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valuta dell'Eritrea italiana (1890-1921) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Tallero d'Eritrea fu una moneta coniata in Italia sotto il regno di Umberto I.
Tallero d'Eritrea fuori corso | |
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Nome locale | Tallero d'Eritrea |
1 Tallero d'Eritrea | |
Stati | Colonia eritrea |
Frazioni | 10 decimi |
Monete | 1 decimo, 2 decimi, 4 decimi, 1 tallero |
Entità emittente | Zecca di Roma Zecca di Milano |
Periodo di circolazione | 1890 - 1921 (de jure) |
Sostituita da | Lira dell'Africa Orientale Italiana dal 1936 |
Tasso di cambio | 1 tallero = 5 lire (1890) |
Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica | |
Con l'annessione dell'Eritrea all'Italia, avvenuta nel 1890, si stabilì di coniare una moneta per i nuovi possedimenti, nei quali circolavano i vecchi Talleri di Maria Teresa, battuti dalla zecca di Vienna. Si introdusse in quelle terre il sistema monetario composto dal tallero, o pezzo da 5 lire, che, nel peso e nel diametro, era molto simile al tallero della vicina Etiopia; i sottomultipli erano composti da monete d'argento da 4/10, 2/10 e 1/10 di tallero, corrispondenti a lire italiane 2, 1 e 0,50. Tali monete avevano corso legale soltanto in Eritrea; in Italia potevano essere cambiate solo presso la Tesoreria, in altrettante monete nazionali. Con la convenzione tra l'Italia e l'Etiopia, del 1º ottobre 1889 vennero regolamentate le norme di circolazione.
L'incarico di allestire i coni delle suddette monete, venne affidato all'incisore capo della zecca di Roma, Filippo Speranza e le monete vennero coniate in quella zecca, fatta eccezione per il pezzo da 0,50 che fu battuto a Milano.
Il titolo è di argento 800/1000, il diametro è di 40 mm, il peso è di 28,12 g ed il contorno è rigato.