Poesia georgiana
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Poesia Georgiana fu il titolo di una serie di antologie che mise in evidenza l'opera di una scuola di poeti inglesi, e che fu attiva durante i primi anni di regno di Giorgio V del Regno Unito.
Edward Marsh fu il curatore generale della serie e il centro del circolo dei Poeti georgiani, tra i quali Rupert Brooke. È stato suggerito che Brooke stesso diede una mano in alcune delle scelte editoriali.
L'idea di un'antologia prese piede come uno scherzo, quando Marsh, Duncan Grant e George Mallory decisero, una sera del 1912 di pubblicare una parodia dei molti libretti di poesia che stavano comparendo a quel tempo. Dopo qualche discussione fu deciso di dar seguito all'idea molto seriamente. Marsh e Brooke contattarono il poeta e libraio Harold Monro che aveva da poco aperto The Poetry Bookshop (La libriea della poesia) in Devonshire Street, a Londra. Egli accettò di pubblicare il libro in cambio di metà dei profitti.
Dopo l'ultima antologia delle cinque previste, comparvero altre raccolte curate da John Collings Squire, probabilmente con lo scopo di sfruttarne il successo. Il successivo fato dei poeti Georgiani (inevitabilmente noti come Squirearchia) divenne quindi un aspetto del dibattito critico riguardo alla poesia modernista, contrassegnato dalla pubblicazione di The Waste Land di Thomas S. Eliot proprio nello stesso periodo (1922). I poeti georgiani divennero quasi sinonimo di conservatorismo, ma durante il periodo delle prime antologie essi considerarono sé stessi come moderni (se non modernisti) e progressivi. Le figure più importanti, in termini letterari, sarebbero oggi considerati D. H. Lawrence e Robert Graves: nessuno di loro 'tipico'.