Durante il Secondo Impero francese la «camera bassa» era chiamata «Corps législatif». Durante la Terza Repubblica questa parte del Parlamento francese era denominata «Camera dei deputati» e con l'espressione «Assemblea nazionale» si indicava il parlamento in seduta comune dei membri. I compiti più importanti di tale Assemblea nazionale erano l'elezione del presidente della Repubblica e l'approvazione delle leggi costituzionali (proposte da una camera). Il 10 luglio 1940, all'indomani della resa contro la Germania, fu proprio l'Assemblea nazionale ad approvare una legge costituzionale che attribuiva al maresciallo Pétain i pieni poteri, segnando così la fine della Terza Repubblica.
La sua sede è il Palazzo Borbone, a Parigi, nei cui pressi sorge anche l'hôtel de Lassay, residenza ufficiale del presidente dell'Assemblea nazionale. L'attuale Presidente è Yaël Braun-Pivet eletta il 28 giugno 2022.
Conta 577 deputati (di cui 555 in Francia metropolitana e 22 nei territori d'oltremare), eletti in collegi uninominali con scrutinio maggioritario in due turni; il mandato dura cinque anni. L'Assemblea nazionale può essere sciolta dal presidente della Repubblica anche prima della sua scadenza naturale. Il penultimo scioglimento anticipato ebbe luogo nel 1997, per opera di Jacques Chirac, a causa dell'impopolarità del governo di Alain Juppé e dello stesso partito del presidente. Le successive elezioni videro però la vittoria della sinistra guidata dai socialisti e la conseguente nomina di Lionel Jospin all'incarico di primo ministro.
L'ultimo scioglimento anticipato ha avuto luogo nel 2024 in seguito alle elezioni europee e al crollo dei consensi del partito del presidente Macron.[11]
Dal 1958 il mandato di deputato è incompatibile con la funzione di ministro.
Il governo è responsabile di fronte all'Assemblea nazionale. I deputati possono, se riuniscono 58 firme, formulare una mozione di censura, che è poi posta in votazione. Se la mozione ottiene un voto favorevole da più della metà dei membri, il primo ministro deve presentare le sue dimissioni al presidente della Repubblica, che però non è costretto ad accettarle (come è successo nel 1962).
L'Assemblea nazionale ha il compito di votare le leggi, insieme con il Senato.
Poiché ambedue le camere possono modificare il testo di una legge, può essere necessario che una legge passi in diverse letture prima che si trovi un accordo tra l'Assemblea nazionale e il Senato. Quando le camere non riescono a raggiungere un accordo, il governo può decidere, dopo una procedura chiamata commission mixte paritaire (commissione mista paritaria composta da 14 membri equamente ripartiti tra le due camere), di affidare la decisione finale all'Assemblea nazionale, la cui maggioranza è quella che esprime il governo. Questa procedura non viene intrapresa frequentemente: di solito le camere trovano un accordo oppure il governo ritira il progetto di legge. Tuttavia in questo modo si assicura all'Assemblea nazionale un potere dominante nella formazione delle leggi, particolarmente importante perché è l'Assemblea nazionale a esprimere la fiducia al governo e a potergliela negare con una mozione di censura. Quando l'Assemblea e il Senato hanno maggioranze di diversa tendenza, ci si attende che il Senato tenda ad adeguarsi alle posizioni dell'Assemblea, in modo da ridurre il pericolo di aperti conflitti tra le due camere.
L'Assemblea nazionale può riunirsi insieme al Senato nella Reggia di Versailles e partecipa alle revisioni costituzionali (l'altro tipo di revisione è il referendum).
In occasione delle elezioni, una fazione del partito I Repubblicani (LR), guidata dal Presidente Éric Ciotti e favorevole ad una alleanza con il Rassemblement National si è presentata separatamente rispetto alle liste ufficiali di partito, in aperta opposizione alla leadership nazionale, divenuta contestata.