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principessa longobarda e principessa consorte di Benevento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Adelperga, detta anche Adelberga (... – VIII secolo), è stata una principessa longobarda, figlia di Desiderio, re dei Longobardi, e di sua moglie Ansa.
Fu sposa di Arechi II, con il quale Desiderio combinò un matrimonio strategico per assicurare il suo potere in Italia.[1] Desiderio stesso lo proclamò Duca di Benevento nel 758. Suo precettore fu lo storico Paolo Diacono; quest'ultimo fu spinto proprio dalla principessa al genere storiografico perché per lei aveva già composto un poema sulle età del mondo - un Carmen sulle sette età del mondo (A principio saeculorum) scritto proprio per il matrimonio di Adelperga con Arechi II - e una storia romana.[2][3]
Dopo la caduta del regno dei longobardi ad opera di Carlo Magno, l'ex marito della sorella di Adelperga, Desiderata, i suoi genitori e la sorella vennero esiliati in Francia ed imprigionati in una comunità monastica. Adelperga e sua sorella Liutperga iniziarono una lotta per la riconquista del patrimonio e si vendicarono di Carlo Magno.[4] Liutperga cadde definitivamente in rovina e la sua famiglia incoraggiò suo marito, Tassilone III di Baviera, a ribellarsi contro suo cugino: Carlo Magno scoprì i piani di Tassilone e gli confiscò tutti i suoi averi; Tassilone e Liutperga vennero confinati in un monastero.[5]
Adelperga fu più fortunata: suo marito Arechi resistette a Carlo Magno per qualche tempo, fino al 787, anno in cui stipulò l'armistizio col re franco nella basilica di Santa Maria Maggiore a Santa Maria Capua Vetere[6]. Alle pressioni di sua moglie e dei bizantini ruppe il trattato di pace, col quale avrebbe dovuto cedere parte del suo ducato allo Stato Pontificio.[2]
Quando egli morì, il 26 agosto del 787, Adelperga continuò la sua politica supportando il fratello Adelchi durante il suo esilio a Costantinopoli e quando ritornò nel sud Italia con un esercito. Il figlio, Grimoaldo III, l'erede del ducato, ritornò dalla prigionia nella corte francese e, al fianco di Carlo Magno, sconfisse suo zio e i Bizantini. A quel punto ruppe la sua fedeltà nei confronti di Carlo Magno e Benevento rimase in cattivi rapporti con Carlo Magno.[7]
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