Patrimoni dell'umanità dell'Oman
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I patrimoni dell'umanità dell'Oman sono i siti dichiarati dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità in Oman, che è divenuto parte contraente della Convenzione sul patrimonio dell'umanità il 6 ottobre 1981[1].
Al 2020 i siti iscritti nella Lista dei patrimoni dell'umanità sono cinque, mentre sette sono le candidature per nuove iscrizioni[1]. Il primo sito iscritto nella lista è stato nel 1987 il Forte Bahla, durante l'undicesima sessione del comitato del patrimonio mondiale. L'anno seguente, nella dodicesima sessione, è stato inserito nella lista il secondo patrimonio omanita, i siti archeologici di Bat, Al-Khutm e Al-Ayn. Il terzo sito omanita è stato la Terra dell'incenso, aggiunto nel 2000. Nel 2006 la trentesima sessione ha inserito nella lista i sistemi d'irrigazione Aflaj dell'Oman. Infine, il patrimonio di più recente riconoscimento è l'antica città di Qalhat, inclusa nella lista nel 2018 dalla quarantaduesima sessione del comitato. Tutti i siti sono considerati culturali, secondo i criteri di selezione.
Il Santuario dell'Orice d'Arabia fu aggiunto alla lista nel 1994, ma poi cancellato nel 2007 a causa della restrizione di oltre il 90% della superficie della riserva che ha comportato anche la riduzione della popolazione di orici d'Arabia protetti[2].