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L'Associazione Sportiva Dilettantistica Sant'Elena Quartu, o più semplicemente Sant'Elena è una società calcistica italiana con sede nella città di Quartucciu nella città metropolitana di Cagliari, militante in Eccellenza Sardegna.
A.S.D. Sant'Elena Quartu Calcio | |
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Biancoverdi | |
Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Bianco, verde |
Dati societari | |
Città | Quartucciu |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Campionato | Promozione |
Fondazione | 1957 |
Scioglimento | 1984 |
Rifondazione | 1985 |
Presidente | Luca Meloni |
Allenatore | Marco Piras |
Stadio | Mulinu Becciu (1200 posti) |
Palmarès | |
Si invita a seguire il modello di voce |
Storicamente il club ha rappresentato la città di Quartu Sant'Elena; dal 2019 ha cambiato sede e denominazione spostandosi nel confinante comune di Quartucciu.
Fondato nel 1957, già nove anni dopo partecipò al suo primo campionato nazionale, la Serie D nel 1966-1967. Dopo la salvezza al primo anno retrocede nel suo secondo anno e rimane in Promozione (allora la massima divisione regionale) per sette stagioni. Alla settima, nel 1974-1975 arrivò prima assieme all'Arzachena, e allo spareggio promozione ebbe la meglio ritornando nei campionati nazionali.
A cavallo degli anni '70 e '80 furono quindi i migliori anni della società quartese: disputò infatti 4 buoni campionati di Serie D, e al quinto, nel 1979-1980 vinse il girone con le altre sarde e le laziali, conquistando la prima Serie C2 della storia, diventando così in quel periodo la "seconda squadra" della Sardegna dopo il Cagliari, che allora militava in Serie A.
Disputò 3 campionati di quarta serie, e tra i suoi allenatori ci fu l'ex giocatore e campione d'Italia col Cagliari Nené ma anche l'ungherese Géza Boldizsár, il vice di Niels Liedholm alla Roma Antonio Trebiciani e il campione d'Italia con la Lazio Paolo Franzoni. Franzoni fu infatti l'allenatore della squadra nella paradossale stagione 1983-1984. La società infatti non versava in ottime condizioni finanziarie, e l'acquisizione nell'estate da parte di una nuova cordata guidata da Guido Carlo Di Cosimo peggiorò ulteriormente la situazione. Venne utilizzata la fidejussione del campionato per coprire le prime pendenze ma ciononostante si arrivò a situazioni paradossali come l'impossibilità della fornitura di cibo nella foresteria del club e il pagamento delle trasferte con i giocatori costretti a pagarsele di tasca propria. A nulla servì il tentativo pubblico del Comune di Quartu Sant'Elena con la creazione di una srl apposita e il 31 gennaio arrivò la dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale. Questo comportò la radiazione dopo la 18ª giornata di campionato, prima volta in Italia[1].
Dopo la radiazione, nella stagione 84/85, venne costituita una nuova società denominata A.C.R. Quartu Sant’Elena, che l'anno successivo vinse il girone A di Prima Categoria. Al contempo, sempre nella stagione 84/85, il Monreale, squadra di San Gavino Monreale, venne di fatto rilevata da un gruppo di dirigenti quartesi[2] e si trasferì a giocare Quartu, allo stadio Is Arenas. E così, nella stagione 86/87, in Promozione, ci fu il "derby" tra il 'Monreale Quartu' e la nuova squadra 'A.C.R. Quartu Sant’Elena'; la neopromossa, tuttavia, retrocedette subito e negli anni successivi si stabilizzerà tra Prima e Seconda Categoria. Il 'Monreale Quartu', invece, mutata la denominazione in 'Sant'Elena', mantenne il massimo livello regionale costituendo, di fatto, la continuazione della squadra che era stata in C2. Nella stagione 2012/2013 avverrà finalmente la fusione tra le due squadre, originando la 'Asd Sant’Elena Quartu'[3]
Il 'Sant'Elena' rimase sempre nei campionati regionali sotto la presidenza di Augusto Cocco e l'avvicendarsi di varie guide tecniche tra cui quella di un giovane Bernardo Mereu. Dal 1990-1991 fino al 2004-2005 rimase sempre nel massimo livello regionale, per 15 stagioni di fila con anche un play-off perso nel 1998-1999 al primo turno contro il Real Montecchio.
Da lì in poi è iniziato un calvario nel purgatorio della Promozione con annesse difficoltà logistiche: Lo stadio con annesso velodromo di Sa Forada, e la squadra giocava nell'attiguo campo sterrato, mentre lo Stadio Is Arenas, che vide la squadra in Serie C2 e poi in Eccellenza, ormai era inagibile a causa della sua travagliata vicenda che portò ad ospitare i match di Serie A del Cagliari di Massimo Cellino e poi abbandonato. Non supportati dall'amministrazione locale, nel 2019 la dirigenza decise di trasferire la società nel vicino comune di Quartucciu, da lì il Q.C.U. come abbreviazione nella nuova denominazione[4].
Nell'estate 2020, causa riordinamento dei campionati a causa della pandemia di coronavirus, il club ottenne il ripescaggio in Eccellenza ottenuto grazie al secondo posto in Promozione prima dell'interruzione e che ha segnato il ritorno nella massima serie regionale dopo 10 anni.
I colori sociali sono il verde ed il bianco, colori del comune di Quartu Sant'Elena, dove nacque il club.
Il club giocava le proprie gare interne presso l'impianto sportivo Sa Forada (chiuso dal 2015, ora in totale stato di abbandono). Fino alla stagione 2011-2012 le disputava allo Stadio Is Arenas, poi allontanati per far disputare i match al Cagliari. Una volta non ripristinato l'uso originario dell'impianto e di fatto abbandonato, il club si sposta a Quartucciu dove gioca al Campo San Pietro nella località Pill'e Matta.
Cronistoria dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Sant'Elena Q.C.U. |
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