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João Baptista da Silva Leitão de Almeida Garrett (Porto, 4 febbraio 1799 – Lisbona, 9 dicembre 1854) è stato uno scrittore, drammaturgo e diplomatico portoghese del periodo romantico.
È ritenuto una delle principali figure del romanticismo portoghese, tanto che si è soliti datare la “nascita” del Romanticismo portoghese con la pubblicazione del suo poema Camões(1825) [1]. Fin dalla prima giovinezza sostiene la rivoluzione liberale portoghese, partecipando in prima persona alle guerre civili dell'epoca. Per ben tre volte sarà costretto a cercare riparo all'estero. Incaricato dal governo di riformare il teatro portoghese, contribuisce alla fondazione del Conservatório Real de Arte Dramatica per la formazione degli attori, e alla realizzazione di una nuova sede per la rappresentazione degli spettacoli, il Teatro Nazionale D. Maria II (1846). Le sue opere più famose comprendono i drammi romantici Camões (1825), Dona Branca (1826) e Folhas Caídas (1853), i romanzi in prosa O arco da Santa Ana (1832) e Viagens na Minha Terra (1846), e le pièces teatrali:Freís Luis de Sousa (1844) e Um Auto de Gil Vicente (1838).
João Baptista da Silva Leitão de Almeida Garrett, noto come Almeida Garrett, nasce a Porto il 4 febbraio del 1799, secondogenito di António Bernardo da Silva Garrett (1740-1834) e di Ana Augusta de Almeida Leitão. Trascorre la sua infanzia nella tenuta agricola del nonno materno José Bento Leitão, situata a Oliveira do Ouro (Vila Nova de Gaia). Scriverà più tardi: “Sono nato a Porto, ma sono stato creato a Gaia”. Nel periodo della sua adolescenza, a seguito dell'invasione del Portogallo da parte delle truppe napoleoniche(1806-1808), si trasferisce con la famiglia nell'isola Terceira, nelle Azzorre, dove riceve la prima educazione di stampo umanistico dallo zio paterno D. Alexandre de Sagrada Família da Silva Garrett (1737-1818), vescovo di Angra. Negli stessi anni farà le sue prime incursioni nel mondo letterario sotto lo pesudonimo di Josino Duriense[2]. Nel 1816 fa ritorno in Portogallo, e un anno più tardi si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, a Coimbra, avvicinandosi al movimento studentesco che sostiene le riforme liberali. Nel 1817 fonda, sempre a Coimbra, una loggia massonica[3] che sarà frequentata dagli studenti della sua università (come Manuel Passos). Durante la sua formazione universitaria entra in contatto con le opere gli enciclopedisti francesi come Voltaire e Rousseau[4], pur mantendo la sua predilezione per gli scritti dei primi scrittori romantici. Le sue prime commedie hanno forti contenuti sociali, e presentano elementi stilistici e tematici che caratterizzeranno le sue opere future. Nel 1818 adotta definitivamente il nome di Almeida Garrett (il cognome Almeida è ereditato dalla parte materna della sua famiglia e il cognome Garrett, di origine irlandese, da quella paterna[5]) con il quale ora è conosciuto e nello stesso anno pubblica O Retrato de Vénus, l’opera per cui sarà accusato di essere un “materialista, ateu e imoral”[6], avviando un processo giudiziario da cui sarà poi assolto.
Almeida Garrett si schiera fin dalla sua prima giovinezza a sostegno degli ideali liberali, andando incontro a tre esili. Il primo, dopo l’entrata in Portogallo delle truppe napoleoniche, lo costringe con tutta la famiglia alle Azzorre. Partecipa alla rivoluzione vintista[7] (rivoluzione liberale del 1820), contro l'influente presenza britannica in Portogallo[8]. Nel 1821 mette in scena il dramma O Catão e pubblica per la seconda volta O Retrato de Vénus[9] che, come altri poemi del periodo, è caratterizzato da uno stile arcadico. Nel 1822 fonda e dirige con Luís Francisco Midosi, il giornale O Toucador[10] "periódico sem política dedicada às senhoras portuguesas", e nello stesso anno viene nominato funzionario del Ministero del Regno[11]. Nel 1822 si sposa con Luísa Cândida de Midosi[12] (1808-1892).
Il secondo esilio di Almeida Garrett avviene nel 1823, dopo il colpo di stato assolutista di D. Miguel, denominato Vilafrancada. Parte per l'Inghilterra, più precisamente a Birmingham, dove vive di una precaria sussistenza in una casa di campagna offerta dalla famiglia inglese Hadley, situata a Edgbaston[13]. Durante l'esilio scopre il movimento romantico, leggendo gli autori romantici inglesi come Scott e Byron, che lo ispirano a ripercorrere il passato nazionale portoghese e a scrivere pièces centrate su eventi storici che mettono in scena personaggi e miti volti a stimolare la formazione di uno spirito nazionale. La durezza dell'esilio e la necessità di guadagnarsi da vivere lo portano nel 1824 a lavorare in Francia, come corrispondente di una filiale, chiamata Laffite, e durante questa permanenza scrive la sua opera più nota, Camões (1825), e la meno conosciuta Dona Branca (1826), considerate le prime opere di letteratura romantica in Portogallo[14]. Nel 1826 pubblica O Bosquejo da História da Poesia e Língua Portuguesa come introduzione all'antologia di poesia portoghese Parnaso Lusitano.
Con la morte di D. João VI, nel 1826, visto il periodo di tregua che sembrava aver instaurato l'accordo tra D.Pedro e D.Miguel sulla Carta Costituzionale, Almeida Garrett ritorna in patria. Fonda e dirige il quotidiano politico O Portuguêz[15] (1826-1827) e il settimanale politico O Cronista (1827). Nel 1828 D. Miguel riprende il potere con un colpo di Stato, spodestando con la forza la figlia di D.João VI, Isabella Maria. Almeida Garrett è costretto nuovamente nuovamente all'esilio. La sua meta sarà ancora l'Inghilterra. Dopo aver trascorso qualche tempo a Plymouth, si reca in Francia, per poi partire per Terceira, dove si arruola nell'esercito liberale. Nel 1828 pubblica il romanzo Adozinda (1828) e Catão, un dramma teatrale che verrà messo in scena dagli emigrati a Plymouth. Nel 1829 dà alle stampe Lírica e il trattato Da Educação e l'anno successivo il trattato politico Portugal na Balança da Europa, nel quale analizza la storia portoghese ed esalta all'unità e alla moderazione.
Durante la permanenza nelle Azzorre, Garrett collabora con il noto giurista e liberale portoghese Mouzinho da Silveira nella riformulazione del sistema amministrativo delle isole. Nel 1832 partecipa schierandosi in prima linea allo sbarco delle truppe liberali a Mindelo, nel nord del Portogallo, decisivo per la vittoria degli ideali liberali. Nello stesso anno scrive il romanzo storico O arco da Santa Ana (1832).[16]
Dopo la fine della guerra civile portoghese, che vide schierati liberali contro assolutisti per ben 14 anni (1820-1834), Almeida Garrett ritorna in patria. Deluso dalle divisioni interne ai liberali e dall'avvenuta corsa alle cariche pubbliche, sceglie di trasferirsi a Bruxelles, con la nomina di console generale, e attraverso la lettura di Herder, Schiler e Goethe entra in contatto con la cultura tedesca. Nel 1836 ritorna a Lisbona, si separa de Luísa Cândida de Midosi, e fonda il giornale O Português Constitucional[17]. Nello stesso anno, dopo la Rivoluzione di settembre, è incaricato dal governo settembrista di Manuel da Silva Passos di riformare il teatro portoghese. Dirige l'Inspeção Geral dos Teatros e il Conservatorio di Arte drammatica, lavorando al progetto della costruzione di una nuova sede per la rappresentazione degli spettacoli, il Teatro D. Maria II. In quegli anni scrive il repertorio drammatico nazionale con pièces teatrali come Um Auto de Gil Vicente (1838), Dona Filipa de Vilhena (1840), O Alfageme de Santarém (1842), Freís Luis de Sousa (1844). Nel 1837 è deputato a Braga per la Corte costituente; l'anno successivo è deputato dell'Assemblea costituente e membro della Commissione di riforma del codice amministrativo.
Nel 1843 comincia il suo famoso viaggio alla valle di Santarém, che darà origine al romanzo Viagens na Minha Terra (1846), pubblicato a capitoli nel 1845 nella Revista Universal Lisbonense. Ancora nel 1843 dà alle stampe il primo volume di Romanceiro (1843), una raccolta di poesie tradizionali, e l'anno successivo pubblica un'autobiografia, in forma anomima, nella rivista Universo Pitoresco. In Parlamento Almeida Garrett è fra i sostenitori della riforma della Carta Costituzionale, prende posizione contro la legge sulla pena di morte e si unisce alla campagna elettorale di opposizione al Cabralismo. Per questi motivi la sua casa verrà per tre volte perquisita e devastata dalla polizia. L'immunità diplomatica, offertagli dall'ambasciatore brasiliano, lo salva dalla prigione certa e dalla deportazione.
Tra il 1945 e 1946 pubblica il libro di poesie liriche Flores sem fruto, il primo volume del romanzo storico O Arco de Sant'Ana e il volume Viagens na Minha Terra. Negli anni successivi, con il ritorno al potere di Costa Cabral gli viene vietato ogni incarico politico. Costretto a vita privata, comincia a frequentare i saloni lisbonesi con una certa assuidità; negli anni Cinquanta partecipa ancora alla vita politica prendendo posizione contro la legge che limitava la libertà di stampa, conosciuta come Lei das rolhas[18] e poi si dedica completamente alla compilazione finale del suo Romanceiro.[19]
Nel 1821, durante l’esibizione della tragedia Catão, Almeida Garrett si innamora perdutamente di una tredicenne, Luísa Cândida de Midosi (1808-1892), con cui si sposa pochi mesi dopo quel primo incontro.[20] Sarà un matrimonio infelice, conclusosi nel 1836 con un divorzio, dopo il tradimento di lei.[21]. Successivamente si innamora di una diciassettenne, Adelaide Deville Pastor (1819-1841), figlia illegittima di un mercante e di una vedova, con cui Almeida Garrett conviverà e avrà tre figli: Nuno João Alexandre José António de Almeida Garrett (1837-1839) che morirà a poco più di un anno, João de Almeida Garrett (novembre 1839-dicembre 1839) che morirà appena nato e una figlia Maria Adelaide de Almeida Garrett (1841-1896) a cui Almeida Garrett dedicherà tutte le sue cure ed attenzioni. Un'altra relazione importante sarà quella con Rosa de Montúfar y García-Infante (1815-1883), una nobile spagnola, figlia del terzo marchese de Selva Alegre, e moglie di Joaquim António Velez Barreiros, barone e visconte di Vila Viçosa e Ministro e Governatore di Capo Verde, celebrata nel suo ultimo libro di poesie intitolato Folhas Caídas[22]
Nel 1851 ritorna alla vita politica dopo la fine del governo assolutista di Costa Cabral e la nascita della Regeneração, movimento che prometteva conciliazione e progresso. Nello stesso anno fonda il giornale A Regeneração, assume il titolo di Visconte e riprende il suo incarico di deputato, collaborando alla proposta di revisione della Carta costituente. Nel 1852 diventa per poco tempo ministro degli esteri e nel 1853 è protagonista di uno scandalo, dopo la pubblicazione del romanzo di poesie liriche Folhas Caídas nel quale canta un amore passionale, fuori dagli schemi classici. Almeida Garrett muore il 9 dicembre del 1854 vittima di un cancro al fegato, nella sua casa in Campo de Ourique, a Lisbona. Dal Cimitero dos Prazeres, in cui viene sepolto, verrà spostato nel 1903 al monastero dos Jerónimos[23] e successivamente, nel 1966, nella Chiesa di Santa Engràcia, con una grande cerimonia a cui partecipano le più illustri figure del panorama culturale e politico del tempo.[24]
Almeida Garrett fu uno dei principali esponenti della letteratura portoghese del XIX secolo. Poeta, drammaturgo e romanziere, egli fece parte della prima generazione di giovani intellettuali romantici che si poneva lo scopo di risvegliare, attraverso la scrittura, la coscienza politica del popolo portoghese[25]. Le innovazioni di Garrett sul piano letterario consistono nello stile colloquiale della sua scrittura e nel suo nuovo modo di raccontare la storia. Nell'opera Viagens na Minha Terra, ad esempio, egli non solo introduce nel romanzo le digressioni, ma anche conversa costantemente con il lettore. Il pubblico a cui si rivolge va oltre la ristretta cerchia dell'élite culturale, e si estende all'emergente classe borghese, che con il suo crescente potere economico sostiene la nuova letteratura, più vicina ai suoi interessi e al suo quotidiano.[26]
Viagens na Minha Terra rappresenta al tempo stesso un testo filosofico, un romanzo, un diario di viaggio e un trattato storico: in questo senso incarna alla perfezione il concetto della mistura dei generi letterari tipica del Romanticismo. Questo viaggio all'interno del Portogallo è "un simbolo e un mito" perché la descrizione dei luoghi attraversati, intrisi di storia nazionale, è un pretesto che nasconde lo scopo di riscoprire e rivalutare il proprio paese.[27]
«Primeiro que tudo, a minha obra é um símbolo... é um mito, palavra grega, e de moda germânica, que se mete hoje em tudo e com que se explica tudo... quanto se não sabe explicar. É um mito porque-porque... Já agora rasgo o véu, e declaro abertamente ao benévolo leitor a profunda ideia que està oculta debaixo desta ligeira aparência de uma viagenzinha que parece feita a brincar, e no fim de contas é uma coisa séria, grave, pensada como um livro novo da feira de Leipzig, não das tais brochurinhas dos boulevards de Paris»
««Prima di tutto, la mia opera è un simbolo... è un mito, parola greca, e tornata di moda grazie alla cultura germanica, che si trova dappertutto e con cui si spiega tutto... quello che non si sa spiegare. É un mito perché-perché... strappo subito il velo, e dichiaro apertamente al benevolo lettore la profonda idea che si trova celata sotto questa leggera apparenza di un viaggio che sembra fatto per gioco, e in fin dei conti è una cosa seria, grave, pensata come un libro nuovo per la fiera di Lipsia, non come quelle brossurine dei boulevards di Parigi.»
Nel 1836 il governo portoghese affida ad Almeida Garrett l'incarico di riformare il teatro. Il teatro dell'epoca seguiva le norme linguistiche, retoriche e scenografiche che non incontravano più il gusto del pubblico e non rappresentava gli avvenimenti storici importanti del periodo. Almeida Garrett è il responsabile ufficiale della riforma che aveva come scopo superare il melodramma neoclassico. Per far questo, egli costituì il Conservatorio Real de Arte Dramàtica per la formazione degli attori e aprì una nuova sede per la rappresentazione dei suoi spettacoli (il Teatro D. Maria II). La sua idea di teatro è esplicitata nella memoria che precede l'opera Frei Luìs de Sousa che leggerà nel 1843 al Conservatòrio Real:[28]
«Para ensaiar estas minhas teorias de arte, que se reduzem a pintar do vivo, desenhar do nu, e a não buscar poesia nenhuma nem de invenção nem de estilo fora da verdade e do natural, escolhi este assunto, porque em suas mesmas dificuldades estavam as condições de sua maior propriedade.»
«Per dar prova di queste mie teorie d'arte, che si riducono a dipingere dal vivo, a disegnare dal vero e a non cercare alcuna poesia, né d'invenzione né di stile, al di fuori della verità e del naturale, ho scelto questo argomento perché nelle sue stesse difficoltà si trovavano le condizioni della sua fondamentale caratteristica.»
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