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farmaco Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il pentafluoruro di bismuto è il composto inorganico di formula BiF5. In condizioni normali è un solido cristallino bianco inodore. In questo composto il bismuto è nello stato di ossidazione +5. È un forte ossidante e un fluorurante molto energico, ma non è di uso comune.
Pentafluoruro di bismuto | |
---|---|
Nome IUPAC | |
pentafluoruro di bismuto | |
Nomi alternativi | |
fluoruro di bismuto(V) | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | BiF5 |
Massa molecolare (u) | 303,97 |
Aspetto | solido cristallino bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 232-125-3 |
PubChem | 123260 |
SMILES | [F-].[F-].[F-].[F-].[F-].[BiH3+3] e [F-].[F-].[F-].[F-].[F-].[Bi+5] |
Proprietà chimico-fisiche | |
Densità (g/cm3, in c.s.) | 5,40 |
Solubilità in acqua | reazione violenta |
Temperatura di fusione | 154,4 °C (427,6 K)[1] |
Temperatura di ebollizione | 230 °C (503 K)[1] |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
Frasi H | 272, 314 |
Consigli P | 220, 280, 305+351+338, 310 |
Dopo alcuni tentativi infruttuosi di sintesi in soluzione acquosa,[2] BiF5 fu descritto per la prima volta nel 1940 da Hans von Wartenberg (1880–1960).[3]
Allo stato solido BiF5 ha una struttura polimerica, formata da catene lineari di ottaedri BiF6 connessi tramite i leganti F in posizione trans.[1][4] Una struttura analoga è presente in α-UF5. Il trifluoruro di bismuto, BiF3, è invece un composto ionico con una struttura tipo YF3.[1]
Catene (BiF5)∞ | Impaccamento delle catene |
BiF5 si può preparare facendo reagire trifluoruro di bismuto e fluoro a 500 °C:[2]
In alternativa come agente fluorurante si può usare trifluoruro di cloro a 350 °C:[5]
BiF5 è il più reattivo dei pentafluoruri degli elementi del gruppo 15. È un forte ossidante e un fluorurante molto energico. Reagisce violentemente con l'acqua formando ozono e difluoruro di ossigeno. A temperatura ambiente reagisce violentemente anche con iodio e zolfo. A temperature maggiori di 50 °C fluorura gli idrocarburi trasformandoli in fluorocarburi. A 150 °C ossida UF4 a UF6. A 180 °C fluorura Br2 a BrF3 e BrF5, e Cl2 a ClF.[1]
BiF5 reagisce inoltre con i fluoruri dei metalli alcalini, MF, per formare esafluorobismutati, M[BiF6], che contengono l'anione [BiF6]−,[6] ed eptafluorobismutati, M2[BiF7], che contengono l'anione [BiF7]2−. Quest'ultimo ha la struttura di bipiramide a base pentagonale.[7]
BiF5 è disponibile in commercio. È un composto molto reattivo e pericoloso che provoca ustioni a pelle, mucose e occhi. Come comburente può aggravare un incendio. Reagisce violentemente con l'acqua. Non ci sono dati che indichino proprietà cancerogene. Non ci sono dati sulla ecotossicità.[8]
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