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specie di fungo della famiglia Phallaceae Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Phallus impudicus L. 1753, è sicuramente il fungo più conosciuto della curiosa famiglia delle Phallaceae essenzialmente per due motivi:
Phallus impudicus | |
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Phallus impudicus | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Funghi |
Divisione | Basidiomycota |
Classe | Basidiomycetes |
Ordine | Phallales |
Famiglia | Phallaceae |
Genere | Phallus |
Specie | P. impudicus |
Nomenclatura binomiale | |
Phallus impudicus L., 1753 |
L'odore sgradevole viene emanato da una gleba mucillaginosa contenente le spore che è ubicata sulla parte superiore del carpoforo; il suo scopo è quello di attirare su di sé mosche ed altri insetti che ne resteranno imbrattati e che, di conseguenza, diffonderanno le spore del fungo anche a grande distanza dal luogo di origine.
A forma di ovetto, inizialmente avvolto dalla volva chiusa, di colore bianco, poi aperta, liberando un gambo cilindrico, vuoto, spugnoso, bianco, forato alla sommità (uno pseudo-cappello), con superficie esterna alveolata, ricoperta da glutina (gleba) giallo-verde, poi verde-oliva scuro deliquescente e maleodorante.
Spesso raggiunge dimensioni considerevoli, fino a 30 cm di lunghezza.
La gleba, come già detto, è preda degli insetti che col tempo l'asportano completamente, lasciando la sommità traforata scoperta; quest'ultima può ricordare, alla lontana, il favo di una spugnola.
Il meccanismo di propagazione è identico a quello di altre specie e generi vicini, ad esempio il Clathrus ruber.
Fragile, bianca, fetida.
Giallo-verdognole in massa, 3,5 x 1,5-2,5 µm, ellissoidali.
Fruttifica nelle stagioni calde e piovose, su terreni umidi nei boschi misti o nei giardini.
Non commestibile anche se non velenoso, poco invitante.
In alcuni paesi del nord Europa viene raccolto e consumato allo stato di ovolo ma privato del peridio, quando ancora non possiede l'odore nauseante che lo contraddistingue quando è sviluppato.
Dal latino impudicus, impudico, per la sua forma fallica.
Il phallus impudicus è citato ne La montagna incantata (Der Zauberberg) dello scrittore tedesco Thomas Mann. In particolare, il dottor Krokowski, che si occupa principalmente di psicoanalisi, ne parla in una delle sue conferenze:
«E Krokowski aveva parlato di un fungo, famoso nell'antichità classica per la sua forma e per le virtù che gli erano attribuite... uno spugnolo nel cui nome latino ricorre l'aggettivo impudicus e la sua forma ricorda l'amore, l'odore invece la morte. L'impudicus infatti effonde un caratteristico odore di cadavere, quando dal cappello a campana gli sgocciola il muco tenace, verdastro, che lo copre ed è il diffusore delle spore. E fino ad oggi gli ignoranti lo considerano un afrodisiaco.»
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