Patrimoni dell'umanità del Madagascar
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I patrimoni dell'umanità del Madagascar sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Madagascar, che è divenuto parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 19 luglio 1983[1].
Al 2022 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono tre, mentre sette sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito, la Riserva naturale integrale Tsingy di Bemaraha, è stato iscritto nella lista nel 1990, durante la quattordicesima sessione del comitato del patrimonio mondiale; nel 2023 è stato notevolmente esteso e rinominato Foreste secche dell'Andrefana. Undici anni dopo, nella venticinquesima sessione, la collina reale di Ambohimanga è divenuta il secondo sito malgascio riconosciuti dall'UNESCO. Il terzo patrimonio è costituito dalle foreste pluviali dell'Atsinanana, incluse nella lista nel 2007 dalla trentunesima sessione del comitato. Due siti sono considerati naturali, secondo i criteri di selezione, uno culturale. Un sito, le foreste pluviali dell'Atsinanana, è stato iscritto nella Lista dei patrimoni dell'umanità in pericolo dalla XXXIV sessione del Comitato per il patrimonio dell'umanità, il 30 luglio 2010, a causa del disboscamento illegale e della caccia di lemuri in via di estinzione nel sito[2].