L'assedio di Corfù del 1537 venne posto dall'imperatore Ottomano Solimano il Magnifico, contro la Repubblica di Venezia che occupava Corfù, nel corso della terza guerra ottomano-veneziana (1537-1540), una delle numerose guerre ottomano-veneziane del periodo.

Fatti in breve Assedio di Corfù parte della Terza Guerra ottomano-veneziana del 1537-1540, Data ...
Assedio di Corfù
parte della Terza Guerra ottomano-veneziana del 1537-1540
La flotta francese e ottomana unite, all'assedio di Corfù ai primi di settembre 1537
Dataagosto-settembre 1537
LuogoCorfù
EsitoGli attaccanti non riuscirono a conquistare Corfù
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Impero ottomano (bandiera) 320 navi e 25 000 uomini
12 navi
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Spedizione di Valona

Nell'ambito dell'alleanza franco-ottomana, nel 1537 erano state programmate importanti operazioni militari combinate tra Regno di Francia e Impero ottomano, contro la Repubblica di Venezia. Gli Ottomani avrebbero attaccato l'Italia meridionale e Napoli con la flotta di Barbarossa e Francesco I avrebbe attaccato il nord Italia con 50000 uomini. Nel frattempo Solimano avrebbe portato un esercito di 300000 uomini da Costantinopoli all'Albania, con l'obiettivo di trasportarli in Italia con la flotta.[1] La flotta ottomana si riunì a Valona con 100 galee, accompagnata dall'ambasciatore francese Jean de La Forêt[2] e sbarcò quindi a Castro, alla fine di luglio del 1537, partendo due settimane dopo con molti prigionieri.[2] Barbarossa aveva devastato la regione intorno ad Otranto, trasportando circa 10000 uomini in schiavitù. Francesco I non riuscì però a soddisfare il suo impegno, attaccando invece i Paesi Bassi.

Assedio

Gli ottomani partirono dal Sud Italia, e deviarono le loro forze per porre l'assedio a Corfù, un possedimento della Repubblica di Venezia, nel mese di agosto del 1537.[3] Solimano decise di attaccare Corfu partendo da Valona il 19 Agosto 1537.[4] La flotta, composta da circa 320 navi,[5] iniziò il bombardamento di Corfù il 26 agosto,[4] e le truppe ottomane, forti di 25000 uomini, sbarcarono nell'isola.[4]

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Le Voyage du Baron de Saint Blancard en Turquie, di Jean de la Vega, (dopo il 1538).

All'assedio, gli ottomani vennero raggiunti dall'ammiraglio francese Baron de Saint-Blancard, che aveva lasciato Marsiglia il 15 agosto con 12 gallee, e giunse a Corfù ai primi di settembre del 1537.[2][6] Saint-Blancard non riuscì a convincere gli ottomani a ripetere gli assalti alle coste della Puglia, Sicilia e alla Marca di Ancona. Alla fine Solimano, preoccupato da un'epidemia scoppiata tra le sue truppe,[7] decise di rientrare a Costantinopoli con la flotta a metà settembre, senza aver conquistato Corfù.[2]

L'ambasciatore francese Jean de La Forêt si ammalò gravemente e morì di lì a poco.[2] Francesco I riuscì a penetrare in Italia, e raggiunse Rivoli il 31 ottobre del 1537.[8]

La flotta di Saint-Blancard passò l'inverno a Chios dove si fermò fino al 17 febbraio 1538.[9] Fu deciso che tre navi sarebbero andate a Costantinopoli, mentre il resto della flotta sarebbe tornato in Francia. A Costantinopoli vennero ricevuti dall'ambasciatore francese Charles de Marillac.[10] Hayreddin Barbarossa sostenne le spese e le galee francesi lasciarono la Turchia l'11 aprile 1538 facendo ritorno a Nizza con uno scalo tecnico a Monastir.[11]

In conseguenza dell'assedio i veneziani decisero di formare un'alleanza con il Papa e gli Asburgo contro gli Ottomani[12] Il 18 giugno 1538, Francesco I firmò la tregua di Nizza con Carlo V, abbandonando così temporaneamente l'alleanza franco-ottomana.[13]

Note

Bibliografia

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