Raif Dizdarević (Fojnica, 9 dicembre 1926[1]) è un politico bosniaco.
Raif Dizdarević | |
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Presidente della Presidenza della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia | |
Durata mandato | 15 maggio 1988 – 15 maggio 1989 |
Capo del governo | Branko Mikulić Ante Marković |
Predecessore | Lazar Mojsov |
Successore | Janez Drnovšek |
Presidente della Presidenza della Repubblica Socialista di Bosnia ed Erzegovina | |
Durata mandato | aprile 1978 – aprile 1982 |
Capo del governo | Milanko Renovica |
Predecessore | Ratomir Dugonjić |
Successore | Branko Mikulić |
Presidente dell'Assemblea federale della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia | |
Durata mandato | 15 maggio 1982 – 13 maggio 1983 |
Predecessore | Dragoslav Marković |
Successore | Dušan Alimpić |
Ministro degli affari esteri della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia | |
Durata mandato | 15 maggio 1984 – 30 dicembre 1987 |
Capo del governo | Milka Planinc Branko Mikulić |
Predecessore | Lazar Mojsov |
Successore | Budimir Lončar |
Dati generali | |
Partito politico | Lega dei Comunisti di Jugoslavia |
Di ascendenza bosgnacca, durante la seconda guerra mondiale Dizdarević partecipò alla resistenza armata nei partigiani jugoslavi, assieme ai suoi sei fratelli.
Biografia
Carriera diplomatica e politica
Dopo la guerra, come membro del Partito Comunista di Jugoslavia e alleato di Josip Broz Tito, Dizdarević fu elevato ad alte funzioni politiche. Dal 1945 è stato membro del Dipartimento di Sicurezza dello Stato. In seguito ha lavorato come diplomatico, servendo nelle ambasciate jugoslave in Bulgaria (1951–1954), Unione Sovietica (1956–1959), e Cecoslovacchia (1963–1967).
Nel 1972 è assistente segretario di stato agli affari esteri, mentre Miloš Minić ne è ministro. Dal 1978 al 1982 è presidente della Presidenza collettiva della Bosnia ed Erzegovina socialista. Nel 1982-83 è presidente dell'Assemblea Federale jugoslava. Nei quattro anni successivi, tra 1984 e 1988, serve come ministro degli esteri jugoslavo. Nel 1998-89, a seguito delle dimissioni di Hamdija Pozderac, ne prende il posto come presidente della Presidenza collettiva della Jugoslavia socialista. Durante il suo mandato da capo dello stato, la Jugoslavia aveva un debito estero di oltre 21 miliardi di dollari, e un tasso d'inflazione annuo del 217%[2] Nel marzo 1989 Dizdarević deve cancellare una visita ufficiale in Brasile, Uruguay e Senegal a causa delle tensioni nella provincia serba del Kosovo.[3]
Ultimi anni
Dizdarević, che aveva cercato di mantenere la federazione jugoslava unita, perde ogni influenza politica con l'inizio delle guerre jugoslave. In seguito ha vissuto a Sarajevo e ha pubblicato le sue memorie. Suo figlio Predrag vive negli Stati Uniti, mentre la figlia Jasminka vive a Belgrado, in Serbia.[4]
Pubblicazioni
Raif Dizdarević ha pubblicato due libri di memorie su eventi e personaggi:
- (SR) Raif Dizdarević, Aziz Hadžihasanović e Stefano Bianchini, Od smrti Tita fare smrti Jugoslavije: svjedočenja ("Dalla morte di Tito alla morte della Jugoslavia: testimonianze"), Sarajevo, Rabic, 2006, ISBN 978-9958-10275-2.
- (SR) Raif Dizdarević, Vrijeme koje se pamti: doga·daji i ličnosti ("Tempi da ricordare: eventi e personalità"), Sarajevo, Svjetlost, 2000, ISBN 9958-703-81-5.
Note
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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