Nirvana
concetto proprio delle religioni buddhista, giainista e induista / Da Wikipedia, l'enciclopedia encyclopedia
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La nirvana[1][2][3][4][5], dal sanscrito nirvāṇa (devanāgarī: निर्वाण, pāli: निब्बान nibbāna, cinese: 湼槃S, nièpánP, coreano: 열반?, 涅槃?, yeolbanLR, yŏlbanMR, giapponese: 涅槃 nehan, vietnamita: niết-bàn) esprime un concetto proprio delle religioni buddista e giainista, successivamente introdotto anche nell'induismo. Ha un ruolo fondante soprattutto nel buddismo, dove possiede il significato di 'estinzione' (da nir + va, cessazione del soffio, estinzione). Secondo una diversa etimologia proposta da un commentario buddista di scuola Theravāda, significa libertà dal desiderio (nir + vana)[6].
«Quando un monaco ha compreso ciò che è sorto, e non ha più brama alcuna per questa o altre vite, attraverso la scomparsa di ciò che è sorto, egli non va più incontro a nuove esistenze»
(Itivuttaka (Sutta Piṭaka))