Nanshin-ron
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La dottrina dell'espansione a Sud (南進論?, Nanshin-ron) era una teoria politico-strategica sorta nell'Impero giapponese nel periodo tra le due guerre mondiali che affermava che il Sud-Est asiatico e le Isole del Pacifico erano regioni geografiche da comprendere nella sfera d'interesse del Giappone e che il valore potenziale dell'espansione economica e territoriale in queste aree fosse molto maggiore di altri programma imperialistici aggressivi.
Questa teoria politica era diametralmente opposta alla "dottrina di espansione a Nord" (北進論?, Hokushin-ron) fortemente supportata da ambienti dell'Esercito imperiale giapponese che affermava invece che l'espansione nipponica avrebbe dovuto concentrarsi sulla Manciuria e sulla Siberia. La sconfitta militare contro l'Armata Rossa sovietica nel cosiddetto incidente di Nomonhan del settembre 1939, l'andamento deludente della seconda guerra sino-giapponese e le posizioni negative verso l'espansionismo giapponese, assunte dalla potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti d'America, favorirono l'adozione da parte dei dirigenti politico-militari dell'impero, della "Dottrina dell'espansione a Sud" con l'obiettivo di conquistare le regioni del Sud-Est asiatico, ricche di risorse economiche e strategicamente decisive per neutralizzare la minaccia delle forze armate delle potenze occidentali.
Questa dottrina strategica venne quindi applicata dalle forze armate giapponesi al momento dell'entrata dell'Impero nella seconda guerra mondiale nel dicembre 1941.