Tesoro dei Guelfi
Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
Il tesoro dei Guelfi o anche tesoro Guelfo (in tedesco Welfenschatz) è una collezione di arte ecclesiastica medievale originariamente ospitata nella collegiata dei Santi Biagio e Giovanni Battista oggi cattedrale a Braunschweig, in Germania. Il tesoro è composto principalmente da lavori di oreficeria tra l'XI e il XV secolo. È noto come Welfenschatz solo dal 1866, quando divenne di proprietà privata della famiglia esiliata dei Welfen, ossia i Guelfi, eponimi della fazione politica guelfa, i cui antenati lo avevano donato alla cattedrale.
L'appellativo in lingua italiana come "tesoro Guelfo", benché ricorrente, è quindi improprio o comunque fraintendibile, poiché l'aggettivo "guelfo" è da riferire alla famiglia eponima e non alla fazione. L'accezione maiuscola "Guelfo" anziché "guelfo" in minuscolo è senz'altro più corretta e permette di ovviare all'equivoco almeno nella forma scritta, benché in realtà la traduzione più corretta in assoluto dovrebbe essere semplicemente "tesoro dei Welfen".
Durante il nazismo, il tesoro fu interamente venduto dai Welfen a un consorzio di mercanti d'arte ebrei e, dopo ulteriori dispersioni, divenne proprietà dello stato prussiano in una controversa trattativa orchestrata da Hermann Göring. Dopo la seconda guerra mondiale divenne infine proprietà della Fondazione del patrimonio culturale prussiano, che lo gestisce tuttora. I tentativi degli eredi mercanti d'arte di riottenere il tesoro fallirono sia nella procedura legale tedesca, sia in quella statunitense, intentate rispettivamente nel 2003 e nel 2015. Allo stesso modo, nessuna richiesta di restituzione da parte della città di Braunschweig è mai stata accolta.
Quel che rimane oggi in Germania del tesoro è conservato soprattutto presso il Kunstgewerbemuseum di Berlino, il resto è sparso in varie collezioni museali del mondo, e svariati pezzi sono perduti o irrintracciabili.