Biotopo Foci dell'Avisio
area naturale protetta del Trentino-Alto Adige Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Il Biotopo Foci dell'Avisio è un'area naturale protetta del Trentino-Alto Adige istituita nel 1994. Occupa una superficie di 100,51 ha nella Provincia autonoma di Trento[1].
Biotopo Foci dell'Avisio | |
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Tipo di area | Biotopo |
Codice WDPA | 178891 |
Codice EUAP | EUAP0474 |
Class. internaz. | Categoria IUCN IV: area di conservazione di habitat/specie |
Stati | Italia |
Regioni | Trentino-Alto Adige |
Province | Trento |
Superficie a terra | 100,51 ha |
Provvedimenti istitutivi | D.G.P. 282, 18.01.94 |
Gestore | Provincia autonoma di Trento |
Mappa di localizzazione | |
L'area si sovrappone in parte al sito di interesse comunitario "Foci dell'Avisio" (IT3120053).
Questa riserva naturale venne istituita come biotopo e rientra nella rete natura 2000, un progetto europeo per la conservazione della biodiversità del proprio territorio. Tale progetto tutela specialmente piante ed animali che sono indicati nelle direttive "habitat" e "uccelli".[2]
La provincia autonoma di Trento promuove tale iniziativa europea mediante la legge provinciale 11 dell'11 maggio 2007, la quale va ad identificare le zone dove risulta maggiormente necessaria tale tutela.[2]
Solo più recentemente l'area naturale si è estesa a nord, arrivando anche alle foci del torrente Noce, anch'essa ricca di biodiversità.[2]
La riserva naturale "foci Avisio" comprende le foci di tale torrente, ma anche una tratta del fiume Adige, essa infatti si sviluppa su di un'area di 14 ettari.[2]
La riserva naturale comprende principalmente il comune di Lavis e quello di Zambana.
L'intera riserva naturale viene utilizzata per la sosta invernale ma anche come rifugio per diversi animali, tra cui mammiferi, uccelli, rettili e anfibi, in particolare l'ululone dal ventre giallo e il corriere piccolo, entrambi minacciati dall'estinzione della loro specie. L'avifauna, come del resto in una buona parte dei biotopi del Trentino, è ben rappresentata da specie comuni quali martin pescatore, merlo acquaiolo, piro piro piccolo, airone cenerino e cormorano. Tra le specie poco comuni che sono state avvistate si possono citare: smergo maggiore, gabbiano reale pontico, zigolo minore, zigolo muciatto e airone bianco maggiore.[2]
Le rive dei due fiumi ospitano alcune aree dove si trova bosco ripariale, meandri e zone umide, dove gli animali possono riprodursi.[2]
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