Tumulto dei Ciompi
rivolta popolare avvenuta a Firenze nel 1378 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Caro Wikiwand AI, Facciamo breve rispondendo semplicemente a queste domande chiave:
Puoi elencare i principali fatti e statistiche su Tumulto dei Ciompi?
Riassumi questo articolo per un bambino di 10 anni
Il tumulto dei Ciompi fu una delle rivolte popolari del XIV secolo, questa verificatasi a Firenze tra luglio e agosto del 1378. I principali protagonisti furono gli operai salariati della lana, noti come "Ciompi", insieme ad altri membri del cosiddetto "popolo minuto", come lavoranti, garzoni e piccoli artigiani non affiliati alle Arti di Firenze (le corporazioni cittadine). Questa rivolta ebbe luogo in un momento difficile per la città, caratterizzato da scontri tra guelfi e ghibellini, fallimenti bancari, sconfitte militari ed epidemie di peste.
Tumulto dei Ciompi | |||
---|---|---|---|
Giuseppe Lorenzo Gatteri, Tumulto dei Ciompi, 1877, Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste | |||
Data | luglio-agosto 1378 | ||
Luogo | Repubblica di Firenze | ||
Causa | rivendicazioni di natura economico-sociale | ||
Esito | sconfitta dei Ciompi | ||
Schieramenti | |||
| |||
Voci di rivolte presenti su Wikipedia | |||
Dal 1375, Firenze era coinvolta nella Guerra degli Otto Santi contro lo Stato Pontificio, il che aveva aumentato le tensioni tra il potente partito Parte Guelfa, dominato dai magnati nobili, e il governo dei Priori, composto da rappresentanti delle Arti maggiori ossia i borghesi più facoltosi. Il 18 giugno 1378, il gonfaloniere di giustizia Salvestro di Alamanno de' Medici propose una petizione per rafforzare gli Ordinamenti di Giustizia, le disposizioni attraverso le quali quasi un secolo prima erano stati esclusi i nobili dal governo cittadino. Questa proposta scatenò una reazione sia dei magnati contro Salvestro, che delle Arti, unite al popolo minuto, a difesa degli Ordinamenti. La tensione culminò in saccheggi che furono sedati con difficoltà la sera del 22 giugno, ma l'atmosfera rimase tesa.
Nelle settimane seguenti, il popolo minuto, in un clima di paura, cominciò a considerare l'idea di un'insurrezione per ottenere un riconoscimento politico e il diritto di accedere alle magistrature cittadine. Il tumulto esplose il 20 luglio quando si diffuse la voce che i Priori avessero arrestato e torturato alcuni cittadini sospettati di organizzare la rivolta. Inizialmente scesero in piazza gli operai della lana, chiamati da quel momento i Ciompi, ma presto tutte le altre Arti si unirono alla protesta, eccetto quella dei lanaioli. Due giorni dopo, i Priori abbandonarono il Palazzo, che fu preso senza spargimento di sangue dai rivoltosi. Michele di Lando, un uomo del popolo, venne fatto Gonfaloniere di Giustizia e prese il controllo della città. Nei giorni successivi, furono istituite tre nuove Arti per includere gli operai della lana e furono introdotte riforme nel governo cittadino, con la partecipazione del popolo minuto.
Tuttavia, le tensioni aumentarono quando il governo di Lando sembrò favorire il popolo ricco tradendo il popolo minuto che tornò a sentirsi emarginato. Le Arti minori presero le distanze dall'Arte del Popolo di Dio (così era chiamata la neo costituita corporazione degli operai lanaioli) per via degli obiettivi divergenti. Il 31 agosto, le Arti tradizionali, con il sostegno del governo, attaccarono i Ciompi, oramai isolati, mentre si trovavano in piazza della Signoria. Dopo una violenta repressione, l'Arte dei Ciompi fu ufficialmente soppressa e Firenze tornò sostanzialmente alla sua struttura politica precedente, seppur non completamente.
Questi eventi ebbero un impatto significativo sulla popolazione fiorentina, in particolare per i ceti più alti, che furono colti di sorpresa. Gli storici, sia dell'epoca che moderni, hanno interpretato in vari modi questi eventi, alcuni vedendoli come una manipolazione del popolo minuto da parte dei poteri esistenti, altri riconoscendo obiettivi politici chiari e una presa di coscienza sociale anticipatrice dei futuri conflitti tra capitale e movimento operaio.