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Armi da guerra è un'enciclopedia tematica pubblicata dalla De Agostini nella prima metà degli anni ottanta. Si compone di 144 fascicoli di circa 20 pagine l'uno, tematici, ciascuno dei quali riguardante uno specifico argomento delle tecnologie belliche del XX secolo.
Armi da guerra | |
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Autore | De Agostini Editore |
1ª ed. originale | 1983–1986 |
Genere | enciclopedia |
Lingua originale | italiano |
Originariamente dovevano esserne stampati 120, ma poi vennero aggiunti altri 2 volumi per un totale di 24 fascicoli. Il prezzo originale, 2200 lire nel 1985, aumentò a 2600 nel 1988.
L'enciclopedia era una versione italiana di War Machines della Aerospace Publishing Ltd., Londra, con copyright datato dal 1983.
La direzione era affidata ad Achille e Adolfo Boroli, Mario Nilo per la direzione editoriale, e Jason Vella per il settore fascicoli.
La Redazione era costituita da Maria Antonia Dominici e Renato Giulietti.
Collaboratori coinvolti erano, tra gli altri, Filippo Stefani, Chris Bishop e Chris Chant.
La traduzione era affidata tra gli altri, a Giuseppe Accame, Giorgio Batazzi, Mario Bucalossi.
Il settore grafico vedeva come coordinamento Otello Geddo e come realizzazione Franco Marinelli.
Questa opera era articolata in una dissertazione onnicomprensiva delle armi di terra, aria e mare impiegate in tutto il XX secolo, attualizzando il discorso alle realizzazioni e ai programmi presenti all'epoca (1983-86). Non vi erano sequenze particolari seguite dalla pubblicazione: il n.1 era relativo agli elicotteri d'attacco, il n. 2 ai carri armati moderni, il n. 3 alle Portaerei USA nel Pacifico, il n. 4 ai missili balistici nucleari.
La pubblicazione, acquisibile in edicola o ordinandola come arretrato, si basava su un fascicolo monotematico, anche se talvolta vi era bisogno di un secondo per esaurire l'argomento. La sua lunghezza era infatti standard, 20 pagine, nelle quali vi era un articolo introduttivo al tema trattato di una pagina, poi venivano presi in esame i singoli 'oggetti' (pistole, carri armati, navi e qualunque altra arma) in schede assai prolisse, con una notevole cura ed eleganza nel linguaggio usato, che spiegava soprattutto la storia dell'oggetto in parola, mentre per le caratteristiche tecniche era presente una piccola scheda informativa.
Un elemento che non mancava mai era la ricchezza iconografica, non tanto relativa alle fotografie, quanto ad una serie di disegni a pastello, con la pagina centrale in genere dedicata ad un '3 viste' mentre era spesso presente anche un disegno in sezione o trasparente per far vedere il progetto al suo interno. In entrambi i casi si trattava di immagini generalmente molto curate e dettagliate, fatte interamente con tecniche antecedenti a quelle 'computerizzate' e vertenti su pastelli e forse acquerelli.
Il punto di vista della enciclopedia, nonostante che in Italia ne fosse pubblicata una versione italiana, era molto incentrato nelle vicende e tecnologie del Regno Unito (specialmente la allora recentissima Guerra delle Falklands, ampiamente trattata in numerosi fascicoli). Anche il lessico e i termini usati erano molto "inglesi".
Ovviamente, data la situazione internazionale, era estremamente sentita, e in questo certamente testimone di un'epoca, anche la tensione della Guerra Fredda, con la minaccia nucleare in primissimo piano.
Ogni fascicolo aveva circa 12-20 voci trattate, con una o 2 sviluppate meglio delle altre, con una vera e propria monografia, in genere intitolata 'In azione' (esempio, il Centurion in azione), e spesso un altro articolo d'approfondimento su temi particolari, che non erano delle vere e proprie voci enciclopediche.
La copertina aveva a sua volta caratteristiche proprie di notevole interesse, per sfruttare al meglio ogni spazio con informazioni utili.
La prima pagina di copertina era dedicata al tema, con almeno una grande fotografia, spesso anche un disegno, il titolo del fascicolo, e una colorazione mai identica ai fascicoli immediatamente precedenti o successivi, sì da dargli una precisa identità e facilità di riconoscimento dagli altri.
La copertina interna anteriore era dedicata al personale e alle informazioni varie della pubblicazione, spesso erano presenti delle inserzioni pubblicitarie riguardanti altri libri.
La terza e la quarta di copertina regalavano un'altra fonte preziosissima, specie in un contesto di testimonianza storica. Infatti analizzavano le forze armate contemporanee di tutto il mondo, con una particolare attenzione all'URSS, USA e GB. Le maggiori potenze erano titolari di 2, 3 o anche oltre 10 copertine, ma nella maggior parte dei casi un solo fascicolo bastava per parlare delle forze armate (l'Italia è nel n.2-4) in maniera onnicomprensiva, con la lista delle unità, delle armi e della storia di tutte le forze armate e paramilitari nazionali.
Quando finì questo giro del mondo, al fascicolo 119, si iniziò a trattare le pistole antiche, dal XIX secolo alla metà del XX. 3-4 di queste erano trattate in una breve scheda nella copertina interna, mentre la faccia esterna aveva le fotografie, di dimensioni rilevanti, e con il nome sistemato lì vicino.
Non è ben chiaro da dove vengano le informazioni su queste pistole e rivoltelle, mentre la mini-enciclopedia delle forze armate del mondo pare caratterizzata dallo stesso tipo di linguaggio e provenienza della enciclopedia principale, per cui era forse presente anche in War Machines.
Quello che è certo, è che grazie anche a questa ulteriore aggiunta, molto necessaria per far comprendere gli effetti pratici degli 'oggetti' trattati, ne è derivata un'opera che ha affrontato in maniera davvero esaustiva la descrizione tecnica del mondo militare del XX secolo, lasciando solo pochi argomenti fuori dalla pubblicazione (esempio, i cacciatorpediniere della prima guerra mondiale).
Le ultime 20 delle 2880 pagine di questa enciclopedia uscirono verso l'inizio del 1988, circa 3 anni dopo l'inizio della distribuzione in edicola.
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