Storia economica dell'Unione Sovietica
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L'economia dell'Unione Sovietica è stata la seconda del mondo per volume, dal 1945 al 1991.[1] Basata su un sistema di proprietà statale e di pianificazione amministrativa, fu la più grande forma di economia pianificata della storia contemporanea.
Il primo grande progetto di pianificazione economica fu il piano Goelro, introdotto nel 1920 e realizzato nelle linee base entro il 1931. Includeva la costruzione di una rete di 30 impianti elettrici regionali, tra cui 10 idroelettrici, e numerose aziende industriali di stato alimentate proprio da questi impianti. Il Goelro diventò il prototipo dei successivi piani quinquennali.
Dal 1928 al 1991, tutto il corso dell'economia fu guidato da piani di sviluppo. L'URSS divenne uno dei principali fornitori di prodotti industriali, soprattutto nei settori metallurgico, chimico, bellico ed aerospaziale, ma accusava un pesante ritardo nella produzione di beni di consumo durevoli. Dopo lo scioglimento dell'URSS nel 1991 in seguito alle riforme di Michail Gorbačëv, molte delle 15 ex repubbliche sovietiche hanno smantellato l'economia di Stato ed avviato una difficile transizione verso quella privata.