Regno armeno di Cilicia
regno medievale in Medio Oriente, esistito tra il 1078 e il 1375 / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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Il Regno armeno di Cilicia (in armeno Կիլիկիոյ Հայկական Թագաւորութիւն?), noto anche come Armenia Minor o Piccola Armenia (da non confondere con il Regno d'Armenia o Armenia maggiore dell'antichità), fu creato durante il Medioevo dagli esuli armeni che fuggivano dall'invasione dei Selgiuchidi della loro madrepatria[1]. Era situato sul golfo di Alessandretta del Mar Mediterraneo, in quella che oggi è la Turchia meridionale. Il regno rimase una entità autonoma dal 1078 al 1375.
Regno armeno di Cilicia | |
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Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Կիլիկիոյ Հայկական Թագաւորութիւն |
Lingue ufficiali | armeno, latino, francese |
Capitale | Tarso (1080-1198) Sis (1198-1375) |
Politica | |
Forma di Stato | feudale |
Forma di governo | monarchia |
Principi delle montagne / Re | Vedi elenco |
Nascita | 1080 con Ruben I d'Armenia |
Causa | Ribellione contro l'Impero bizantino. |
Fine | 1375 con Leone VI d'Armenia |
Causa | invasione da parte dei Mamelucchi |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Anatolia |
Religione e società | |
Religione di Stato | Chiesa apostolica armena |
Estensione del regno cilicio dell'Armenia | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero bizantino |
Succeduto da | Sultanato mamelucco |
Ora parte di | Turchia Siria |
Il regno di Cilicia venne fondato dalla dinastia Rupenide, un ramo collaterale della dinastia Bagratide che in tempi diversi salì sui troni di Armenia e Georgia.
La capitale del regno era Sis, e per lungo tempo la Cilicia rimase alleata dei Crociati e si promosse come caposaldo e baluardo della Cristianità in Oriente. Essa ebbe anche la funzione di fulcro della cultura e della identità nazionale armena quando l'Armenia rimase sotto la dominazione di potenze straniere.
Il re Leone II d'Armenia contribuì a coltivare l'economia e il commercio della Cilicia mentre crescevano le relazioni con i mercanti europei[2].
Le città ed i castelli più importanti del regno comprendevano il porto di Corico, Lampron, Partzerpert, Vahka, Hromgla, Tarso, Anazarbe, Til Hamdoun, Mamistra e il porto di Laiazzo che serviva come terminal occidentale verso oriente.
Pisani, genovesi e veneziani fondarono colonie a Laiazzo attraverso trattati con la Cilicia armena nel XIII secolo[3].
Marco Polo, per esempio, partì per il suo viaggio in Cina da Laiazzo nel 1271[3].