Piano Bakker-Schut
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Il Piano Bakker-Schut era un piano di annessione di territori tedeschi da parte dei Paesi Bassi dopo la fine della Seconda guerra mondiale come riparazione dei danni della guerra. Sebbene nell'ottobre del 1945 i Paesi Bassi avessero richiesto delle riparazioni di guerra, nella Conferenza di Jalta venne stabilito che le eventuali riparazioni di guerra da parte dei tedeschi non dovevano avere natura monetaria. Il piano per annettere i territori della Germania nordoccidentale venne elaborato da Frits Bakker-Schut, da cui il piano prese il nome.
Nelle sue forme più ambiziose, il piano Bakker-Shut prevedeva l'annessione di città tedesche come Colonia, Aquisgrana, Münster e Osnabrück. I Paesi Bassi si sarebbero ingranditi fino al 50%. La popolazione locale avrebbe dovuto o essere deportata o assimilarsi agli olandesi. Il piano venne abbandonato poiché non c'era l'assenso degli Stati Uniti, all'epoca più interessati a favorire la neonata Repubblica Federale. Tuttavia una porzione di territorio, 69 km², venne ceduto ai Paesi Bassi, per poi tornare alla Germania dietro pagamento di 280 milioni di marchi.
Al termine della guerra i tedeschi che vivevano nei Paesi Bassi vennero internati in campi di concentramento. Oltre tremila tedeschi vennero deportati. D'altro canto gli angloamericani deportarono circa centomila olandesi dalla Germania.