Il manachino beccolargo (Sapayoa aenigma Hartert, 1903) è un uccello passeriforme, unica specie del genere Sapayoa e della famiglia Sapayoidae.[2].

Descrizione

Dimensioni

Misura circa 17-18 cm di lunghezza, compresa la coda la cui lunghezza arriva a circa la metà del corpo.

Aspetto

Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto, muniti di una grossa testa e di un becco forte e allungato, leggermente uncinato verso il basso nella parte distale.
La colorazione del piumaggio è bruno-olivastra su tutto il corpo, con tendenza a scurirsi su ali e coda e a schiarirsi divenendo giallastra sul petto e specialmente sulla gola e bianco-grigiastra sui fianchi: le zampe sono grigio-nerastre, il becco è anch'esso grigio-nerastro con tendenza a schiarirsi in punta, gli occhi sono bruno-rossicci.

Biologia

Si tratta di uccelli che vivono da soli o in coppie, a volte in associazioni ad altre specie affini: piuttosto statici, passano periodi anche lunghi della giornata su un posatoio, individuando fonti di cibo che poi si apprestano a raggiungere.

Alimentazione

La dieta del manachino beccolargo sembra essere composta in parti equivalenti di frutta matura ed insetti e altri invertebrati.

Riproduzione

Le abitudini riproduttive di questi uccelli sono ancora in massima parte sconosciute.

Distribuzione e habitat

Il manachino beccolargo è diffuso dall'istmo di Panama a sud lungo la fascia costiera occidentale della Colombia, fino all'Ecuador settentrionale. Il suo habitat è rappresentato dalla foresta pluviale di pianura con ricco sottobosco, preferibilmente in prossimità di corsi d'acqua[3].

Tassonomia

La sistematica di questo uccello è stata piuttosto controversa, come attestato anche dal suo nome scientifico (aenigma in latino significa appunto "enigma", in riferimento alle difficoltà di classificazione): storicamente ascritta alla famiglia Pipridae, nella tassonomia degli uccelli di Sibley-Ahlquist si constata che la specie è imparentata con gli Eurylaimidae ed i Pittidae del Vecchio Mondo, rispetto ai quali rappresenterebbe un gruppo fratello che avrebbe cominciato a divergere durante l'Eocene, piuttosto che con i tiranni americani coi quali condivide l'areale [4][5]. In questo senso, il manachino beccolargo costituirebbe l'ultimo rappresentante di un clade di eurilaimidi che, nati come gruppo in Oceania, mentre gli altri esponenti si spostavano in direttrice nord-ovest verso l'Asia e l'Africa, si muoveva in direttrice nord-est colonizzando il Sud America[6]: per questo motivo alcuni autori hanno suggerito la classificazione di questi uccelli nella famiglia Eurylaimidae[7][8], mentre altri, rifiutando tale accorpamento in virtù del fatto che la specie appare filogeneticamente equidistante dagli eurilaimi e dalle pitte, hanno proposto l'ascrizione del manachino beccolargo ad una famiglia monotipica a sé stante, Sapayoidae[9] o addirittura la loro ascrizione a famiglie terze, ugualmente equidistanti da eurilaimidi e pittidi, quali i Philepittidae[10].

Il Congresso Ornitologico Internazionale (2018) colloca Sapayoa aenigma nella famiglia monospecifica Sapayoidae.[2]

Note

Bibliografia

Altri progetti

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