Storia della Galizia (Europa orientale)
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La storia della Galizia non può prescindere dall'arrivo degli ungheresi nel cuore della pianura dell'Europa centrale intorno all'899, i quali costrinsero le tribù slave dei vistolani, dei croati bianchi e dei lendiani ad accettare il dominio magiaro. Nel 955 le aree a nord dei Carpazi costituivano una parte autonoma del Ducato di Boemia e lo rimasero fino al 972 circa, quando iniziarono ad emergere le prime rivendicazioni territoriali polacche (nello specifico, i polani occidentali). La Galizia è menzionata nel 981 da Nestore di Pečers'k, quando Vladimir il Grande della Rus' di Kiev la rivendicò per sé nella sua campagna di espansione verso ovest. Nell'XI secolo l'area finì in mano alla Polonia (1018–1031 e 1069–1080), per poi ritornare alla Rus' di Kiev. Tuttavia, alla fine del XII secolo, gli ungheresi manifestarono la propria volontà di prendere possesso del principato: ne nacque una serie di schermaglie, cessata solo quando Casimiro III di Polonia annetté la Galizia nel 1340–1349. I basso-sassoni della Prussia e della Germania centrale si stabilirono in alcune aree a nord e ovest della regione dal XIII al XVIII secolo, sebbene la stragrande maggioranza della provincia storica rimase indipendente dal dominio tedesco e austriaco.
Il territorio fu colonizzato dagli slavi orientali nell'Alto medioevo e, nel XII secolo, fu costituito il Principato di Galizia capeggiato dalla dinastia rjurikide (riportato anche nelle fonti con le varianti Halicz, Halyč, Galič o Galic), fuso alla fine del secolo con la vicina Volinia nel Principato di Galizia-Volinia e rimasto in essere per un secolo e mezzo. Nel 1352, quando il principato fu spartito tra il regno polacco e il Granducato di Lituania, la maggior parte della Galizia andò alla corona polacca, pure dopo l'unione del 1569 tra Polonia e Lituania. Dopo le spartizioni della Confederazione polacco-lituana nel 1772, il Regno di Galizia e Lodomiria, o più semplicemente Galizia, divenne la provincia più grande, più popolosa e più settentrionale dell'Impero austriaco, dove rimase fino alla dissoluzione dell'Austria-Ungheria alla fine della prima guerra mondiale nel 1918.