Longiarù
frazione del comune italiano di San Martino in Badia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
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Longiarù (Campill in tedesco, Lungiarü in ladino) è una frazione del comune italiano di San Martino in Badia.
Longiarù frazione | |
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(IT) Longiarù (DE) Campill (LLD) Lungiarü | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Trentino-Alto Adige |
Provincia | Bolzano |
Comune | San Martino in Badia |
Territorio | |
Coordinate | 46°41′00″N 11°54′00″E |
Altitudine | 1 485 [1] m s.l.m. |
Abitanti | 592 (2005) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 39030 |
Prefisso | 0471 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 021838 |
Cod. catastale | E676 |
Cartografia | |
È un paese rurale, adagiato in una conca, a cui appartengono le sottofrazioni di Miscí e Seres.
Poderosi massicci come il gruppo del Puez, la Cresta di Longiarù, il Sass de Putia, il Gherdenaccia fanno da cornice ai ricchi boschi e prati all'ingresso nel parco naturale Puez-Odle.
La prima denominazione accertata del paese di Longiaru risale all'anno 1312 con il nome Campil e al 1410 con il nome Campill oder Legraun[2]; sarebbe oggi pronunciato Ciampeil o Ciampei. Il nome Lung-a-ru - Lungiarü lo troviamo in documenti appena nell'anno 1831; ciò non esclude però che la popolazione abbia usato questo nome già prima.
La peculiarità che spicca maggiormente in questo paese è però il singolare modello d'insediamento abitativo: le viles, tipici nuclei rurali di case e rustici che si richiamano ad una tradizione culturale medievale. Di particolare interesse risultano i mulini ad acqua lungo i rii di Longiarù in quanto una viva testimonianza per un tempo, in cui la popolazione locale era alquanto autarca ed economicamente indipendente.[3]
Nella letteratura in lingua ladina Longiarù viene spesso menzionata:
«L'inverno venivano giù da Puz tutto ghiacciati e si fermavano principalmente a Longiarù ed a Pezzedi; se si dava loro qualche cosa, la prendevano.»
Fino a pochi decenni fa gli abitanti di Longiarù vivevano esclusivamente dalla rendita agraria. Più vantaggioso è invece l'allevamento del bestiame (bovini, pecore, cavalli) avvantaggiato dai prati della vallata e dai pascoli dei boschi e degli alpeggi. Anche il commercio del legname ha sempre dato il suo contributo per alleggerire la sopravvivenza dei contadini di Longiarù.
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