L'aromatasi è un enzima chiave nella biosintesi degli estrogeni in quanto catalizza la reazione che a partire dal testosterone opera la sintesi di estradiolo.
Deve il suo nome al fatto che trasforma l'anello A degli steroidi in un anello aromatico, attraverso l'ossidazione ed eliminazione di un gruppo metilico. Chimicamente appartiene alla famiglia dei citocromi (proteine eme-dipendenti); il suo nome biochimico infatti è citocromo P450 19A.
Nell'uomo è espressa primariamente a livello dei tessuti riproduttivi, ma è stata trovata in altri organi come il fegato e persino in alcune aree cerebrali. Quest'ultima localizzazione ha portato i ricercatori a speculare che questo enzima giochi un ruolo importante nel comportamento sessuale individuale. Non solo: potrebbe essere un regolatore degli effetti antidepressivi della dopamina.
Dato che la relazione biochimica tra estrogeni e dopamina cerebrale è stata dimostrata, è probabile che la trasduzione intracellulare innescata da questi due ormoni "dialoghi" nell'espressione genica cerebrale collegata al comportamento, all'umore e alla sessualità.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Farmaci antiaromatasi
L'aromatasi è un moderno bersaglio della terapia antitumorale diretta contro il carcinoma mammario. Viene espressa dalla maggior parte dei tumori dell'apparato riproduttivo e mammario e sono stati studiati, e sviluppati, svariati suoi inibitori di natura competitiva.
Sono qui riportati i più conosciuti e il loro nome commerciale:
Letrozolo (Femara): il letrozolo si usa per il trattamento non solo del carcinoma della mammella ma anche dell'ovaio (quest'ultimo in caso di ripresa della malattia) nelle donne in post-menopausa;
Esiste un'ampia casistica pubblicata su trial clinici ai livelli II e III riguardo alla loro efficacia in combinazione con inibitori della proteina tirosina chinasi e antagonisti del recettore del fattore di crescita epidermico (EGF). Il Femara e l'Arimidex sono ormai entrati nella pratica clinica internazionale, per la prevenzione delle ricadute post-chirurgiche o post-chemioterapiche dei tumori mammari maligni.
Nonostante alcuni dei farmaci antineoplastici classici (taxani, daunomicina, carboplatino, vincristina) siano ancora il cardine della chemioterapia contro il carcinoma della mammella, non è escluso che parte di essi possa venire sostituito in un futuro molto vicino dagli inibitori dell'aromatasi, che sono sicuramente molto più selettivi.
Inibitori dell'aromatasi nelle fonti alimentari
I principali nutrienti antiaromatasi sono i lignani (ne sono ricchi i semi di lino e l'ortica), e i flavonoidicrisina, ginesteina e quercetina. I bioflavonoidi degli agrumi (parte bianca della buccia) e i flavoni della soia hanno invece un'azione diretta contro gli estrogeni, senza agire sull'enzima aromatasi.
Sono inibitori dell'aromatasi anche lo zinco e il calcio D-glucarato.
Succo d'uva, fragole, melograno, e funghi bianchi (Agaricus bisphorus) hanno dimostrato efficacia nell'inibire l'aromatasi.
Fisiologia
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AIMaC, profilo farmacologico del Letrozolo (Femara).
Fonti alimentari
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