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I riti della 'ndrangheta sono dei cerimoniali necessari per poter essere ammessi all'organizzazione criminale. Essa, in quanto società segreta, nell'arco della sua storia ha sviluppato molti riti per ogni occasione. Inoltre è l'unica delle organizzazioni criminali di stampo mafioso operanti in Italia ad aver mantenuto i riti che la contraddistinguevano nel passato.[2]
«In tale contesto, non appartengono al passato i rituali di affiliazione. Le più recenti acquisizioni investigative danno conto, infatti, di quanto essi siano tuttora indispensabili per definire appartenenza e gerarchie interne, per rafforzare il senso di identità e per dare “riconoscibilità” all’esterno, anche in contesti extraregionali e persino internazionali.»
Essi sono tramandati o oralmente o tramite dei codici, i quali sono stati rinvenuti varie volte dalle forze dell'ordine, o anche tramite audiocassette o CD in forma musicale autoprodotta.[3]
Si ha una descrizione dei primi riti di 'ndrangheta da una sentenza del tribunale di Reggio Calabria del 16 luglio 1890, la picciotteria (nome attribuito allora all'organizzazione) era compartimentata in Maggiore e Minore: i camorristi fanno parte della prima i picciotti della seconda. Nell'organigramma della Minore facevano parte il picciotto di giornata e il puntaiolo (cassiere). Per la promozione alla dote di camorrista il picciotto di sgarro doveva versare al puntaiuolo (cassiere dell'organizzazione) la "dritta", una quota utilizzata poi per preparare un pranzo con tutti gli affiliati.[4]
Per essere ammesso come "picciotto liscio" prima dote in seno all'organizzazione si giurava: "La mia votazione franca e libera, ed affermativa per riconoscere in carne, pelle ed ossa per mio fedele compagno (nome del compagno) e spartire con lui fino all'ultimo centesimo, difenderlo giusto ed ingiusto qui ed in qualsiasi punto ci possiamo incontrare. Quindi il bacio".[4]
«... il rituale è bello in tutte le cose, è quello che fa... il rituale ci vuole, ci vuole tutto, il rituale bisogna prepararlo e basta.»
Il 22 ottobre 2019 lo Squadrone eliportato carabinieri cacciatori "Calabria" di Vibo Valentia scoprono in un edificio a Vibo Valentia un arsenale di armi riconducibile al clan dei Piscopisani. Su un muro dell'abitazione era scritto: "Minofrio, Mismizzu e Misgarro", i tre cavalieri che si usano nel rito per il conferimento della dote di sgarro.[6][7]
Prima dei codici l'unica modalità per la comunicazione delle leggi e riti della società era solo la via orale ed era anzi vietato metterle per iscritto per il pericolo che le forze dell'ordine ne potessero entrare in possesso. Già, alla fine dell'Ottocento, però questa regola viene a cadere testimoniata dal ritrovamento dei primi codici.[8] Erano i primi testi in cui vennero scritti i riti di affiliazione e promozione e comportamento, nonché di memorizzazione della terminologia in uso.
Il primo codice ritrovato è stato quello di Nicastro nel 1888, il secondo quello di Seminara nel 1896 e il terzo, un codice sequestrato a Catanzaro nel 1902.[9]
Nel 2013, dopo l'arresto a Roma di Gianni Cretarola accusato dell'omicidio di Vincenzo Femia, gli agenti trovano nella sua abitazione tre fogli scritti a mano in un codice composto da lettere greche, latine e simboli particolari. Una volta decifrato si è scoperto essere un codice di 'ndrangheta, tra cui era formulato il rito di battesimo[18] e che è stato ribattezzato come Codice di San Luca.[9]
Nell'operazione Insomnia del 2014 nel centro di Vibo Valentia, in corso Vittorio Emanuele in un negozio d'abbigliamento viene ritrovato un taccuino con scritti i riti di affiliazione, e un altro documento nell'abitazione di uno degli indagati a Stefanaconi.[19]
Il 26 aprile 2018 in un garage di Nicotera Marina i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia trovano un quaderno con 32 fogli scritti a mano riti di affiliazione.[20]
Negli ambienti della malavita siciliana e nelle rappresentazioni dell'Opera dei Pupi, il baccaglio (in siciliano baccagghiu) era un gergo usato da malavitosi e cantastorie che volevano trasmettere contenuti eversivi (o comunque invisi alla élite al potere). Questa "lingua inesistente" comunque sconosciuta alla polizia, li metteva al riparo da eventuali punizioni.
Per l'origine mitica della 'ndrangheta viene fatto riferimento a tre cavalieri spagnoli, Osso, Mastrosso e Carcagnosso[21], che in tempi lontani per vendicare l'onore della sorella uccidono un uomo e per questo vengono condannati a 29 anni, 11 mesi e 29 giorni di carcere nell'Isola di Favignana. Al termine del periodo di detenzione maturarono quelle regole di onore e omertà che costituiscono il codice della "società" e contraddistingueranno le future organizzazioni criminali mafiose italiane e si dividono: Osso fonderà Cosa Nostra in Sicilia, Mastrosso la 'ndrangheta in Calabria e Carcagnosso la Camorra a Napoli.[22][23][24]
"L'albero della scienza è una metafora di come è strutturata la società,[25] da un codice rinvenuto durante un rito di affiliazione rivela che l'albero della Scienza è diviso in 6 parti:
«Il fusto rappresenta il capo di società; il rifusto il contabile e il mastro di giornata; i rami i camorristi di sangue e di sgarro; i ramoscelli i picciotti o puntaioli; i fiori rappresentano i giovani d'onore; le foglie rappresentano la carogne e i traditori della 'ndrangheta che finiscono per marcire ai piedi dell'albero della scienza".»
Alla base dell'albero è rappresentata anche una tomba per simboleggiare la fine delle foglie.[25]
La ‘ndrina, afferma Malafarina nel Il codice della 'Ndrangheta viene rappresentata come un giardinetto di rose e fiori con in mezzo una stella dove si battezzano picciotti, camorristi e giovani d'onore. Il picciotto entra nel “giardinetto” a fronte scoperta con i ferri alle braccia e i piedi alla tomba.
Il battesimo del Locale è un rito facoltativo che si fa a discrezione del capo-società, colui che presiede la riunione e consiste nella purificazione del Locale. Precede il rito obbligatorio della formazione della società.
Il 26 novembre 2014 durante un'operazione della DDA di Catanzaro vengono ritrovate queste formule scritte su un taccuino in un negozio di scarpe di Vibo Valentia.[27]
Il rito si consuma mediante questa formula:
«
Capo-Società: Buon vespero. Saggi compagni
Gli altri: Buon vespero
Capo-Società: State accomodi per battezzare questo locale?
Gli altri: Stiamo accomodi
Capo-Società: A nome dei nostri vecchi antenati, i tre cavalieri spagnoli Osso, Mastrosso e Carcagnosso, battezzo questo locale se prima lo riconoscevo per un locale che bazzicavano sbirri e infami, da ora in poi lo riconosco per un luogo sacro santo e inviolabile dove può fermare e sformare questo onorato corpo di società.»
Una variante dell'ultima frase del capo-società trovata nella zona di Rosarno è:
«
Io battezzo questo locale sacro santo e inviolabile come l'hanno battezzato i tre vecchi cavalieri spagnoli Osso, Mastrosso e Carcagnosso, se prima lo conoscevo come un locale di transito e passaggio da ora in poi lo riconosco per un locale battesimale dove si battezzano picciotti, giovani d'onore e camorristi.»
Con la formula di Formazione della società incomincia qualsiasi riunione di 'Ndrangheta che riguardi qualsiasi attività del Locale.
«
Capo-Società: Buon vespero
Gli altri: Buon vespero
Capo-Società: Siete conformi?
Gli altri: Siamo conformi.
Capo-Società: Su che cosa?
Gli altri: Sulle regole di società
Capo-Società: Nel nome dell'arcangelo Gabriele e di Sant'Elisabetta, circolo di società è formato. Ciò che si dice in questo circolo a forma di ferro di cavallo, qua si dice e qua rimane, chi parla fuori da questo luogo è dichiarato tragediatore a suo carico ed a discarico di questa società.»
Una formula differente di Rosarno è:
«
Capo-Società: Buon vespero
Gli altri: Buon vespero
Capo-Società: Siete conformi?
Gli altri: Siamo conformi.
Capo-Società: Calice d'argento, ostia consacrata, parole d'omertà è formata società»
Successivamente i presenti si baciano la mano e poi si siedono a braccia conserte per tutta la durata della riunione con l'eccezione del capo-società. Ora la riunione può incominciare.[28]
«BUON VESPERO siete conformi !!! su' di chè a batezzare societa conformissimo batezzo e ribatezzo questa società così come la batezzarono i nostri tre fondatori :conte qulino, conte rosa e cavaliere di spagna se loro lo batezzarono con fiori rosa e gelsomini alla mano destra io lo batezzo con fiori rosa e gesolmini ala mano destra se loro lo batezzarono con ferri catene e camicia di forza io lo batezzo con ferri catene e camicia di forza se prima questo locale era transitato da sbiri carogne infami e tragediatori da questo momento lo conosco come un posto sacro santo e inviolabile e con parola d'umiltà e batezzata località»
L'iniziato nella 'ndrangheta si chiama contrasto onorato. Quando diventa Picciotto d'onore deve compiere il rito di battesimo (o anche rito di rimpiazzo o rito di taglio della coda[29]), nome preso dalla tradizione cristiana che lo farà entrare nella onorata società. Un affiliato, il quale garantisce per lui con la vita, lo presenta davanti agli altri componenti della 'ndrina che devono essere almeno 5 più un anziano della famiglia che celebrerà il rito.[30] In carcere può capitare di non essere nel numero prestabilito, e dalla confessione recente di Vincenzo Femia, rivela che per il suo battesimo nella calzoleria del Carcere di Sulmona le persone mancanti furono rappresentate da fazzoletti annodati.[18]
Il capobastone dirà: Calice d'argento, ostia consacrata, parole d'omertà è formata la società.[17]
Il Contrasto Onorato presentato dal suo garante al Capo-Società che affermerà:
«Prima della famiglia, dei genitori, dei fratelli, delle sorelle viene l’interesse e l’onore della società, essa da questo momento è la vostra famiglia e se commetterete infamità, sarete punito con la morte. Come voi sarete fedele alla società, così la società sarà fedele con voi e vi assisterà nel bisogno, questo giuramento può essere infranto solo con la morte. Siete disposto a questo?»
Il contrasto onorato è anche chiamato a giurare nel nome di
«nostro Signore Gesù Cristo. Dovrà giurare con la figura di San Michele Arcangelo tra le sue mani mentre brucia e dovrà pronunciare: Io giuro dinanzi a questa società di essere fedele con i miei compagni e di rinnegare padre, madre, sorelle e fratelli e se necessario, anche il mio stesso sangue.»
[31]. Oppure un'altra variante:
«Giuro su questo pugnale e su questa tomba, larga e profonda al livello del mare, dove nessuno la potrà scoprire, di essere fedele coi miei compagni e tutti saggi mastri. Di non trasgredire le regole sociali e di essere sempre pronto ad ogni chiamata dell’Onorata Società»
[17].
In casi particolari come il carcere basterà compiere il rito pungendosi il dito per l'"offerta di sangue" e bere il proprio sangue senza bruciatura del santino.[18]
Avviene poi lo scioglimento della Società cioè la riunione
«Capo-società: Da questo momento abbiamo un nuovo uomo d'onore, Società ha formato, il circolo è sciolto. Buon vespero. Gli altri: buon vespero.»
«
Il rito di passaggio a camorrista avviene prima elencando da parte di un affiliato le sue qualità positive e da un altro affiliato le qualità negative, questa operazione è definita Contraddittorio. Dopo avviene la Pungitina cioè il giuramento di sangue. Si punge l'indice della mano destra del picciotto dimodoché delle gocce di sangue cadano sulla figura di santa Annunziata e poi le si dà fuoco. Alla funzione è presente anche il contabile dell'organizzazione (chi gestisce la parte economica di un Locale).[33]
Formula di perquisizione:
«
Mastro di Giornata: Buon Vespero state conformi a sequestrare queste armature?
Tutti: Siamo conformi
Mastro di Giornata: Se prima mi riconoscevo per un mastro di giornata da questo momento mi conoscerete per un poliziotto d'omertà che fa il suo dovere in società formata. Chi ha armature che le tirasse fuori.
Mastro di Giornata: Ora che sono sequestrate qualsiasi armatura, guai a chi trovo specchi, coltelli e rasoi, verrà praticato con due e tre zaccagnate (coltellate) nella schiena, come è prescritto dalla regola sociale, con una mano mi ribasso e con un'altra vi passo le pulci.»
Formazione della società:
«
Capo società: Buon Vespero saggi compagni
Tutti:Buon vespero
Capo società: Siete accomodi per formare società di sgarro?
Tutti: accomodissimi
Capo società: Con bastone d'oro e pomello d'argento stella mattutina che forma a ciampa di cavallo società criminale e 'ndrina con parole d'uomo e parole d'omertà è formata società. A nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru è formata la società di sgarro.»
Promozione a sgarrista:
«
Capo società: A nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru passo alla prima votazione su <nome camorrista> Se prima lo riconoscevo come camorrista di sangue da questo momento lo riconosco per uno sgarrista fatto a voce appartenente e non appartenente a questo corpo di società sacra santa e inviolabile.»
Si procede poi al taglio della testa della figura di San Michele Arcangelo e poi la si brucia e si fa una croce col coltello sul pollice del camorrista.
Formula di battesimo finale:
«
A nome di Minofrio, Mismizzu e Misgarru che gli hanno tagliato la testa a San Michele Arcangelo perché è stato molto severo nella sua spartizione e il suo corpo è stato sepolto sotto due pugnali incrociati, la sua testa è stata bruciata e con la sua cenere ti battezzo e ti consacro sgarrista.
Se prima lo riconoscevo come sgarrista non consacrato, adesso lo riconosco sgarrista battezzato e consacrato. Io mangerò con lui centesimo, millesimo e soldo della baciletta, gli difenderò carne sangue pelle e ossa fino all'ultima goccia del mio sangue se raggiri porta macchia donerò infamità a carico suo e a scarico della società.»
I protettori della Santa e dei santisti sono: Giuseppe Mazzini, Giuseppe Garibaldi e Alfonso La Marmora.
Il santista viene riconosciuto da una croce grande pochi millimetri fatta con una lama su una spalla.
Il 19 settembre 2014, per la prima volta, viene pubblicato un filmato registrato dal ROS dei carabinieri di Milano nell'ambito dell'operazione Insubria, che mostra il passaggio alla dote di Santa a Castello Brianza (MB), è inoltre il primo video a riprendere un rito di un'organizzazione criminale di stampo mafioso.[34][35][36][37]
Uno sgarrista, massimo grado della società minore che vuole passare alla società maggiore cioè la Santa riceve idealmente la cosiddetta chiave d'oro e attende il benestare della società maggiore di San Luca. Questo periodo di attesa è detto Santa del Purgatorio. La chiave viene così restituita in una riunione di santisti. La tradizione vuole che questa chiave si trovi in fondo al mare e possa essere prelevata solo da santisti.[39]
Giuro di portare sempre con me questa boccetta di veleno e se per disgrazia dovrei tradire questi nuovi fratelli di Santa di avvelenarmi con le mie stesse mani.[40]
Giuro su questa arma e di fronte a questi nuovi fratelli di Santa di rinnegare la società di Sgarro e qualsiasi organizzazione e fare parte alla santa corona e dividere sorte e vita con questi nuovi fratelli.[41]
Di seguito il testo di una riunione tra santisti che concede la dote di santa ad un affiliato intercettata per la prima volta a Castello Brianza (LC nel 2014:
«Buon vespero e santa sera ai santisti ...
Giustappunto questa santa sera, nel silenzio della notte e sotto la luce delle stelle e lo splendore della luna formo la santa catena
Nel nome di Garibaldi, Mazzini e Lamarmora con parole d'umiltà formo la santa società
Giuro di rinnegare tutto fino alla settima generazione da me fino ad oggi riconosciuta per salvaguardare l'onore dei miei saggi fratelli.
In nome di Garibaldi, Mazzini e Lamarmora passo la mia prima, seconda e terza votazione sul conto di - nome persona -
Se prima lo conoscevo come un saggio fratello fatto e non fidelizzato; da questo momento lo conosco come un mio saggio fratello.
Sotto la luce delle stelle e lo splendore della luna, sformo la santa catena.
Nel Nome di Garibaldi, Mazzini e Lamarmora, con parole d'umiltà è sformata la santa società.»
Si procede con una prima votazione:
«Capo società: Saggi fratelli siamo pronti per la federizzazione?
Tutti: prontissimi
Capo società: A nome di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e di Nostro Signore Gesù Cristo passo la prima votazione sul conto del nostro fratello <nome santista> . Se fino adesso era un uomo riconosciuto alla Santa/sacra corona adesso lo riconosciamo per un nostro fratello non ancora riconosciuto e federizzato.»
C'è poi una seconda votazione con formula conclusiva:
«A nome di Gasparre, Melchiorre e Baldassarre e di Nostro Signore Gesù Cristo passo alla seconda votazione. Se fino adesso era riconosciuto fratello non ancora appartenente, adesso lo riconosciamo appartenente e non federizzato.»
Poi gli si incide su una spalla una croce e il neo-vangelista recita quest'altra formula:
«Giuro sopra questa arma e di fronte a questi fratelli di non partecipare a nessuna società e a nessuna organizzazione tranne al Sacro Vangelo, giuro di essere fedele dividendo sorte e vita con i miei fratelli.»
Si arriva all'ultima votazione.
«A nome di Gasparre, Melchiorre e Baldassarre e di noi tutti saggi fratelli presenti e assenti si passa alla terza e ultima votazione. Al nuovo fratello amato e abbracciato, federizzato e baciato con giuramento già fatto e con la croce sulla spalla sinistra giurando con lui di essere fedele con gioia e sangue.»
Infine si scoglie la società di Vangelo:
«A nome di Gasparre, Melchiorre e Baldassarre in questo sacro giorno e con la luce del cielo, noi saggi fratelli cavalieri d'onore sformiamo il sacro vangelo.»
Qui sotto sono elencante le frasi di rito intercettate per l'assegnazione di queste tre doti.
«A nome del cavaliere di spagna, conte Ugolino e fiorentin di Russia, con spada e spadino è formato il Quartino»
«A nome di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, giuro sulla punta dello spadino, hanno formato il Trequartino".»
Variante:
«A nome di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre e Carlo Magno, giuro sulla punta dello spadino, hanno formato il Trequartino".»
Per questa dote, nel 2019 durante l'operazione Rinascita-Scott contro le consorterie del vibonese è stato ritrovato un documento con la seguente formula:
«A nome di Gaspare, Melchiorre, Baldassarre e Carlo Magno che col suo cavallo bianco distrussero tutti i nemici del suo regno, con una mantella sulle spalle e a fianco uno spadino formarono il trequartino»
«A nome del cavaliere di Spagna, conte Ugolino e fiorentin di Russia, con spada e spadino è formato il Padrino»
Qui sotto c'è un frammento di intercettazione con una frase del rito per l'assegnazione della dote di Crociata.
«A nome di Conte Aquilino che ha camminato tredici anni, tredici mesi e tredici giorni, ha varcato Gerusalemme, si prese la spada … Cavalieri di crociata»
Qui sotto c'è un frammento di intercettazione con una frase del rito per l'assegnazione della dote di Stella.
«Dal cielo e nel mare il nostro Signore Creatore è formata la stella polare.»
A nome di San Michele Arcangelo lu fiuri fiuri di li malandrini chi porta spati spatini e bilancini in manu chi taglia e rintaglia in carne pelle e ossa, così vi rintglio io, punti, favella, tragenza e cica in bocca, a nome della Santissima Annunziata la mia favella è libera e la vostra è vincolata.[54]
C'è una barchetta in mezzo al mare cu tri valenti marinari chi spartinu e dividinu diritti e reguli sociali ho un frustino di noce fino finissimo che galleggia nel mare; sono un vero camorrista e non mi potete rintagliare.
La musica, nell'organizzazione calabrese, sembra abbia avuto un ruolo di un certo rilievo nel tramandare i riti e il codice mafioso, secondo Enzo Ciconte difatti: I proverbi, i racconti, le canzoni, le poesie costituiscono una sorta di corpus giuridico che dettava norme e regole di comportamento. Sono state anche ritrovate canzoni incise artigianalmente che descrivevano i fatti del vertice di Montalto presieduto da Giuseppe Zappia dove furono arrestati molti 'ndranghetisti, e una canzone di quando fu arrestato Gregorio Bellocco.[56]
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