Utente:BincoBì/Sandbox
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Dopo il successo de La maledizione della prima luna, il cast e la troupe sottoscrissero un contratto con il quale si impegnavano a realizzare altri due sequel mediante la pratica delle riprese consequenziali permettendo alla Disney di lavorare con loro in tempi maggiori. Gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio concordarono nella scelta di dare vita a seguiti che stabilissero collegamenti col primo capitolo e gettare le basi per una vera e propria trilogia piuttosto che creare nuove storie ai personaggi, come accaduto nelle serie di Indiana Jones e James Bond. Entrambi immaginarono i possibili scenari che avrebbero seguito l'abbraccio tra Will Turner ed Elizabeth Swann nell'ultima parte del film e inizialmente considerarono la fonte della giovinezza un valido espediente narrativo. Tuttavia giunsero alla conclusione che avrebbero introdotto il personaggio fittizio di Davy Jones, dell'Olandese Volante e del Kraken
Dopo il successo de La maledizione della prima luna (2003), il cast e la troupe firmarono un contratto per altri due seguiti da girare con riprese consequenziali,[3] una decisione presa dalla Disney per avere più tempo di lavorare con lo stesso cast e la stessa troupe.[4] Gli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio decisero che i seguiti non dovessero essere delle nuove avventure con gli stessi personaggi, come per le serie di Indiana Jones e di James Bond, ma che La maledizione della prima luna diventasse retroattivamente il primo capitolo di una trilogia.[5] Erano interessati ad esplorare cosa sarebbe successo dopo l’abbraccio di Will Turner e Elizabeth Swann alla fine del primo film e inizialmente presero in considerazione l’espediente narrativo di Fountain of Youth.[6] Alla fine decisero di introdurre i personaggi di Davy Jones, dell’Olandese Volante e del Kraken. Idearono inoltre l’immaginaria Compagnia delle Indie Orientali, che nelle loro intenzioni doveva rappresentare l’elemento che si contrapponeva ai temi delle libertà personali rappresentati dai pirati.[7]
Il progetto partì nel giugno del 2004, con una produzione di dimensioni molto più grandi di quella de La maledizione della prima luna, che fu girato solo nella località di St. Vincent.[8] Questa volta, per i seguiti, ci sarebbero volute delle navi perfettamente funzionanti, con una Perla Nera costruita sulla struttura di una petroliera presso Bayou La Batre, in Alabama. Arrivato novembre la trama era ancora incompleta dal momento che gli sceneggiatori non volevano che il regista Gore Verbinski e il produttore Jerry Bruckheimer modificassero quello che avevano scritto, quindi Verbinski lavorò con James Byrkit per realizzare dei bozzetti, così le sequenze principali non avrebbero avuto bisogno di sceneggiatura, mentre Elliot e Rossio scrissero una trama “preliminare” per la troupe da utilizzare in attesa di finire quella che li avrebbe soddisfatti. Nel gennaio 2005, con i costi lievitati e senza una sceneggiatura, i dirigenti Disney minacciarono di cancellare il film, ma poi cambiarono idea. Gli sceneggiatori accompagnarono la troupe nei luoghi delle riprese, ritenendo che il ritardo nelle loro modifiche avrebbe incrementato la spontaneità delle interpretazioni del cast.[6]
Le riprese iniziarono il 28 febbraio 2005,[9] a Palos Verdes, a partire dal matrimonio finito male di Elizabeth.[6] La troupe trascorse i primi giorni di riprese nei Walt Disney Studios di Los Angeles, anche per le scene degli interni della Perla Nera e dell’Edinburgh Trader in cui Elizabeth si imbarca clandestinamente,[9] prima di spostarsi a St. Vincent per girare le scene ambientate a Port Royal e a Tortuga. Furono riutilizzati i set dei film precedenti, che avevano resistito a tre uragani, anche se il molo principale dovette essere ricostruito perché crollato nel mese di novembre. La troupe ebbe a disposizione quattro grandi navi per rendere più animato lo sfondo e queste furono verniciate in modo diverso su ogni lato per risparmiare.[4] Una delle navi utilizzate fu la replica dell’HMS Bounty utilizzata nell’adattamento cinematografico del 1962 dell’Ammutinamento del Bounty.[10][11]
Il 18 aprile 2005,[12] la troupe iniziò a girare a Dominica, un luogo che Verbinski scelse visto che gli dava quella sensazione di lontananza e isolamento che stava cercando.[6] Questo però rappresentò anche un problema; il governo dominicano era del tutto impreparato per una produzione hollywoodiana di quelle dimensioni, i 500 membri della troupe occupavano circa il 90% delle strade dell’isola e avevano problemi a spostarsi lungo le strade poco sviluppate. Il tempo poi alternava temporali torrenziali a temperature bollenti, molto fastidiose per il cast visto che dovevano indossare vestiti d’epoca. A Dominica furono girate le sequenze di Pelegosto (l’isola dei cannibali) e la parte ambientata nella foresta della battaglia di Isla Cruces. Verbinski preferì utilizzare oggetti di scena pratici per le sequenze della ruota gigante e della gabbia di ossa, ritenendo che i lunghi primi piani sarebbero stati un ulteriore aiuto per far sospendere agli spettatori la propria incredulità.[4] Dominica fu utilizzata anche per la capanna di Tia Dalma. Le riprese sull’isola si conclusero il 26 maggio 2005.[13]
La troupe si trasferì in una piccola isola delle Bahamas chiamata White Cay per la parte iniziale e finale della battaglia di Isla Cruces,[4] prima che la produzione si prendesse una pausa fino ad agosto, quando a Los Angeles furono girate le scene degli interni dell’Olandese Volante.[14] Il 18 settembre 2005,[15] la troupe si trasferì nell’isola di Grand Bahama per girare gli esterni della Perla Nera e dell’Olandese Volante. Le riprese si svolsero in un periodo difficile, a partire dal fatto che la petroliera non era stata del tutto trasformata. La stagione degli uragani causò ripetuti stop alle riprese e l’uragano Wilma danneggiò molte delle vie di accesso e le pompe, anche se nessuno si ferì e nessuna nave fu distrutta.[4] Le riprese si conclusero il 10 settembre 2005.[16]
I membri d’equipaggio dell’Olandese Volante furono inizialmente pensati dagli sceneggiatori Ted Elliott e Terry Rossio come dei fantasmi, ma a Gore Verbinski non piacque questa idea e li rese delle creature corporee.[17] La loro gerarchia si basava sull’entità della loro mutazione: i nuovi arrivati avevano infezioni poco gravi che ricordavano l’acne rosacea, mentre i veterani avevano parti di creature subacquee pienamente sviluppate. Verbinski volle mantenerli realistici, rifiutando di avere dei personaggi con il guscio di tartaruga e gli animatori guardarono molti documentari di David Attenborough per studiare i movimenti degli anemoni di mare e dei mitili.[18] Tutta la ciurma è generata al computer, ad eccezione di Stellan Skarsgård, che interpretò Bill “Sputafuoco” Turner. Inizialmente le sue protesi dovevano essere accentuate con la computer grafica, ma poi l’idea fu abbandonata.[19] Skarsgård trascorreva quattro ore al trucco e sul set fu soprannominato "Bouillabaisse".[20]
Il Capitano Davy Jones originariamente doveva avere il mento allungato, prima che si decise di fargli crescere dei veri e propri tentacoli;[21] la sua pelle doveva avere l’aspetto di una tazza di polistirolo macchiato di caffè, tra vari altri elementi. Per interpretare Jones sul set, Bill Nighy indossò la tuta della motion capture, in modo che gli animatori della Industrial Light & Magic non avrebbero dovuto rigirare le scene in studio senza di lui o sul set della motion capture. Nighy mise del trucco intorno agli occhi e alla bocca per integrarsi nelle scene girate con la computer grafica, ma le immagini degli occhi e della bocca non furono utilizzate. Nighy indossò una volta sola una protesi con dei tentacoli blu, per la scena in cui Will Turner (Orlando Bloom) ruba la chiave del forziere fantasma da sotto la sua “barba”, mentre dormiva. Per creare la versione generata al computer del personaggio, il modello si basava su una scansione completa del corpo di Nighy e Jones ereditava i suoi stessi zigomi alti. Gli animatori studiarono ogni fotogramma dell’interpretazione di Nighy: l’attore stesso li onorò rendendo l’interpretazione più bizzarra del previsto, facendoli divertire tantissimo. La sua interpretazione significò anche che bisognava aggiungere nuovi controlli. Alla fine i tentacoli di Jones erano per lo più una simulazione, anche se a volte venivano animati a mano, quando si comportavano come degli arti per il personaggio.[22]
Il Kraken fu difficile da animare visto che non c’era una creatura di riferimento nella vita reale, finché il direttore dell’animazione Hal Hickel invitò la troupe a vedere Il trionfo di King Kong in cui c’era un polpo vero che strisciava sulle miniature.[23] Sul set due condutture piene di 14 tonnellate di cemento furono utilizzate per colpire e spezzare l’Edinburgh Trader, a completare l’illusione c’erano degli alberi maestri in miniatura e degli stuntman che cadevano filmati sul set del bluescreen. Nella scena in cui il Kraken sputa verso Jack Sparrow non viene utilizzato uno sputo generato al computer: era una poltiglia viscida vera lanciata verso Johnny Deep.[24]
La guerra dei mondi (War of the Worlds) è un film del 2005 diretto da Steven Spielberg e scritto da Josh Friedman e David Koepp. Tra gli interpreti figurano Tom Cruise, Dakota Fanning, Justin Chatwin, Miranda Otto e Tim Robbins.
Prodotto e distribuito da Paramount e DreamWorks, è basato sull'omonimo romanzo del 1897 scritto da H. G. Wells. Fu girato in 72 giorni negli stati della California, Connecticut, New Jersey, New York e Virginia.[1] Durante la realizzazione, ad ogni informazione fu assicurata massima riservatezza al fine di limitare il trapelamento di dettagli prima ancora che venisse lanciato sul grande schermo.[2] Generalmente ben accolto dalla critica e dal pubblico, scalò le vette del successo raggiungendo il quarto posto nella classifica dei film più visti dell’anno,[3] sfondando con una cifra pari a 603 milioni di dollari. Ottenne, inoltre, numerose candidature, tra cui, nel 2006, a tre premi Oscar.[non chiaro][4]