume Jirel di Joiry, traduzione di Ugo Malaguti e Roberta Rambelli, Fantacollana 42, Editrice Nord, 1982.
Moore ha partecipato alla stesura di un racconto a più mani ambientato nell'universo narrativo del Ciclo di Cthulhu creato da H.P. Lovecraft.
Ciclo composto con Henry Kuttner sotto lo pseudonimo di Lawrence O'Donnell ma in seguito accreditato al solo Kuttner. I due romanzi sono autoconclusivi ma si svolgono nella medesima ambientazione.
Il secondo romanzo fu pubblicato in Italiano per la prima volta come Gli immortali, traduzione di Stanis Marvel, I Romanzi del Cosmo 10, Ponzoni Editore, Marzo 1958; in seguito la dilogia è stata tradotta integralmente e pubblicata nel volume omnibus Furia, traduzione di Riccardo Valla, Cosmo Serie Oro. Classici della narrativa di fantascienza 6, Editrice Nord, 1972.
Composto con Henry Kuttner sotto lo pseudonimo di Lewis Padgett ma in seguito accreditato al solo Kuttner. Riunito dai due autori nel romanzo fix-up Mutant, Gnome Press, 1953; a partire dalla ristampa Weidenfeld & Nicolson del 1954, i cinque racconti sono unificati da una cornice narrativa composta appositamente.
La stesura definitiva del fix-up è edita in italiano come Operazione Apocalisse, traduzione di Stanis La Bruna, Il Girasole-Biblioteca Economica Mondadori 31, Arnoldo Mondadori Editore, 1955.
Henry Kuttner coniò il cognome "Hogben" nel racconto realistico autoconclusivo "The Old Army Game" (Thrilling Adventures novembre 1941), in seguito lui e Moore lo riutilizzarono per i protagonisti di un ciclo fantascientifico di cui scrissero congiuntamente il primo, terzo e quarto episodio sotto lo pseudonimo di Lewis Padgett, mentre il secondo racconto fu composto dal solo Kuttner. A differenza di quanto fatto con la saga dei Mutanti, i due autori non organizzarono mai il ciclo degli Hogben in un fix-up, bensì lo suddivisero deliberatamente in varie antologie; è stato riunito per la prima volta (con attribuzione al solo Kuttner) nel volume postumo The Hogben Chronicles (Borderland Press, 2013), che include anche "The Old Army Game" in quanto "episodio zero".
Ciclo composto sotto lo pseudonimo di Lawrence O'Donnell, riunito nell'antologia Judgment Night: A Selection of Science Fiction, Gnome Press, 1952. I due racconti sono autoconclusivi ma si svolgono nella medesima ambientazione.
Con l'eccezione de L'ultima cittadella della Terra, firmato come collaborazione, gli altri undici romanzi furono pubblicati o sotto pseudonimo o a nome del solo Henry Kuttner, tuttavia la critica è concorde nel rintracciare in tutti anche l'apporto di Catherine Moore.
In buona parte sistematizzati dall'autrice nelle antologie Judgment Night: A Selection of Science Fiction (1952) e La stagione della vendemmia (The Best of C.L. Moore, 1975).
Data la vastità del corpus, si elencano solo i testi tradotti in Italiano o presenti nelle principali antologie in lingua originale.
Le seguenti opere di Moore e Kuttner sono state adattate in film o telefilm:
Si elencano solo le vittorie e non anche le candidature.
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