Rapporti tra servizi segreti italiani e criminalità
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I rapporti tra servizi segreti italiani e criminalità, talora supposti ma talora dimostrati anche in ambito processuale, hanno coinvolto settori dei servizi segreti italiani, i cosiddetti "servizi deviati", e organizzazioni criminali e terroristiche.
Il materiale è stato vagliato dalle varie commissioni parlamentari d'inchiesta sulle stragi, che a più riprese lo hanno analizzato per individuare eventuali organicità tra servizi segreti e criminalità organizzata, di matrice terroristica o meno. In particolare, nell'ultimo processo di Brescia sono emerse le informazioni che aveva il SID sugli attentati in preparazione nel 1974, ovvero quello a Brescia e quello dell'Italicus. Il rapporto osmotico fra servizi segreti e le organizzazioni estremiste emergerebbe con ancor più evidenza in alcuni personaggi implicati nella strage di Brescia come Marcello Soffiati, che ha partecipato materialmente alla strage di Piazza della Loggia e che allo stesso tempo è stato agente segreto e terrorista, o Maurizio Tramonte.
L'argomento è comunque particolarmente delicato, sia perché si presta ad ovvie speculazioni politiche, sia perché nelle operazioni undercover può essere difficile distinguere tra lecito ed illecito nell'azione dell'infiltrato. A tal proposito, si vedano anche i concetti di provocatore e operatività sotto falsa bandiera.
Lo studio della materia, non a caso, è stato spesso ostacolato da depistaggi, inquinamenti di prove e apposizioni del segreto.