Seconda Divisione 1930-1931
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La Seconda Divisione 1930-1931 fu il torneo regionale superiore di quell’edizione del campionato italiano di calcio.
Seconda Divisione 1930-1931 | |
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Competizione | Seconda Divisione |
Sport | Calcio |
Edizione | 1ª |
Organizzatore | Direttori Regionali e Direttorio Divisioni Superiori per le finali |
Date | dal 12 ottobre 1930 al 21 giugno 1931 |
Luogo | Italia |
Formula | gironi e finali |
Cronologia della competizione | |
Concluso il percorso di riforma ideato nel 1925 avendo spacchettato su tre tornei del DDS i due della Lega Nord, la Seconda Divisione venne a trovarsi in perfetta continuità con la Terza Divisione del Progetto Pozzo e la Promozione dell’ordinamento postbellico, e quindi perse le caratteristiche interregionali degli ultimi anni. Con lo spostamento di competenza dai Direttori Inferiori ai Direttori Regionali la composizione dei gironi di Seconda Divisione subì dei notevoli stravolgimenti, anche perché come la vecchia Promozione divenne l’ultimo campionato di merito permettendo l’accesso diretto di società di nuova affiliazione. Per le regioni in cui il numero delle società di Seconda Divisione era molto limitato la F.I.G.C. stabilì degli spostamenti che adesso non riterremmo molto logici.
Al Direttorio Regionale Marchigiano fu demandata l'organizzazione di un girone unico comprendente anche le squadre dell'Umbria e dell'Abruzzo, mentre il Direttorio Regionale Laziale fu obbligato ad includere le squadre sarde e quello pugliese le lucane. In Trentino e in Calabria non c’erano squadre.
Una grande novità di questa stagione fu rappresentata dalla presenza di squadre riserve: difatti con l'eliminazione del torneo regionale loro dedicato, le società militanti in Serie A e in Serie B avevano l'obbligo di iscrivere le loro squadre riserve in Seconda Divisione, escluse però dal meccanismo di promozione (rappresentato come gli anni precedenti dalla disputa della fase finale) poiché il loro campionato di merito era la Serie A o la Serie B.
Per assegnare i titoli di "Campione Regionale", ove si disputavano più gironi, era necessaria la disputa di un girone di finale (al quale potevano partecipare anche le squadre riserve). Le finali per il titolo regionale potevano essere disputate anche dalle società impegnate alle finali per la promozione alle Prima Divisione.