Loading AI tools
album dei Coven del 1969 Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls è il primo album del gruppo statunitense Coven, pubblicato nel 1969 dalla Mercury Records.
Witchcraft Destroys Minds & Reaps Souls album in studio | |
---|---|
Artista | Coven |
Pubblicazione | 1969 |
Durata | 45:35 |
Tracce | 10 |
Genere | Rock psichedelico Hard rock Heavy metal |
Etichetta | Mercury Records |
Produttore | Bill Traut |
Formati | LP, CD |
Coven - cronologia | |
Album precedente
— |
Il tema principale del disco è l'occulto con particolare riferimento alla figura di Satana e ad altre entità demoniache[1].
Il poster allegato al disco fece scalpore per il soggetto e la simbologia presente: la foto ritraeva i membri della band vestiti con lunghe tonache intenti a svolgere un rito sacrificale, mentre la cantante Jinx Dawson era ritratta nuda e sdraiata su di un altare nel ruolo della "vittima". L'immagine conteneva teschi e croci rovesciate; inoltre, in questa fotografia apparve per la prima volta nell'iconografia del rock il celebre gesto delle corna[2].
Nel marzo del 1970 la rivista statunitense Esquire pubblicò un'inchiesta intitolata Evil Lurks in California[3], in cui si parlava della diffusione della passione per l'occultismo e delle pratiche ad esso collegate: l'interesse per queste tematiche veniva collegato ad alcuni episodi di cronaca nera, tra cui gli efferati delitti compiuti da Charles Manson e dai suoi seguaci. L'album dei Coven veniva citato nell'articolo e messo in relazione con la diffusione del fenomeno, generando pubblicità negativa per la band. La casa discografica, preoccupata per le ripercussioni a livello di immagine, decise di ritirare il disco dal circuito di vendita[1]. L'album è stato poi ripubblicato in formato CD nel 2003[4].
L'album è stato prodotto da Bill Traut, proprietario dell'etichetta indipendente Dunwich Records, che dopo aver scoperto i Coven nel circuito dei locali di Chicago si occupò della realizzazione del disco e di stabilire i contatti con la Mercury Records[1]. La maggior parte dei testi sono stati composti dal chitarrista James Vincent sotto lo pseudonimo di Jim Donlinger, membro delle band Aorta e Lovecraft entrambe di Chicago[5][6].
La canzone è ispirata alla leggenda di Annie Palmer, la white witch (strega bianca) del titolo, che fu accusata di praticare le arti voodoo a Montego Bay in Giamaica e venne uccisa durante una rivolta degli schiavi dell'isola negli anni trenta del XIX secolo[7].
Il brano è intervallato in due punti da una parte recitata dove i membri della band intonano con voce cantilenante la parole tradotte di un antico testo riguardante i sette demoni della mitologia babilonese. La stessa tematica è al centro dell'opera Semero ikh (in russo Семеро их?) composta nel 1917 da Sergei Prokofiev[8] ispirandosi alla raccolta poetica Zovy drevnosti (in russo Зовы древности?) di Konstantin Balmont[9].
L'ultima traccia dell'album non è una canzone ma la registrazione di una (presunta) messa nera compiuta dai componenti della band[2].
Durata totale: 45:35
Seamless Wikipedia browsing. On steroids.
Every time you click a link to Wikipedia, Wiktionary or Wikiquote in your browser's search results, it will show the modern Wikiwand interface.
Wikiwand extension is a five stars, simple, with minimum permission required to keep your browsing private, safe and transparent.