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dimora e casa capitale degli dei Æsir nella cosmologia vichinga. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Ásgarðr (in norreno, spesso semplificato come Asgard, lett. "Giardino/Terra degli Dèi" o "Città degli Dèi"), anche italianizzato in Asgardo,[1] Asgarda,[2] Asgardia,[3][4] e Asgarde,[5] è nella mitologia norrena la residenza degli Ansi (Æsir), gli dèi celesti.
Questo mondo è separato dal mondo dei mortali, detto Miðgarðr ("Terra di Mezzo"), ma i due sono collegati dal ponte Bifrǫst (arcobaleno). Molti indicano Asgard come fosse una città, ma essa è descritta come un insieme di sale.
Anche detta Ásaheimr ("Casa degli Dèi") o Goðheimr (idem), queste parole tuttavia designano anche la dimensione celeste in cui Asgard è situata. Goðheimr inoltre fa riferimento al concetto di "dèi" (goð) più generico, laddove gli altri termini si riferiscono nello specifico agli dèi celesti (Ansi) e non a quelli della fertilità terrestre (Vani, Vanir).
Nell'interpretazione evemeristica di Snorri, sviluppata nell'introduzione all'Edda e nella Ynglinga saga, Asgard viene identificata con la Troia omerica,[6] nella Tyrkland (Turchia).
Tuttavia, nell'Edda, Snorri dà una descrizione confusa e contraddittoria della sua ubicazione, anche se frequentemente indica che si trova in cielo (polo nord), dove si trova anche il Valhalla. Oltre all'identificazione con Troia, l'autore riporta altri due riferimenti a una collocazione terrena: il racconto del leggendario viaggio del re Gylfi, che parte dalla Svezia e arriva nell'Asgard per trovare sapienza e conoscenza, senza lasciare la Terra, e la citazione del Carme di Grimnir, che situa la casa del dio Baldr "in quella terra dove io so che non vi sono / rune malefiche[7]".
I muri che circondano Asgard furono costruiti da un gigante (spesso identificato come gigante del ghiaccio), che in cambio avrebbe dovuto ricevere come sposa Freia e anche il sole e la luna. Questo purché il lavoro fosse completato entro sei mesi e senza alcun aiuto da esterni. Il gigante chiese se avesse potuto usare il suo cavallo, Svaðilfœri, gli dèi acconsentirono ma questo suo cavallo si rivelò un eccezionale lavoratore, tanto che era il doppio più veloce del suo padrone. Per evitare di onorare l'accordo Loki attirò lontano il cavallo magico del gigante, trasformandosi in una giumenta. Il lavoro non venne completato in tempo e gli dèi pertanto evasero il pagamento. Thor uccise il gigante e quando Loki uscì dalla foresta diede alla luce Sleipnir, il migliore di tutti i cavalli, che divenne il destriero di Odino.
Nota: Si usa il termine sala, secondo l'usanza nordica, per indicare l'edificio principale nel quale hanno luogo i conviti e le feste.
Asgard è un insieme di dodici palazzi principali, in cui dimorano gli dèi citati nel Grímnismál:
Altri luoghi di rilievo:
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