Numero ordinale
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Un numero ordinale è genericamente un'entità che si colloca naturalmente in un insieme omogeneo munito di una relazione d'ordine ampiamente riconosciuta come canonica; gli ordinali vengono usati per questa loro caratteristica per associarli biunivocamente ad altre entità per formare un elenco ordinato, cioè un insieme discreto totalmente ordinato. Tipicamente si usano come ordinali i numeri interi positivi 1, 2, 3, ecc.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/b/bc/Nota_disambigua.svg/18px-Nota_disambigua.svg.png)
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Si possono usare come elementi ordinali anche entità come le lettere di un alfabeto, attribuendo loro l'ordine tradizionale chiamato, per l'appunto, ordine alfabetico. Questo però è evidentemente non composto da numeri.
Più semplicemente, nel linguaggio comune, i numeri ordinali si utilizzano per indicare una particolare posizione in una serie di elementi, per esempio:
Il mio amico è arrivato per primo,
Il calciatore ha fatto goal al tredicesimo minuto.
In grammatica, si intende come ordinale la versione ordinale del numero intero positivo corrispondente: per esempio primo è l'ordinale del numero uno, secondo è l'ordinale del numero due, ecc.
Ad eccezione dei primi 10 numeri, che hanno una denominazione propria, per trasformare un numero cardinale in numero ordinale basta togliere l'ultima lettera e aggiungere:
Femminile | Maschile | |
Singolare | -esima | -esimo |
Plurale | -esime | -esimi |
La caduta della vocale finale del cardinale non avviene per quei numeri terminanti con -tré, perché l'ultima vocale è accentata: ventitré + -esimo --> ventitreesimo, quarantatreesimo. Non avviene, inoltre, per i composti con sei: ventisei + -esimo → ventiseiesimo.
Una forma ormai abbastanza desueta prevede di modificare in ordinale ogni componente di un numero composto da più cifre, come:
16 = 10 + 6 → decimo sesto.
I numeri ordinali vengono normalmente scritti con il suffisso º oppure ª (elemento maschile o femminile). Spesso gli ordinali vengono rappresentati dalla scrittura dei corrispondenti interi positivi secondo la numerazione romana: Ⅰ, Ⅱ, Ⅲ, Ⅳ, eccetera.
Si osserva che per talune considerazioni matematiche e nella programmazione mediante linguaggi procedurali come il linguaggio C, come ordinali si usano gli interi naturali a partire da 0. Con questa scelta, il primo oggetto di un elenco è associato al numero 0, il secondo a 1, ..., l'n-esimo al numero n - 1. Gergalmente viene utilizzato il termine "zeresimo" per indicare l'elemento in posizione 0, e primo, secondo, terzo... per gli elementi in posizione 1, 2, 3... Più chiaramente, sono utilizzate le diciture "l'elemento di indice 0", "l'elemento di indice 1", eccetera. Questo accade per i componenti di alcune successioni e per le componenti degli array monodimensionali.
Sempre nelle considerazioni matematiche o in programmazione, è frequente la resa in forma ordinale di variabili intere per indicare un passo generico: ad esempio, come sinonimo di "dopo k passi" si usa ampiamente "al k-esimo passo" ("kappesimo" o "kappaesimo"), se la variabile è chiamata k, altrimenti i-esimo, j-esimo eccetera... Lo stesso avviene nelle forme composte:
- come sinonimo di "dopo k+1 passi" (per indicare il passo successivo al k-esimo) è utilizzato "al (k+1)-esimo passo" ("kappa più uno esimo passo");
- come sinonimo di "dopo j-1 passi" (per indicare il passo precedente al j-esimo) è utilizzato "al (j-1)-esimo passo" ("j meno uno esimo passo");
- come sinonimo di "dopo 2i passi" (per indicare il doppio di i passi) è utilizzato "al (2i)-esimo passo" ("due i esimo").
In generale, si aggiunge il suffisso -esimo anche agli indici letterali o composizione degli stessi.
È prassi chiamare il primo giorno di ogni mese con il corrispondente numero ordinale (primo gennaio, primo febbraio, primo marzo... oppure primo di gennaio, primo di febbraio, primo di marzo...) e non con il cardinale (uno gennaio, uno febbraio, uno marzo...) differentemente dagli altri giorni: si dice "quattro gennaio" invece di "quarto gennaio" o "quarto di gennaio".
Questa dicitura si traduce nel sopraccitato uso del º, ma di norma questo avviene solo per la scrittura in forma estesa di una data: 1º gennaio 2025 è corretto, mentre in forma ridotta si opterà per 1/1/2025 o 01/01/2025. La scrittura della data in formato digitale non prevede comunque in alcun caso l'utilizzo dell'indicatore ordinale.
I termini come "ultimo", "penultimo", eccetera sono sostantivi o aggettivi (dipende dall'uso) ma non sono numeri ordinali. Comunque, di questa serie, non si va oltre il "sestultimo". Lo stesso accade per "ennesimo" o "ennesima" per indicare un numero indefinito.
Alcuni esempi di numeri ordinali:
- 0º → zeresimo
- 1º → primo
- 2º → secondo
- 3º → terzo
- 4º → quarto
- 5º → quinto
- 6º → sesto
- 7º → settimo
- 8º → ottavo
- 9º → nono
- 10º → decimo
- 11º → undicesimo
- 12º → dodicesimo
- 13º → tredicesimo
- 14º → quattordicesimo
- 15º → quindicesimo
- 16º → sedicesimo
- 17º → diciassettesimo
- 18º → diciottesimo
- 19º → diciannovesimo
- 20º → ventesimo
- 21º → ventunesimo
- 22º → ventiduesimo
- 23º → ventitreesimo
- 24º → ventiquattresimo
- 25º → venticinquesimo
- 26º → ventiseiesimo
- 27º → ventisettesimo
- 28º → ventottesimo
- 29º → ventinovesimo
- 30º → trentesimo
- 40º → quarantesimo
- 50º → cinquantesimo
- 60º → sessantesimo
- 70º → settantesimo
- 80º → ottantesimo
- 90º → novantesimo
- 100º → centesimo
- 101º → centunesimo
- 102º → centoduesimo
- 200º → duecentesimo
- 300º → trecentesimo
- 400º → quattrocentesimo
- 456º → quattrocentocinquantaseiesimo
- 500º → cinquecentesimo
- 600º → seicentesimo
- 700º → settecentesimo
- 800º → ottocentesimo
- 900º → novecentesimo
- 1000º → millesimo
- 2000º → duemillesimo
- 1.000.000º → milionesimo
- 123.456.789º → centoventitré milioni, quattrocentrocinquantaseimila settecentoottantanovesimo
- 1.000.000.000º → miliardesimo