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Sol Indiges ("Sole Indìgete") è il termine che indica una divinità solare dell'antica religione romana. Il termine indiges , che si ritrova anche nei Di indigetes, è di significato incerto ed è tradotto come "nativo" o "invocato".
Secondo le fonti romane, il culto del Sole fu introdotto da Tito Tazio poco dopo la fondazione di Roma[1][2].
Secondo Tacito a Roma vi era un tempio dedicato al Sole nel Circo Massimo[3], attestato per i primi tre secoli dell'era cristiana.[4] Un altro tempio dedicato al Sole era presente sul Quirinale, dove veniva offerto un sacrificio annuale al Sol Indiges il 9 agosto, per commemorare la vittoria di Gaio Giulio Cesare nella battaglia di Farsalo[5][6]
Sulla base del frammento dei Fasti scoperti a Ostia antica nel 1921, in cui si legge la scritta ON IND [igeti[7] è stato ipotizzato che al Sol Indiges fosse dedicato anche l'11 dicembre della festa degli Agonalia, dedicata al dio romano Apollo, venerato con l'appellativo di indigete.[8]
Un santuario dedicato al Sol Indiges è attestato nel luogo dello sbarco di Enea, alla foce del Numico presso Lavinium.[9]
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