Lingua spagnola in Cile
dialetto della lingua spagnola / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La lingua spagnola in Cile, o più semplicemente lo spagnolo cileno, è una varietà della lingua castigliana ampiamente e reciprocamente comprensibile rispetto allo spagnolo "standard", da cui tuttavia si distingue sia per la pronuncia sia per la grammatica e il lessico. Le differenze sono più evidenti nel linguaggio popolare e informale, mentre nello scritto e nel parlato "ufficiale" (linguaggio legale, amministrativo, discorsi pubblici in genere e simili) tendono ad attenuarsi.[5]
La somiglianza fra i dialetti ispanoamericani e quello andaluso ha diffuso già a partire dalla fine del Seicento la convinzione di una filiazione diretta del cosiddetto "spagnolo atlantico" da quello parlato nel sud della Spagna. Tuttavia questa ipotesi è oggi generalmente rifiutata dai filologi che giudicano indimostrato il presupposto su cui si basa, e cioè la netta prevalenza di spagnoli di origine andalusa fra quanti parteciparono alla colonizzazione delle Americhe,[2] e lo ritengono tutt'al più un'utile spiegazione delle somiglianze esistenti fra linguaggi "fratelli".[3]
Il fatto che somiglianze si riscontrino anche con varietà della lingua spagnola geograficamente distanti come quella parlata nelle Isole Canarie dimostrerebbe invece che il cileno, allo stesso modo degli altri idiomi ispanoamericani, non è figlio di un particolare dialetto iberico. Allo stesso tempo, è fin troppo ovvio che la prossimità geografica giustifica l'abbondanza di affinità con il dialetto rioplatense.[4]
Anche se non riconosciuta come tale, è di fatto la lingua ufficiale del Cile ed è parlata dalla quasi totalità dei cileni.[6] In realtà la sua diffusione non è uniforme in tutto il paese dove, al nord, prevale il dialetto andino e, a sud (arcipelago di Chiloé), quello chilote,[7] mentre lungo il confine argentino (in particolare nella regione di Cuyo e, in misura minore, in Patagonia) si registrano influenze vicendevoli con il rioplatense.[8]