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Le battaglie di Khalkhin Gol, Incidente di Nomonhan, (in russo Бои на Халхин-Голе?, in mongolico Халхын голын байлдаан, in giapponese ノモンハン事件 Nomon-Han Jiken;) furono dei conflitti decisivi tra forze dell'esercito giapponese e dell'Armata Rossa, supportate da truppe mongole, avvenuti durante la guerra di confine sovietico-giapponese nel 1939. Gli scontri prendono il nome dal fiume Khalkha che divideva il campo di battaglia.
Battaglia di Khalkhin Gol parte della Guerra di confine sovietico-giapponese | |||
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Data | 11 maggio - 16 settembre 1939 | ||
Luogo | Khalkhyn Gol (Mongolia) | ||
Esito | Vittoria sovietica e mongola | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
Perdite | |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Fu combattuto presso Nomonhan (nome giapponese - in cinese: Nomenkan, 諾蒙坎: "nuòméngkǎn" - "nuòménkǎn"), un piccolo centro sito su un pianoro semidesertico a 900 km a nord–est di Pechino, e poco a sud della città di Manzhouli, vicino il confine tra la provincia cinese della Mongolia Interna, al tempo occupata dall'esercito imperiale, e la Repubblica di Mongolia, stato formalmente indipendente, ma all'epoca retto da un governo rivoluzionario filosovietico e di fatto satellite dell'Unione Sovietica, che vi aveva dislocato diverse unità dell'Armata Rossa.
La battaglia si risolse in una completa disfatta dell'esercito nipponico, del tutto privo di mezzi corazzati all'altezza di quelli avversari.La battaglia decisiva per terminare lo scontro è denominata in Giappone come Incidente di Nomonhan, dove i nipponici subirono un'analoga debacle sempre ad opera dei sovietici, che misero in campo il maggior quantitativo di mezzi corazzati fino allora utilizzati; prodromo questo delle battaglie che videro i corazzati russi arrestare prima e ricacciare poi (a Stalingrado e presso Kursk) l'invasione nazista. Al contempo venne evidenziata la drammatica deficienza di artiglierie semoventi e carri armati efficienti in seno all'esercito nipponico, la carenza di tattiche adeguate al loro impiego e la limitatezza del livello produttivo dell'industria giapponese.
Nel 1938 il generale sovietico Georgij Konstantinovič Žukov fu inviato in Estremo Oriente, al comando del 1º Gruppo d'Armate Sovietico in Mongolia per organizzare e condurre la guerra di frontiera contro i giapponesi, esplosa il 10 maggio 1939 con la violazione del confine giapponese da parte di truppe mongole, impegnati nella zona con l'Armata del Kwantung. Dopo un periodo di scontri di frontiera combattuti senza che avvenisse una formale dichiarazione di guerra, le scaramucce si estesero ad un conflitto vero e proprio, che si protrasse per 129 giorni, con l'impiego da parte dei giapponesi di circa 80.000 uomini, 180 carri armati e 450 aerei.
Žukov, dopo aver ottenuto rinforzi il 15 agosto 1939 passò all'offensiva con 57.000 uomini, 550 carri armati e 450 autoblindo, ordinando quello che a prima vista sembrò un convenzionale attacco frontale. Invece di lanciare tutte le sue forze all'assalto tenne di riserva due brigate di carri armati, che successivamente riuscirono ad accerchiare le forze nemiche (inizialmente forti di 38.000 uomini, poi cresciuti fino a 75.000) avanzando ai lati del fronte principale. L'intera 6ª armata giapponese (che poteva contare su 34 carri medi Tipo 89 da 10 tonnellate, 4 Tipo 97 Chi-Ha con cannone da 47 mm, 35 carri leggeri Tipo 95 Ha-Go da 7,7 tonnellate e con cannone da 37 mm, 10 tankette Tipo 94, 4 tankette Tipo 97 Te-Ke con cannone da 37 mm ed altri 50 blindati), circondata e senza più rifornimenti, catturati anch'essi dalle forze corazzate sovietiche, si vide costretta ad arrendersi dopo pochi giorni.
I sovietici lamentarono 7.974 morti e 15.251 feriti. Più incerte le perdite giapponesi. Secondo le fonti nipponiche i caduti furono 8.440 e i feriti 8.766, mentre stime sovietiche parlano di 60.000 tra morti e feriti e 3.000 prigionieri.
Per questa operazione Žukov ottenne il titolo di Eroe dell'Unione Sovietica. Questa battaglia rimase poco conosciuta al di fuori dell'Unione Sovietica, visto che il 1º settembre era iniziata in Europa la seconda guerra mondiale. Anche l'uso innovativo dei carri armati non venne studiato in Occidente, lasciando il campo libero alla blitzkrieg tedesca, utilizzata con il massimo dell'effetto sorpresa contro Polonia e Francia.
Tra i principali scontri fra corazzati del conflitto va ricordata l'azione del 2 luglio 1939, quando i giapponesi attaccarono la 9ª brigata motocorazzata sovietica, perdendo 42 dei loro 73 carri, falcidiati soprattutto dai cannoni anti-carro sovietici da 45 mm. Anche i sovietici persero comunque diversi mezzi, in particolare 32 carri BT e 35 autoblindo.
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